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Nota del Sistema Bibliotecario d'Ateneo

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In relazione all'intervento del professor Adriano Prosperi pubblicato su "Il Tirreno" del 20 gennaio, il Sistema Bibliotecario d'Ateneo precisa di aver accolto con stupore le affermazioni del noto docente, che destano forti perplessità sia in termini di correttezza che attendibilità.
Lo scarto di opere in copia unica, menzionato nell'articolo, non ha alcun fondamento reale e non merita ulteriori commenti. Gravemente lesivi della professionalità di chi ci lavora sono anche i riferimenti a libri e opuscoli che vengono "silenziosamente enucleati e dismessi" dall'Archivio generale di Ateneo, attraverso "decimazioni casuali che avvengono nel silenzio generale su ragioni e criteri scelti".
La revisione delle raccolte di una biblioteca fa invece parte di una ben precisa attività di analisi e manutenzione delle collezioni su cui esistono fiumi di letteratura professionale - che chiunque si appresti ad affermare pubblicamente quanto detto dal professor Prosperi dovrebbe aver cura di conoscere - e che tutte le biblioteche del mondo svolgono quotidianamente senza essere esposte al pubblico giudizio. Le biblioteche dell'Università di Pisa effettuano questa attività con estrema professionalità e cautela: non a caso, l'Ateneo ha costruito un Archivio generale (che il professor Prosperi cita spregiativamente come il "luogo chiamato Archivio") al fine di limitare lo scarto ai soli casi di copie multiple. Invece di eliminare i libri in copie multiple, l'Ateneo ha preferito creare un piccolo palco per rendere questi testi liberamente accessibili agli studenti. Cosa c'è di criticabile in tutto questo?
Da chi fa della difesa e valorizzazione del patrimonio culturale e bibliotecario un suo cavallo di battaglia, ci saremmo aspettati maggior rispetto per un'istituzione che oggi - come sempre - è fortemente impegnata su questi stessi fronti.

21-01-2015

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