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La meteorite lunare e quella a composizione solare

XXVIII Campagna Antartica del Programma Nazionale delle Ricerche in Antartide (PNRA)

Progetto: Meteoriti Antartiche

Partecipanti: Luigi Folco (docente di Geologia planetaria e coordinatore nazionale del Progetto Meteoriti Antartiche del PNRA), Maurizio Gemelli (assegnista di ricerca) e Agnese Fazio (dottoranda) - dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Pisa

Date: 27 novembre 2012 - 6 gennaio 2013

 

Delle 111 meteoriti trovate in varie aree di ghiaccio blu del plateau polare in Terra Vittoria, è stata avviata la classificazione della decina di campioni che già sul terreno sembravano molto interessanti. Sulla base delle analisi petrografiche si può concludere che uno di questi è una condrite carboniosa con composizione solare (circa 70 grammi) e che una seconda è una meteorite lunare (circa 90 grammi).

 

La meteorite con composizione solare
La meteorite con composizione solare appartiene a un gruppo di meteoriti molto rare dette condriti carboniose. Si tratta di residui della materia della nebulosa solare da cui, 4.6 miliardi di anni fa, si è formato il Sole e tutti gli altri corpi celesti che ruotano intorno ad esso.

Studiare questa meteorite significa:

• Definire quale sia la composizione chimica originaria del Sistema Solare.

• Investigare quali fossero gli ingredienti inorganici e organici della nebulosa solare, distinguendo quali fossero i componenti prodotti nella nebulosa e quali fossero invece già presenti nello spazio interstellare (ovvero più vecchi del Sistema Solare).

• Comprendere i processi attraverso cui si sono formati tutti i corpi celesti del sistema solare, ivi incluso la paleo-Terra. Meteoriti simili a quella trovata hanno permesso di identificare numerosi composti organici primordiali considerati da alcuni scienziati come i mattoni della vita.

 

La meteorite lunare
La meteorite lunare è un altro esemplare molto raro, perché delle circa 50 mila meteoriti presenti nelle collezioni di tutto il mondo solo alcune decine sono di origine lunare. Al di là del grande fascino di provenire dal nostro bel satellite, sono di grande rilievo scientifico perché hanno permesso di comprendere meglio la geologia della Luna e hanno di fatto esteso l'inventario delle rocce presenti sulla superficie lunare.

L'insieme dai dati raccolti dallo studio delle meteoriti lunari e dei campioni raccolti nel corso delle missioni Luna e Apollo degli anni 60-70 ha permesso di concludere sulla origine per impatto della luna, sul fatto che in origine la luna fosse avvolta da un oceano magmatico globale e che quest'ultimo scenario è stato probabilmente la norma nelle prime fasi di formazione dei pianeti rocciosi, compresa la Terra.

Un altro motivo fondamentale è che la luna è obiettivo di numerose missioni spaziali di varie agenzie spaziali nazionali programmate per i prossimi 30 anni (circa 20 tra definite e in sviluppo), per le quali i campioni lunari servono da taratura nell'acquisizione dei dati strumentali e nella loro interpretazione (ground truth).

Ultima modifica: Gio 28 Feb 2013 - 15:39

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