Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi Modulo di ricerca su uniPi

news (5331)

Written by
Giovedì, 23 Dicembre 2021 10:11

Da “Sport and Anatomy” dell’Università di Pisa al Paris Saint-Germain

Filetti1Dalle aule dell’Università di Pisa al prestigioso club calcistico del Paris Saint-Germain per occuparsi della preparazione fisica della prima squadra, e in particolare del recupero dagli infortuni, e di atleti quali Leo Messi, Mbappé o Neymar, senza dimenticare la qualificata colonia di italiani con Donnarumma e Verratti. È questo il percorso professionale seguito da Cristoforo Filetti, nato a Catania nel 1986, che dopo la laurea in scienze motorie all’Università Tor Vergata di Roma ha frequentato il master in “Teoria e tecniche della preparazione atletica nel calcio” (www.sportandanatomy.com), titolo congiunto tra Ateneo pisano e Università degli Studi di Verona, in convenzione con la Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) e con il patrocinio dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC).

“L’esperienza a Pisa – ricorda Cristoforo Filetti, che ha conseguito il titolo nel 2012 – è stata fondamentale nel mio percorso formativo, sia perché quello pisano è tra i pochissimi corsi in grado di unire le competenze anatomiche agli aspetti tecnici della professione, sia perché è un’effettiva palestra che prepara al mondo del lavoro. In particolare, grazie alla collaborazione con le strutture FIGC di Coverciano, ho avuto modo di confrontami con le problematiche concrete e complesse che nascono all’interno delle squadre professionistiche”.

Con alle spalle un altro master e un dottorato a Tor Vergata, il dottor Filetti vanta un importante curriculum lavorativo in ambito calcistico, iniziato nel 2010 nella società della Lodigiani e proseguito nel settore giovanile e poi nella prima squadra della Roma, per passare quindi a un periodo all’estero in Qatar e alla Salernitana. Dal giugno del 2020 lavora al Paris Saint-Germain, dove recentemente è stato chiamato a firmare un contratto a tempo indeterminato. “I primi tempi in Francia - dichiara - sono stati complicati per l’abitudine alla lingua diversa e per l’adattamento a una realtà gigantesca in cui operano molti professionisti ai massimi livelli, ma ora il mio obiettivo è quello di rimanere il più a lungo possibile all’interno di un club che è certamente tra i più conosciuti e blasonati al mondo”.

Filetti2

“Il caso di Filetti è particolarmente significativo, – ricorda il professor Marco Gesi, direttore del master – mi piace ricordare che Cristoforo è solo l’ultimo dei tanti professionisti usciti da un master organizzato da “Sport and Anatomy” dell’Università di Pisa e affermatosi a livello professionale. Ogni volta che riceviamo queste notizie siamo contenti quasi quanto i nostri allievi. In 15 anni abbiamo diplomato oltre 1.300 allievi e molti di questi oggi ricoprono importanti ruoli in società sportive anche professionistiche. Molti sono quelli che stanno lavorando all’estero. Cristoforo è  l’ultimo di una lunga serie di allievi che hanno realizzato il loro sogno professionale, e che l’Università di Pisa ne sia stata l’artefice, deve renderci particolarmente orgogliosi. Essere divenuti un punto di riferimento e sapere che i nostri master molte volte sono indispensabili per entrare a lavorare nel mondo sportivo, ci sprona ogni anno a fare meglio mantenendo sempre i progetti formativi aggiornati con quelle che sono le richieste del mondo lavorativo sportivo. I nostri studenti devono essere subito pronti a entrare nel mondo del lavoro. Sono particolarmente contento che ‘lo sport’ dell’Università di Pisa inteso come pratica, formazione, ricerca e cura si faccia conoscere anche all’estero”.

Il master pisano è stato il primo italiano sulla preparazione atletica nel calcio a essere riconosciuto come percorso formativo universitario che risponde a tutti i criteri di qualità definiti dal Settore Tecnico della FIGC. Il master fornisce tutte le competenze necessarie per elaborare e condurre programmi di preparazione atletica per calciatori di squadre sia professionistiche che dilettantistiche, e permette il rilascio da parte del Settore Tecnico della FIGC della licenza di preparatore atletico del settore giovanile. Insieme ad altri percorsi formativi universitari in ambito riabilitativo e prestativo, fa parte del progetto "Sport and Anatomy", nato nel 2007, che ha come principale obiettivo quello di formare in modo specifico giovani laureati da proporre al mondo del lavoro nell'ambito della preparazione atletica nel calcio e della riabilitazione sportiva, mettendo a confronto e individuando le sinergie delle rispettive figure professionali. Questi promettenti studenti (molti stranieri) arrivando all’Università di Pisa per frequentare i master di “Sport and Anatomy” possono usufruire anche di tutte le tecnologie e le professionalità dell’omonimo Centro di Medicina Riabilitativa, divenuto un living lab per chi vuole intraprendere la propria carriera nel mondo sportivo.

Written by
Giovedì, 23 Dicembre 2021 09:59

SLA, identificato un nuovo potenziale approccio terapeutico

farmaciUno studio italiano ha individuato un nuovo potenziale approccio terapeutico per la Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), evidenziando l’efficacia di un farmaco nel rallentare la progressione della neurodegenerazione e nell’aumentare la sopravvivenza dei modelli murini.

Il gruppo di ricerca, coordinato da Alberto Ferri e Cristiana Valle della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift), ha dimostrato che i meccanismi molecolari alla base delle disfunzioni metaboliche correlate con la SLA possono essere normalizzati da un farmaco, la Trimetazidina, suggerendo che questo approccio possa contribuire a rallentare il decorso della malattia. Il farmaco, già in uso per altre patologie, è stato sperimentato su un modello murino di SLA dove ha agito ripristinando il corretto bilancio energetico cellulare e ostacolando lo sviluppo di processi infiammatori e neurodegenerativi, sia nel midollo spinale che nel nervo periferico. Questa azione neuroprotettiva si è manifestata rallentando la degenerazione dei motoneuroni e della giunzione neuromuscolare e incrementando la forza muscolare.

Foto ElisaQuesto importante risultato è frutto di uno studio preclinico finanziato da Fondazione AriSLA che ha coinvolto diversi centri nazionali e internazionali, tra cui l’Università di Pisa con il lavoro di Elisabetta Ferraro, ricercatrice del Dipartimento di Biologia (nella foto a destra). L’incontro tra le competenze della dott.ssa Ferraro, che studiava da anni il potenziale ruolo protettivo della Trimetazidina sul muscolo scheletrico, e di quelle di Alberto Ferri e di Cristiana Valle, che si occupano della patologia SLA, ha dato origine a questo studio che è stato pubblicato sulla rivista scientifica British Journal of Pharmacology.

“Il nostro laboratorio si occupa da anni della comprensione dei meccanismi molecolari che sono alla base delle disfunzioni metaboliche precoci nella SLA”, spiega Alberto Ferri, ricercatore del Cnr-Ift e responsabile del Laboratorio di neurochimica della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma dove si è svolto lo studio. “L’obiettivo che ci siamo posti è identificare nuovi potenziali approcci terapeutici promuovendo sia lo sviluppo di nuovi farmaci che l’utilizzo di farmaci già approvati, come la Trimetazidina, oggetto di questo studio. L’utilizzo di questo farmaco, che agisce come modulatore metabolico e già utilizzato nella terapia delle disfunzioni coronariche, ha permesso di normalizzare la spesa energetica in un modello preclinico, migliorando le performance motorie e prolungando in modo significativo la sopravvivenza degli animali. Siamo soddisfatti di questi risultati, che hanno contribuito a disegnare uno studio clinico pilota condotto dal gruppo di ricerca australiano dell’Università di Queensland, con cui abbiamo collaborato, per verificare innanzitutto la sicurezza di questo farmaco in pazienti fragili come quelli affetti da SLA”.

Il gruppo di Elisabetta Ferraro si è occupato di analizzare alcuni aspetti del metabolismo e dell’atrofia muscolare nonché gli aspetti molecolari relativi alla giunzione neuromuscolare nei modelli in studio in seguito alla somministrazione di Trimetazidina. “Vedere potenzialmente applicabili anni di studio sulla possibile efficacia di questo farmaco anti-anginoso anche alle patologie muscolari e, in particolare alla SLA, dà senso al nostro lavoro, alla nostra perseveranza e a tutti le difficoltà incontrate. La nostra profonda speranza e ciò che guida le nostre azioni è che lo stesso effetto benefico osservato in preclinica si esplichi anche sui pazienti”, ha commentato la ricercatrice.

“Siamo molto felici di aver sostenuto questo studio preclinico”, commenta il presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini, “che ha prodotto risultati così importanti su aspetti rilevanti nell’identificare sul modello animale potenziali bersagli terapeutici e consentire l’avvio di uno studio clinico nello stesso ambito di ricerca. Siamo consapevoli dell’urgente bisogno di terapia per le persone che combattono contro la malattia, ma è necessario rispettare i tempi della ricerca, affinché si valuti la sicurezza e l’efficacia di ogni nuovo approccio terapeutico. Il nostro impegno come Fondazione è di continuare ad investire nell’eccellenza della ricerca con l’obiettivo di poter ottenere ulteriori risultati utili alla sconfitta della malattia”. 

La SLA è una malattia neurodegenerativa grave dell’età adulta, progressivamente invalidante, dovuta alla compromissione dei motoneuroni (le cellule responsabili della contrazione dei muscoli volontari) spinali, bulbari e corticali, che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori. Una parte rilevante dei pazienti affetti da SLA mostra un dispendio energetico aumentato, ovvero una condizione in cui viene utilizzata più energia di quella necessaria. Questa alterazione, detta ipermetabolismo, insieme ad una diminuzione dell’indice di massa corporea è in genere correlata con una prognosi peggiore della malattia. (Fonte Ufficio stampa Fondazione Santa Lucia IRCCS).

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa