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A Pisa la mostra “L’occhio della scienza”

In occasione della Festa della Toscana 2022, mercoledì 30 novembre al Museo della Grafica di Pisa sarà presentata la mostra “L’occhio della scienza: Un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)”, uno splendido viaggio attraverso le applicazioni della fotografia alle discipline scientifiche.

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Pisa, 29 novembre – Sarà presentata il 30 novembre alle 18 in Palazzo Lanfranchi a Pisa (lungarno Galileo Galilei 9) la mostra “L’occhio della scienza: Un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)”, ideata e organizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e dal Museo Galileo.

La mostra, curata da Claudia Addabbo e Stefano Casati, coordinata da Claudio Pogliano e Alessandro Tosi all’interno di un articolato programma di ricerca e con un comitato scientifico composto da autorevoli studiosi di varie discipline, è realizzata dai due musei in collaborazione con i Sistemi Museali di Ateneo delle Università di Firenze e di Pisa, la Fondazione Alinari per la Fotografia e il Museo Stibbert. La mostra si snoda infatti nei due percorsi espositivi allestiti al Museo della Grafica di Pisa e al Museo Stibbert a Firenze.

Proprio la collaborazione tra alcune delle principali realtà museali della regione rende particolarmente suggestivo e significativo l’inserimento dell’iniziativa nel programma ufficiale della Festa della Toscana 2022. Alla presentazione della mostra pisana saranno presenti, oltre ai curatori Stefano Casati e Claudia Addabbo, Michele Conti, Sindaco di Pisa, Riccardo Zucchi, Rettore dell’Università di Pisa, Cristina Manetti, Capo di Gabinetto della Regione Toscana, Alessandra Nardini, Assessora all’Istruzione, Università e Ricerca della Regione Toscana, Roberto Ferrari, Direttore Esecutivo del Museo Galileo, e Alessandro Tosi, Direttore Scientifico del Museo della Grafica.

La mostra “L’occhio della scienza: Un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)”, che illustra la svolta culturale innescata dall’uso della fotografia nella ricerca e nella documentazione scientifica, è articolata in quattro sezioni – “Umano”, “Vivente”, “Terra”, “Cielo” – dedicate alle applicazioni della fotografia nei vari ambiti disciplinari in Italia. In esposizione oltre 200 riproduzioni digitali dagli originali, tra i quali molti inediti. La sezione “Umano” sottolinea il contributo della fotografia all’indagine sull’uomo da diverse prospettive (antropologica, etnologica, medica, psichiatrica, giudiziaria); “Vivente” rivela il suo grande apporto agli studi botanici e zoologici; “Terra” racconta come la fotografia abbia svolto un ruolo fondamentale sia nella ricerca e documentazione archeologica che negli studi geologici e vulcanologici; “Cielo”, infine, mostra come la fotografia abbia contribuito all’indagine e alle scoperte astronomiche. Oltre alle quattro sezioni, l’esposizione presenta due approfondimenti tematici: “Strumenti scientifici” e “Francesco Negri, fotografo e scienziato”.

Inoltre, nella sezione “Terra”, in una postazione allestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sarà possibile accedere in anteprima al portale Atlante delle fonti visive dei terremoti italiani, che raccoglie migliaia di documenti di svariate tipologie (incisioni, dipinti, fotografie, documentari cinematografici, ecc.), dal XIX al XX secolo. Il portale è frutto degli studi portati avanti in oltre tre decenni dal Gruppo di lavoro del Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (INGV-CFTI).

A Firenze prosegue presso il Museo Stibbert la mostra “L’occhio della scienza: Giorgio Roster e Odoardo Beccari, esploratori di luoghi e immagini”, che focalizza l’attenzione su due esponenti di rilievo della scena culturale fiorentina. Giorgio Roster, scienziato rigoroso ed eclettico e appassionato fotografo, contribuì allo sviluppo della fotografia a livello internazionale, eccellendo in particolare nella sperimentazione della tecnica fotomicrografica. Odoardo Beccari, botanico e naturalista di fama mondiale, fu un avventuroso esploratore: il fascino di terre sconosciute, popoli primitivi, selve impenetrabili e creature mai osservate lo indussero a compiere spedizioni scientifiche in Malesia, Oceania e Corno d’Africa.

Le due mostre al Museo della Grafica e al Museo Stibbert saranno aperte fino al 26 febbraio 2023.

 

29-11-2022

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