Populismi, nuove destre e nuovi partiti : quali discorsi politici in Europa?

Convegno internazionale a Scienze Politiche

data 10 Giugno 2016 - 11 Giugno 2016  |  luogo Dipartimento di Scienze Politiche Via Filippo Serafini, 3, 56126 Pisa PI, Italia
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particolare della locandinaI recenti eventi (alcuni dei quali già considerati “storici”) che stanno scuotendo l’Europa hanno polarizzato le reazioni sociali e politiche nella vita pubblica in tutto il continente.

Di fronte all’inefficienza dei governi social-democratici in un mondo regolato da dinamiche economiche e finanziarie complesse, vediamo risorgere nei dibattiti pubblici alcuni miti nazionalisti e una particolare retorica che pensavamo dimenticati, forse un po’ troppo presto.

I partiti politici radicali di destra (con le sue varie denominazioni non proprio equivalenti: “destra estrema”, “estrema destra”, “la destra populista”, “la destra della destra”, “la vera destra”, “la destra radicale”) dichiarano di non avere niente a che fare con i periodi più controversi della storia del XX secolo, sforzandosi di confondere i concetti, usando sotterfugi semantici per non dovere esplicitare pubblicamente le conseguenze pratiche e i risvolti ideologici dei loro discorsi.

Quest’ultimo aspetto viene favorito dall’uso di una comunicazione effimera “mordi e fuggi”, in cui una parola vale l’altra, i motti e gli slogan (il pathos) valgono quanto un intero programma politico, e l’apparenza fisica o l’atteggiarsi (ossia l’ethos) prendono il sopravvento sul logos, l’argomentazione razionale.

Cercheremo di esplorare vari aspetti di questi movimenti (illustrati qui da esempi che si riferiscono all’Italia e alla Francia ma i casi da contemplare si estendono naturalmente ad altri paesi europei):

  • I nuovi miti: ad esempio per la Francia, Marine Le Pen assume gli attributi di una combattente contro i barbari (musulmani), una Giovanna d’Arco (povera ma religiosa) che buttò fuori l’invasore; una Marianne a difesa della laicità ecc. Lo dimostra un’analisi semiologica dei manifesti di propaganda o di campagna del Front National. O ancora, cosa potrebbe significare, nella comunicazione politica, il cambiamento di “look” di Matteo Salvini rilevato dagli osservatori.
  • Le nuove frontiere: come vengono ridefiniti i termini come “Stato”, “nazione”, “patria”, “popolo”, “paese” ecc... (per esempio Marine Le Pen ha sostituito nei suoi discorsi il termine “nationaliste” con quello di “patriote”: perché? Cosa sottintende Matteo Salvini quando dice “la nostra gente”?).
  • Quali sono le idiosincrasie, i neologismi, le metafore identificabili in questi discorsi? Il Front National per esempio usa l’isotopia del maremoto per indicare “l’ondata migratoria” (che diventa “tsunami”, “submersion” ecc.), inventa parole per significare nuove realtà inaudite; ma è anche capace di citare Gramsci o di riciclare espressioni in uso nei discorsi del partito comunista francese degli anni 70. O ancora, cosa presuppone o implicita (ma anche a cosa risponde) il “non sono razzista ma...”, o anche il “(non) sono femminista ma...”; Quali sono le parole tabù e perché?
  • Come si manifesta nei discorsi politici il “ni droite ni gauche” (“né di destra né di sinistra”) che, secondo Zeev Sternhell, costituisce addirittura la caratteristica dell’ideologia fascista in Francia (“Ni droite ni gauche – l’idéologie fasciste en France”, 2012) ma che sembra caratterizzare anche nuovi partiti di diversa collocazione politica quali il Movimento 5 Stelle in Italia e Podemos in Spagna.
  • Come si manifesta nel discorso politico l’euroscetticismo, sempre più diffuso, e come si articola nel discorso sia dei partiti della nuova destra che di quelli di nuova costituzione, quali Podemos, Syriza e Movimento 5 Stelle?
  • Come populismo e nuovi discorsi della politica si diffondono attraverso i (vecchi e nuovi) media, le reti sociali e virtuali?
  • Infine, non esistono studi approfonditi sul posizionamento politico e ideologico del discorso populista, delle nuove destre e di nuovi soggetti politici di altra collocazione sulle problematiche di genere. Ci proponiamo di riflettere sul modo in cui vengono presentate queste problematiche

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Entrata libera.

Il comitato scientifico intende favorire una prospettiva interdisciplinare (storica, sociologica, psicologica e semio-linguistica) adatte a circoscrivere le caratteristiche di questi nuovi discorsi politici nell’era mediatica del nuovo millennio.

  • Aree tematiche: Sociolinguistica, Pragmatica, Semantica, Analisi del discorso (politico), Comunicazione politica, Terminologia, Studi di genere, Partiti e movimenti, Programmi e discorsi politici, Nuovi media.
  • Lingue del convegno: italiano, francese, inglese, spagnolo (con slide in inglese)
  • Presidente Comitato scientifico: Lorella Sini
  • Comitato scientifico: Antonio Aiello, Massimiliano Andretta, Rita Biancheri, Carmelo Calabrò, Elena Carpi, Elena Dundovich, Luca Michelini, Lorella Sini, Lorenzo Viviani
  • Comitato organizzativo: Elena Carpi, Volodia Clemente, Azzurra Bassi

 

Info e Contatti:
Lorella Sini lorella.sini@unipi.it

Allegati:

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