Il sé e la coscienza fenomenologica: un modello neurofenomenologico
Seminario di Danilo De Rossi e Danilo Manca per il ciclo "Dialoghi al Confine"
Lunedì 19 maggio, alle ore 15.00, presso l'Aula Pacinotti della Scuola di Ingegneria, Danilo De Rossi (Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa) e Danilo Manca (Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa) terranno il seminario dal titolo "Il sé e la coscienza fenomenologica: un modello neurofenomenologico. C'erano una volta un bioingegnere e un filosofo...".
L'incontro è il secondo del ciclo "Dialoghi al confine", organizzato al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione per trattare temi secondo un approccio interdisciplinare, con particolare riguardo alla filosofia. I Dialoghi si svolgono nell'ambito del Progetto FoReLab.
Un dialogo tra un bioingegnere e un filosofo della mente per esplorare la natura del "sé" e della coscienza. L'analisi fenomenologica della coscienza del tempo proposta da Husserl e la neurofenomenologia di Francisco Varela possono fornire a programmi di ricerca sperimentale in ambito neuroscientifico della valide basi di partenza per proporre un modello del "sé" come un processo strutturato temporalmente e guidato dalle emozioni e quindi, in ultima analisi, radicato nel corpo. Il modello proposto si serve delle evidenze fornite dai dati empirici sulla temporalità umana e sull'attività oscillatoria del cervello per analizzare il processo neurale sottostante alla struttura temporale della coscienza. L'interpretazione proposta è che la coscienza emerge da processi dinamici e non separabili dal corpo, guidati dalle emozioni, piuttosto che da rappresentazioni statiche.
Danilo De Rossi, nato l’11 giugno 1949 a Genova, Danilo De Rossi ha conseguito il titolo di Dottore in Ingegneria Chimica presso l'Università di Genova nel 1976. Dal 1976 al 1981 è stato ricercatore presso l'Istituto di Fisiologia Clinica di C.N.R. Dal 1982 fino al pensionamento, nel 2019, ha lavorato presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, e ha dato avvio avvio ai primi corsi di studio in Ingegneria Biomedica a Pisa nei primi anni novanta. Le sue attività scientifiche sono legate alla progettazione di sensori e attuatori per la bioingegneria e la robotica e allo studio e sviluppo di sistemi indossabili per telemonitoraggio e teleriabilitazione. Ha ricevuto il premio Young Investigator Forum dalla Biomedical Engineering Society (Regno Unito) nel 1980 e dall'American Society for Artificial Internal Organans nel 1985. Nel 2012 gli è stato assegnato l'Ordine del Cherubino dall'Università di Pisa per i valori istituzionali e scientifici.
Direttore del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa dal 1998 al 2003 e dal 2012 al 2015, ha affiancato al campo di ricerca in robotica e automazione, già presente al Centro dalla sua fondazione, anche quello in boingegneria, rendendolo uno dei poli di eccellenza italiani del settore.
Tra i precursori di un nuovo approccio alle “macchine pensanti” fondato sullo studio delle funzioni del corpo, e non solo del cervello, Danilo De Rossi è stato trai primi in Italia ad applicare alla robotica e all’artificiale una nuova visione della natura e dell'uomo.
Danilo Manca è ricercatore di filosofia teoretica presso l’Università di Pisa. Fra le altre cose insegna filosofia della mente al corso di laurea aggregato in Filosofia e Forme del sapere e al corso di laurea magistrale in Psicologia Clinica e Scienze Comportamentali. Si occupa di filosofia classica tedesca, fenomenologia e, nell’ambito della filosofia della mente, del paradigma della mente situata e della scuola di Pittsburgh. Ha coordinato un progetto di ricerca d’ateneo sulla capacità predittiva della mente collaborando con psicologi e bioingegneri.