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La Gipsoteca di Arte Antica
La sede di San Paolo all’Orto si conferma vetrina importante per la collezione di calchi dell’Ateneo

La Gipsoteca di Arte Antica, dopo alterne vicende, dal 2005 ha trovato la sua sede permanente nei locali della Chiesa di San Paolo all’Orto e propone al pubblico molte delle circa 100 opere del dipartimento di Scienze archeologiche. Oltre a costituire da sempre un patrimonio indispensabile per fini didattici e di ricerca nel settore dell’archeologia, la collezione di Gessi fa da richiamo per molti visitatori, con quattromila presenze nell’ultimo anno. Il museo offre anche uno scenario suggestivo per seminari e convegni che vengono ospitati ormai abitualmente. Fulvia Donati, che ne è responsabile, ripercorre alcuni momenti di questo percorso.

La collezione archeologica dei Gessi, sorta in seno all’Università di Pisa in un momento di grande gestazione e volontà di rinnovamento negli anni dell’Italia post–unitaria (1887), guardando a quanto accadeva nelle università nord–europee, non ha sempre avuto vita facile attraversando fin qui fasi alterne. Dall’iniziale “Gabinetto” presso la sede della Sapienza, mantenuto a cura dei professori di Archeologia, i calchi sono stati più volte trasferiti perdendo, oltre all’integrità di qualche esemplare, sempre più credito anche presso gli organi accademici dell’Ateneo, fenomeno non solo intrinseco a Pisa.

particolare di una statua

“Insegnare l’archeologia senza una gipsoteca è come cercare di insegnare la chimica senza un laboratorio, o la medicina senza un ospedale” (Charles Newton, responsabile delle collezioni di antichità del British Museum, 1884)

Trasportati di recente nella nuova sede appositamente allestita della Chiesa di San Paolo all’Orto, la Gipsoteca di Arte Antica del dipartimento di Scienze archeologiche, è tornata a rivivere e costituisce oggi una “bella vetrina” per l’Università e la cittadinanza tutta.

Molti passi si sono fatti da quando, nell’estate 2005, la Gipsoteca č andata a “popolare” le navate e gli spazi della Chiesa di San Paolo. Un primo bilancio registra innanzitutto il restauro e la ricollocazione di importanti calchi – da tempo ormai ridotti in pezzi nel magazzino – riproduzione di celebri opere della statuaria greca quali il Doriforo di Policleto e il Discobolo di Mirone, quest’ultimo rappresentato in una versione ricostruttiva che non ha uguali in alcun museo, ma fa il paio con una copia eseguita ai primi del Novecento per il Museo dei Gessi dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Ma è stato interessante ritrovare ancora nei depositi parti dimenticate o ritenute perdute, appartenenti ad altre sculture, visto che i calchi erano spesso formati in singole porzioni smontabili e rimontabili, anche per verificare da parte degli archeologi ipotesi integrative o ricostruttive. Cosė abbiamo oggi un braccio destro “in pių” del Laocoonte Vaticano, pure tanto denso di storia da raccontare, e sono stati ricollocati al loro posto la coda del Sileno Marsia e il braccio sinistro sollevato di una delle grandi Dèe dal frontone del Partenone ateniese.

Non si può poi non ricordare lo sforzo sostenuto dall’amministrazione universitaria per fornire i locali di nuove dotazioni in adeguamento ai comuni standard, come pedane per l’accesso ai disabili e, sul fronte esterno della chiesa, la realizzazione di una zona di rispetto che lascia libera la facciata, su cui è stata apposta una targa identificativa della Gipsoteca, mentre all’interno si sono realizzati una postazione stabile per gli impianti di video proiezione e supporti più comodi per l’apparato didascalico delle opere.

È stato inoltre attivato al dipartimento un nuovo sito web sulla Gipsoteca (www.arch.unipi.it/gipso.html), con una linea grafica appositamente elaborata (da Fausto Gabrielli e Chiara Tarantino), dove è possibile oggi trovare tutte le informazioni – in versione bilingue italiano e inglese – sulla storia e la consistenza della raccolta, oltre che di tipo pratico–logistico sugli orari e le modalità di accesso. Una sezione News presenta inoltre il calendario aggiornato degli eventi, corredato da un’ampia sezione di immagini dei pezzi esposti.

sala della gipsoteca

La Gipsoteca è aperta al pubblico, gratuitamente, il mercoledė dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14 alle 17. Per informazioni e prenotazioni di visite guidate si può telefonare al numero 346⁄3236607

Positivi riscontri sembrano in effetti venire dal rapporto col pubblico, che ha visto la Gipsoteca aprirsi sempre di più a utenti differenziati che vanno oltre l’appuntamento fisso di apertura settimanale e che nell’ultimo anno sono stimati in oltre quattromila presenze. Gruppi selezionati di studenti liceali profittano abitualmente di visite guidate, gli amici dell’associazione “Archeoclub” sede di Pisa partecipano alle nostre iniziative e ne propongono di proprie, e da poco l’associazione “Unidea” di Pisa ha proposto di “adottare” la Gipsoteca contribuendo a vario titolo al funzionamento di questa struttura museale.

Nei locali della Gipsoteca si è svolto infatti, a partire dal 2005, un denso programma di manifestazioni ed eventi culturali a vario titolo, il cui calendario si è fatto sempre più fitto di appuntamenti, che hanno visto non solo cicli di conferenze, seminari e convegni promossi da docenti dell’Ateneo pisano, ma anche iniziative a carattere più “spettacolare”, o con performance dal vivo: tra questi mi piace ricordare la recitazione di testi epigrammatici greci di Posidippo (novembre 2007), messa in scena, in giro fra i calchi, da collaboratori del laboratorio “Lila” della Scuola Normale; o la serata di inaugurazione delle celebrazioni Fattoriane – lo scorso 17 aprile, organizzata in concorso con l’Associazione degli Antiquari Pisani – che ha visto l’illustrazione della vita e delle opere del pittore livornese a cura dello storico dell’arte Farinella, accompagnata e intervallata dalla lettura da parte di Petrucci di brani scelti sul tema e di lettere dello stesso Fattori, e dalla proiezione di un filmato inedito sul brigantaggio in Maremma, “Storia del brigante Tiburzi”, del regista pisano Paolo Benvenuti.

Iniziative che hanno riscosso un discreto successo, a cui si aggiunge l’ospitalità offerta – a cura della scuola di dottorato in Archeologia – a studiosi italiani e stranieri che hanno portato il loro contributo sulle ricerche più recenti a docenti e studenti delle discipline storiche e archeologiche. Fra questi cito Agnès Rouveret dell’Università di Nanterre, Werner Jobst dell’Università di Vienna, Dieter Maertens dell’Istituto Archeologico Germanico, Valeria Sampaolo del Museo archeologico di Napoli, Carlo Gasparri dell’Università Federico II di Napoli, Francois Briois di Tolosa, Dominique Collon del British Museum, Antonio Natali della Galleria degli Uffizi di Firenze, Lello Greco della Scuola Archeologica di Atene, Harald Hauptmann dell’Università di Heidelberg, Silvie Beyries del Centro di studi preistorici del Cnrs di Valbonne, Claire Manen di Tolosa, Vincenzo Palleschi, Stefano Legnaioli, Emilia Bramante del Cnr di Pisa.

Molti altri eventi sono in programma per il prossimo autunno, fra cui si segnalano in particolare per i giorni 12 e 25 ottobre e 8 novembre un corso di formazione per il volontariato di protezione civile impegnato nella salvaguardia dei Beni Culturali in emergenza, organizzato dall’Associazione Legambiente “Circolo Pisa”; per il 12 novembre un workshop sulla fotografia: “Esprimere, comunicare, documentare”, organizzato dal dipartimento di Scienze archeologiche insieme con il dottorato e la scuola di specializzazione in Archeologia, che vedrà la partecipazione anche di Oliviero Toscani.

Fulvia Donati
responsabile per la Gipsoteca di Arte Antica
dipartimento di Scienze archeologiche

f.donati@arch.unipi.it