Lord Byron a Pisa: in mostra la rivista “The Liberal” e il sogno europeo di dialogo tra i popoli e le culture

L’Università di Pisa rende omaggio al poeta romantico inglese con un’esposizione all’interno della Torre di Ugolino

A due secoli dalla morte di Lord Byron, Pisa rende omaggio al poeta romantico inglese, che visse in città tra il 1821 e il 1822, con una mostra di particolare rilievo storico e letterario allestita dal 27 giugno al 5 luglio 2025 presso la Torre della Fame in Piazza dei Cavalieri. L’esposizione, dal titolo “L’incanto dei libri” e aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, è organizzata dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, la Biblioteca Universitaria di Pisa (MIC) e il Sistema Bibliotecario d’Ateneo, e rappresenta il primo evento espositivo di libri e manoscritti ospitato nella suggestiva Torre di Ugolino. L’iniziativa si inserisce nel programma culturale del 49° Convegno internazionale della International Association of Byron Societies (IABS), dal titolo The Years That Followed: The Afterlives of Lord Byron, che ha accolto a Pisa oltre ottanta studiosi da tutto il mondo (iabsconferencepisa2025.com).

L’ingresso alla mostra
Elementi centrali della mostra sono i due volumi del periodico The Liberal. Verse and Prose from the South (London, 1822–23), ideato da Byron, Percy B. Shelley e Leigh Hunt proprio a Pisa e pubblicato in soli quattro numeri. Il primo volume – nella sua prima edizione e unica copia italiana – contenente tra l’altro The Vision of Judgement di Byron e la prima delle Letters from Abroad di Hunt dedicata a Pisa, è stato rinvenuto nella biblioteca della Scuola Normale e proviene dal fondo di Delio Cantimori. Il secondo volume, recentemente acquisito dalla Biblioteca della Scuola Normale, contiene, tra gli altri, My First Acquaintance with Poets di William Hazlitt e la traduzione del Primo Canto del Morgante Maggiore di Pulci ad opera di Byron.
Uno dei due numeri del ‘Liberal’ in esposizione
L’esposizione nasce proprio nell’ambito di un progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2022 Reviving the Liberal: Literature and Politics between Britain and Italy, 1821–23) dedicato allo studio delle relazioni anglo-italiane nei primi decenni dell’Ottocento e in particolare alle attività del Pisan Circle, gruppo di poeti e intellettuali britannici che visse a Pisa nei primi anni Venti del XIX secolo, curato dal gruppo di ricerca della professoressa Roberta Ferrari, docente di letteratura inglese al Dipartimento FiLeLi.

“La rivista The Liberal ha alla sua base un progetto culturale molto importante – spiega la professoressa Roberta Ferrari – Sappiamo che i romantici amavano l’idea dei popoli e delle nazioni: attraverso le loro opere, (ma Byron lo fece anche personalmente andando a combattere per l’indipendenza in Grecia), combattevano per la libertà dei popoli, per l’affermazione delle lingue e delle culture, ma il progetto del Liberal guarda oltre. Alla base c’è il grande sogno eureopeo, che è ancora molto attuale, con l’idea di mettere in dialogo i diversi popoli, le diverse culture, le diverse letterature e le diverse lingue, soprattutto attraverso la traduzione”.

Lettera di Lord Byron a Mary Shelley

Questi due rari volumi sono esposti insieme a una lettera autografa di Byron indirizzata da Genova nel 1823 a Mary Shelley, e a un ricciolo del poeta, offrendo al pubblico la possibilità di entrare in contatto con materiali di straordinaria rilevanza letteraria e biografica. Ad arricchire ulteriormente l’esposizione, una selezione di prime edizioni italiane di opere byroniane stampate a Pisa dall’editore Niccolò Capurro, testimonianza della precoce e intensa ricezione di Byron nel contesto culturale toscano.

Il ricciolo di Byron, rinvenuto all’interno di una lettera da lui spedita e oggi di proprietà della Biblioteca Universitaria Pisana

La mostra intende valorizzare il patrimonio librario antico pisano, con un’attenzione particolare al ruolo di Pisa come crocevia della cultura romantica europea. La scelta di ospitare l’esposizione nella Torre della Fame conferisce alla mostra una forza evocativa straordinaria, alla luce della profonda ammirazione che Byron sempre mostrò nei confronti della Divina Commedia e, in particolare, dell’Inferno e del canto di Ugolino.

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