Mangia o è mangiato? Chi la spunterà? Storie di prede e predatori in ambiente montano

Conferenza di Giovanni Amori per il ciclo "Una montagna di vita"

data 06 Marzo 2019 16:30  |  luogo Museo di Storia Naturale Via Roma, 79, 56011 Calci PI, Italia
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Schema di rapporto preda e predatore

Il 6 marzo alle ore 16,30 presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa si terrà la conferenza dal titolo "Mangia o è mangiato? Chi la spunterà? Storie di prede e predatori in ambiente montano" di Giovanni Amori (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri, CNR). L'evento si inserisce nel ciclo di incontri organizzato in occasione della mostra fotografica "Una montagna di vita - Ecosistemi d'alta quota e cambiamenti climatici".

Abstract

La storia evolutiva delle specie animali e vegetali è stata profondamente influenzata dai cambiamenti climatici. Per esempio, le ere glaciali hanno condizionato la distribuzione di molte piante e animali, e in Europa le specie meno adattate sono scomparse oppure hanno trovato rifugio spostandosi a sud lungo le tre penisole mediterranee. Inoltre, la contrazione e l'espansione ripetuta degli areali di molti organismi ha portato all’instaurarsi di differenze e di adattamenti del genoma, con la conseguente formazione di nuove specie.
Le estinzioni o la perdita di biodiversità dei mammiferi iniziarono nel tardo Pleistocene e all'inizio dell'Olocene (circa 11.700 anni fa) quando alcune specie (ad esempio il Rinoceronte lanoso Coelodonta antiquitatis, l’Orso delle caverne Ursus spelaeus, il Megalocero o il Cervo gigante Megaloceros giganteus) scomparvero principalmente a causa dei cambiamenti climatici e l’uomo giocò un ruolo marginale nelle loro estinzioni.
Un gran numero di specie, invece, si estinse come conseguenza delle attività umane e più precisamente quando l'uomo iniziò a stabilire i primi insediamenti, circa nel VI millennio a. C. In quel periodo, l'uomo passò da uno stile di vita nomade a uno agricolo. Da allora, la principale causa delle estinzioni sono state le attività umane: la caccia eccessiva, l'introduzione di malattie, la distruzione dell'habitat e l'introduzione di specie esotiche.
Anche i cambiamenti climatici impattano sulle singole specie animali e vegetali, e possono modificare anche gli ecosistemi e tutte le componenti che ne fanno parte. Verrà analizzato un sistema di preda-predatore di piccoli mammiferi e vipere nelle aree montuose d'Italia: attraverso dei modelli predittivi climatici sarà possibile vedere le eventuali modificazioni delle future distribuzioni nel 2020, 2050 e 2080 per l'Italia di due specie di rettili predatori (il marasso Vipera berus e la vipera dell’Orsini Vipera ursiniii) e delle loro prede, due piccole specie di mammiferi (l’Arvicola delle nevi Chionomys nivalis e il toporagno alpino Sorex alpinus). Questi scenari dimostrano come il cambiamento di areale delle prede delle vipere potrebbe causare alcuni effetti a cascata sul delicato sistema preda-predatore. Inoltre, questo approccio può essere di grande valore perché potrebbe descrivere, sotto le minacce dei cambiamenti climatici, i veri meccanismi ecologici tramite i quali le prede sono legate ai loro predatori e viceversa.

 

 

Info e Contatti:
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Allegati:

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