Le forme del futuro non si misurano soltanto nei risultati della ricerca scientifica o nelle conquiste tecnologiche, ma nella capacità di costruire un’innovazione inclusiva, rispettosa della dignità e dei diritti della persona. Le grandi rivoluzioni tecnologiche, compresa quella digitale, non sono mai neutre: possono generare opportunità straordinarie, ma anche ampliare le disuguaglianze se non guidate da principi etici e da una visione condivisa del bene comune.
L’interazione tra esseri umani e sistemi digitali rappresenta oggi la vera frontiera del nostro tempo. È in questo spazio che si decide se la tecnologia saprà potenziare le capacità delle persone, rendere la conoscenza e i servizi più accessibili, favorire nuove forme di partecipazione e di inclusione.
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale, in particolare, aprono scenari decisivi in ambiti come la sanità – migliorando prevenzione, diagnosi e cura – e nel sostegno alle persone più fragili (anziani, disabili o individui con bisogni speciali), ai quali le innovazioni possono restituire autonomia, voce e possibilità di relazione. Ma perché ciò accada, è necessario che la tecnologia sia progettata per accompagnare l’essere umano, non per sostituirlo: solo così potrà diventare uno strumento di emancipazione e non di esclusione.
Progettare tecnologie che non sostituiscano l’uomo, ma lo accompagnino e lo rafforzino: è questa la sfida etica e culturale del futuro digitale. Un futuro che deve fondarsi su trasparenza, accessibilità e fiducia, perché l’innovazione non sia un fine in sé, ma un mezzo per costruire una società più giusta, sostenibile e solidale.
In questo spirito si colloca la partecipazione dell’Università di Pisa all’edizione 2025 dell’ Internet Festival, con contributi che invitano a riflettere non solo su ciò che la ricerca di base e l’innovazione possono realizzare, ma su chi vogliamo essere come società nel nostro rapporto con esse.
Un esempio significativo è Abel, il primo robot empatico italiano, nato nel Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa. Abel è frutto del lavoro di un laboratorio di ricerca orientato al futuro dell’industria 5.0, dove l’automazione mette al centro l’uomo. Il robot è in grado di comunicare non solo attraverso la voce e le espressioni del volto, ma anche di comprendere lo stato emotivo umano tramite segnali fisiologici involontari, come il battito cardiaco, il calore del viso o la sudorazione delle mani. Un progetto che unisce scienza, tecnologia e umanità, mostrando come l’intelligenza artificiale possa diventare strumento di relazione e di comprensione reciproca.
All’Internet Festival verranno inoltre presentati alcuni risultati di progetti di ricerca di base, finanziati sia da programmi europei HORIZON sia dal PNRR, che mostrano come i ricercatori dell’Università di Pisa stiano operando ai più alti livelli scientifici per sviluppare conoscenze e metodologie fondamentali alla base delle tecnologie del futuro. Questi progetti rappresentano un ponte tra ricerca pura e applicazioni concrete, dimostrando come l’eccellenza accademica possa tradursi in innovazione responsabile e in progresso per la collettività.
I progetti coordinati dai docenti dell’Ateneo – tra cui PNRR FAIR, dedicato all’intelligenza artificiale, e PNRR SERICS-SOP, incentrato sulla cybersecurity – testimoniano l’impegno dell’Università di Pisa nel delineare un futuro in cui la tecnologia digitale diventi un autentico alleato della vita quotidiana, capace di proteggere, curare e includere le persone.
Questa è la terza missione dell’Università di Pisa: trasformare la conoscenza in valore per la comunità, promuovendo una cultura dell’innovazione che mette al centro l’essere umano, la sua libertà e la sua capacità di costruire, insieme agli altri, un futuro condiviso.
Con la sua partecipazione all’Internet Festival 2025, l’Università di Pisa conferma il proprio ruolo di punto di riferimento nazionale e internazionale nella ricerca e nella riflessione sull’impatto umano, sociale ed etico della tecnologia, riaffermando l’importanza di un sapere scientifico che dialoga con la società e ne orienta lo sviluppo verso un futuro sostenibile, inclusivo e profondamente umano.




