Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Alla ricerca dei segnali sfuggenti delle particelle ancora da scoprire

L'Università di Pisa coinvolta in prima linea nell'esperimento Belle-II che si svolgerà nel laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Google Plus

Trovare i segnali sfuggenti delle particelle ancora da scoprire, cioè non contemplate dalla teoria del Modello Standard. E' questo l'obiettivo dell'esperimento Belle-II che si svolgerà presso il laboratorio KEK a Tsukuba in Giappone e che vede coinvolto in prima fila, e in strettissima collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), un team di ricercatori dell'Università di Pisa.
"Stiamo lavorando per costruire il Silicon Vertex Detector di Belle-II, cioè il rivelatore di vertice a strisce di silicio che il prossimo anno verrà installato sul collisore elettrone-positrone ad altissima intensità SuperKEKB in preparazione a KEK", spiega il professore Francesco Forti dell'Ateneo pisano appena ritornato dal Giappone dove il 23 giugno scorso, alla presenza dell'Ambasciatore Italiano a Tokyo Domenico Giorgi, il presidente dell'INFN Fernando Ferroni e il Direttore Generale di KEK Masanori Yamauchi hanno siglato il protocollo d'intesa per la costruzione del rivelatore Belle-II.
"Il centro nevralgico della costruzione del Silicon Vertex Detector di Belle-II – continua Francesco Forti - sono i laboratori delle Alte Tecnologie dell'INFN, gestiti congiuntamente con il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa all'interno del Polo Fibonacci, dove i componenti di precisione provenienti da Giappone, Austria, Inghilterra, vengono verificati e pre-assemblati nei moduli di rivelazione da installare".
L'esperimento Belle-II fornirà il più consistente campione di particelle di "sapore pesante" che sia mai stato prodotto. A questo scopo l'acceleratore SuperKEKB è stato progettato per raggiungere una luminosità senza precedenti: più di un fattore 40 rispetto alla luminosità raggiunta dai suoi predecessori. Il gruppo di fisici pisani, insieme a circa 600 scienziati provenienti da 23 nazioni, utilizzerà quindi i dati per effettuare misure di precisione in grado di aprire la strada alla scoperta di nuove particelle. Oltre a Francesco Forti, il team dell'Università di Pisa convolto in Belle II è composto dai professori Giovanni Batignani, Giuliana Rizzo e Carlo Angelini, dai ricercatori Stefano Bettarini ed Eugenio Paoloni e da Antonio Paladino, assegnista di ricerca al dipartimento di Fisica dell'Ateneo.

08-07-2015

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa