Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi Modulo di ricerca su uniPi

ingegneria2L'Università di Pisa comunica che il Tar della Toscana, con sentenza n. 736 del 9 maggio 2013, ha deciso sul ricorso promosso da circa centocinquanta studenti immatricolati nell'anno accademico 2012/2013 ai corsi di laurea in Ingegneria, riconoscendo, da una parte, la piena legittimità del meccanismo predisposto dall'Ateneo in forza del quale coloro che non superano i test di ingresso non possono sostenere gli esami di profitto e, dall'altra, accogliendo parzialmente le ragioni dei ricorrenti in quanto l'Università non ha provveduto quest'anno ad attivare nei tempi previsti i corsi di recupero destinati agli studenti respinti.

In particolare, viene confermata l'ordinanza cautelare con la quale il Tar della Toscana, circa cinque mesi fa, aveva eccezionalmente ammesso gli studenti che non avevano superato il test a sostenere gli esami di profitto in quanto "solo la mancata estinzione degli Obblighi Formativi Aggiuntivi a conclusione dei corsi di recupero appositamente programmati può eventualmente incidere negativamente sull'ulteriore svolgimento del percorso universitario". D'altra parte, per il futuro, il regime torna quello precedente. Il Tar infatti ricorda che, ad eccezione della circostanza contingente del ritardo nella predisposizione dei corsi di recupero, i provvedimenti con cui l'Università di Pisa ha disciplinato le modalità di accesso - introducendo la partecipazione obbligatoria al test, fissando soglie minime per il suo superamento e bloccando gli esami in caso di esito negativo - sono del tutto legittimi.

A questo proposito si ricorda che dal 7 gennaio al 28 febbraio di quest'anno si sono svolti i corsi di recupero e che il successivo 2 marzo è stato organizzato un nuovo test da parte dell'Ateneo. L'esito negativo di tale test, come di quelli che saranno organizzati successivamente, comporterà dunque l'impossibilità di sostenere esami di profitto: come sottolinea il Tar, "il possesso di un'adeguata preparazione iniziale si configura come requisito tutt'altro che irragionevole in quanto presupposto di base indispensabile per legittimare favorevoli prospettive per la carriera universitaria da intraprendere".

Un prestigioso riconoscimento scientifico è stato attribuito alla Fisica medica pisana da parte dell'Unione Europea: il professor Alberto Del Guerra,delguerra ordinario di Fisica medica al dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, ha coordinato la presentazione del progetto TRIMAGE, volto allo studio della schizofrenia mediante tecniche combinate di imaging medico, che ha ottenuto dalla UE un finanziamento di 6 milioni di euro.

Il professor Del Guerra guiderà un Consorzio di sette istituzioni scientifiche (Università di Pisa, Università di Atene, Centro di Ricerca di Julich, Dipartimento di Psichiatria di Aachen, Università di Monaco, Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Zurigo e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e quattro piccole e medie imprese (Advansid di Trento, Weeroc di Orsay, Raytest di Straubenhardt e R2SD di Strasburgo), in totale 11 partecipanti di 5 paesi europei (Italia, Francia, Germania, Svizzera e Grecia).

Il progetto TRIMAGE di durata quadriennale si propone di costruire, mettere a punto e validare su pazienti un nuovo sistema di imaging trimodale, che combina le tecniche PET (tomografia a positroni), RM (risonanza magnetica) ed EEG (elettroencefalografia) per lo studio precoce della schizofrenia.

Manifesto Settimana alle PiaggeÈ stata inaugurata martedì 14 e si chiuderà domenica 19 maggio 2013, la XXXIV edizione della Settimana alle Piagge, la manifestazione che fa parte dell'agenda annuale dei principali eventi pisani e che viene organizzata con il patrocinio dell'Università. Nell'ultimo periodo l'iniziativa sta recuperando la sua ispirazione originaria come Festa del fiore dedicata a Sant'Ubaldo, anche se nel tempo si sono aggiunte manifestazioni sportive, canore e teatrali. Il tutto sempre con un'attenzione particolare alle esperienze del quartiere delle Piagge.

L'Ateneo pisano vi collabora da 14 anni, attraverso la cura di mostre e conferenze divulgative che mirano ad aprire l'Ateneo alla società e ai cittadini. Quest'anno, anche grazie agli spazi messi a disposizione dal Centro espositivo di San Michele degli Scalzi, l'Università organizza una serie di eventi, coordinati dal professor Giovanni Berti. Dal 16 al 19, dalle ore 10 alle ore 20 al Centro SMS, organizza l'iniziativa dal titolo "Università di Pisa in mostra". Il 18 e il 19, sempre dalle ore 10 alle 20 al dipartimento di Scienze veterinarie, ci saranno "Mostre e mercati in giardino", che prevedono anche visite guidate al Museo di anatomia, uno dei più belli in Italia nel suo campo, e l'esposizione di animali, dagli asinelli ai conigli, che faranno la felicità dei bambini, oltre all'apprezzata "Mostra del bastardino" e senza dimenticare altre attrazioni di cultura alimentare. Il 19, alle ore 16, al Centro SMS, si svolgerà l'incontro su "La scienza che serve fa bene" che metterà a confronto i due professori Giovanni Berti e Gianni Fochi.

Più legati al quartiere e alla città saranno, infine, le conferenze al Centro SMS su "Il ponte pedonale sull'Arno che collegherà il parco delle Piagge con il parco a verde sull'altra sponda del fiume", che si terrà giovedì 16 alle ore 17,45, su "Il parco urbano del quartiere: una opportunità per i cittadini locali e non", che si terrà venerdì 17 alle ore 16,30, e su "Le mura, la città, il territorio", che si terrà sabato 18 alle ore 17,30.

forma accordo TiscaliSviluppare attività di ricerca in settori di interesse comune, valorizzando le risorse formative e didattiche di cui l'Ateneo pisano dispone. È questo lo scopo della convenzione triennale firmata da Università di Pisa e Tiscali, che è stata presentata giovedì 9 maggio dal rettore Massimo Augello e dal fondatore di Tiscali Renato Soru, intervenuto all'Open Day della Ricerca promosso dall'Ateneo. "Per far fronte ai nuovi scenari economico-sociali, l'Università di Pisa sta promuovendo un crescente collegamento con il mondo del lavoro e della produzione – ha dichiarato Massimo Augello - La sinergia con Tiscali è una risorsa importante per i nostri studenti e ricercatori che, grazie a questa convenzione, potranno fare esperienza in una delle più affermate realtà italiane del mondo delle telecomunicazioni".

"Sono fermamente convinto che la ricerca e la conoscenza siano le più importanti chiavi di sviluppo per il nostro Paese - ha dichiarato Renato Soru, presidente e amministratore delegato Tiscali - Sono onorato di firmare questo accordo con l'Università di Pisa che rafforza la capacita di innovazione e di qualità dei contenuti di istella quale piattaforma al servizio del sapere italiano".

Nell'ottica di favorire la "circolarità" della conoscenza e la formazione a distanza, Tiscali metterà a disposizione dell'Università di Pisa alcuni suoi strumenti tecnologici di recente sviluppo. In particolare le attività di collaborazione si concentreranno, almeno inizialmente, su due progetti: il primo è finalizzato alla realizzazione di un repository per facilitare la diffusione e l'accesso a risorse digitali disponibili presso l'Università di Pisa - tesi di laurea, tesi di dottorato, appunti e dispense dei docenti - mediante il motore di ricerca istella recentemente lanciato da Tiscali. Con il secondo si intende realizzare un repository di risorse video, legate a eventi o lezioni o seminari che si svolgono presso l'Università di Pisa, per facilitarne la diffusione e l'accesso mediante la tecnologia Streamago di Tiscali.

Inoltre saranno promosse attività di ricerca e formazione nell'ambito dei settori Ricerca&Sviluppo di Tiscali, quali i motori di ricerca, le tecnologie HPC, il computational advertising, l'information retrieval. La convenzione prevede l'attivazione di specifici contratti di ricerca, borse di dottorato e di studio.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
La Nuova Sardegna
PisaToday.it
PisaInforma.it
NazionePisa.it
Agi.it
GoNews.it 

barcamper"Startup Revolutionary Road Barcamper Tour 2013" farà tappa a Pisa dall'8 al 10 maggio con workshop e laboratori in coincidenza con gli Open Day della Ricerca dell'Università di Pisa.

L'obiettivo del tour è di individuare, formare e lanciare idee di impresa originali provenienti dal territorio italiano, attraverso un percorso selettivo che intende fornire ai partecipanti occasioni di formazione, opportunità di contatti professionali e incontri di divulgazione della cultura di innovazione.

"Startup Revolutionary Road" è un'iniziativa, promossa da Microsoft e Fondazione Cariplo, che nasce con la volontà di offrire concrete opportunità di formazione tecnica e di business per consentire a centinaia di giovani italiani di creare più agevolmente la propria Startup. Microsoft e Fondazione Cariplo hanno individuato nell'associazione non profit TechGarage il soggetto ideale per sviluppare un percorso di selezione, formazione e promozione per le Startup affidandosi alla metodologia "Barcamper".

Barcamper farà dunque tappa a Pisa, nell'Area Pontecorvo, per tre giorni. L'8 maggio dalle 14.00 alle 19.00 nell'Aula PS4 dell'Edificio E (Area Pontecorvo) ci sarà un laboratorio tenuto da Microsoft per sviluppare App per Windows 8. Il laboratorio, che prevede un numero massimo di 30 partecipanti, è gratuito e occorre iscriversi tramite il sito www.barcamper.it/book.

Il 9 maggio dalle 19.00 alle 22.00 è in programma al Lumiere in vicolo del Tidi 6 il pitch "Entrepreneurial Spirit: arte, scienza e design": tre imprenditori locali - Flowerssori, City4u e BioBeats - racconteranno la loro esperienza nel lancio delle loro aziende. Insieme a loro anche altri ospiti: Gabriele Castellani, Evangelist Manager di Microsoft, Frangino Lucarini, Business Development & Marketing Manager di Nokia, Gianluca Dettori, Partner dPixel. Per info e iscrizioni: www.thepitch.it e http://thepitchnetwork.eventbrite.it/.

Il 10 maggio appuntamento con il BARCAMPER SCOUTING che dalle 10.00 alle 18.00, davanti all'edificio E del Polo Fibonacci ascolterà i progetti che si sono registrati sul sito, con la collaborazione di Dpixel.

 


zanzara_tigreDalla natura la difesa più efficace contro la zanzara tigre asiatica, Aedes albopictus. Si tratta di tre piante, mediterranee e tropicali, originarie del Nord Africa, da cui si possono ricavare oli essenziali eco-compatibili. E' questo il risultato di uno studio coordinato da Barbara Conti, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell'Università di Pisa, e pubblicato su "Parasitology Research", rivista leader nel campo della parassitologia medico-veterinaria. Le tre specie vegetali sono il coriandolo (Coriandrum sativum), la ruta d'Aleppo (Ruta chalepensis) e la lamiacea Hyptis suaveolens.

La ricerca ha utilizzato gli oli essenziali di queste tre piante (alcune delle quali coltivate sperimentalmente all'Università di Pisa dal professor Mario Macchia, ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee) che sono stati estratti presso il Dipartimento di Farmacia e testati poi nei laboratori di Entomologia agraria. Gli oli utilizzati hanno mostrato, a parità di concentrazione, una repellenza di gran lunga superiore a quella del DEET, la sostanza di sintesi sinora ritenuta più efficace per proteggersi dalle punture delle zanzare tigre che però, secondo recenti studi può avere effetti tossici, soprattutto nei confronti dei bambini e degli anziani.

"Fin dall'antichità, in molte zone del mondo, le piante odorose che rilasciano nell'aria sostanze sgradite agli insetti sono impiegate come repellenti - ha spiegato Barbara Conti - e foglie di Hhyptis suaveolens, dall'odore gradevole e lievemente pungente, sono sempre state utilizzate dagli agricoltori dei paesi centro-africani per proteggere dagli insetti i raccolti immagazzinati dagli insetti, mentre le piantine di Ruta chalepensis in mazzetti essiccati vengono tuttora appese alle finestre nei paesi del Maghreb per evitare l'ingresso delle zanzare".

Ne hanno parlato:
Ansa.it - Ambiente & Energia
Ansa.it - Scienze e Medicina
IlMondo.it
Corriere.it
Asca.it - Agenzia stampa quotidiana nazionale
AdnKronos.it
Tgcom24
RepubblicaFirenze.it
Corrierefiorentino.it
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it
ToscanaOggi.it
Corriere fiorentino
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
Valdelsa.net 

Nel 1991, nel laboratorio di Franco Gabrielli presso l'Università di Pisa, fu isolata una nuova proteina umana chiamata Hep27, la cui sintesi era regolata con il ciclo cellulare. La proteina Hep27 è un enzima con attività riduttasica NADP-dipendente capace di inattivare composti tossici presenti negli alimenti o prodotti nei nostri tessuti durante gli stati di stress ossidativo. Successivi studi hanno dimostrato che la proteina Hep27 non ha solo una funzione detossificante ma ha anche un'attività non enzimatica. Essa partecipa al complesso meccanismo di regolazione dell'apoptosi, la morte cellulare programmata, che si attiva automaticamente quando una cellula ha una fisiologia alterata che la può portare a una proliferazione continua e quindi alla carcinogenesi. La sintesi di Hep27 durante il ciclo cellulare e la regolazione dell'apoptosi spiega la sua alta concentrazione in centinaia di diversi tipi di cellule cancerose umane. Mentre in condizioni fisiologiche l'inibizione dell'apoptosi indotta dalla Hep27 assicura la vitalità delle cellule, in condizioni alterate permette una proliferazione incontrollata. Utilizzando i dati molecolari della proteina Hep27 è stato isolato, sequenziato e mappato fisicamente il gene DHRS2 che la codifica.
 

Sergio Tofanelli, responsabile del Laboratorio di Antropologia molecolare del dipartimento di Biologia, spiega l'evoluzione della proteina Hep27:

Molecola Hep27«Recentemente, il professor Gabrielli ha chiesto la mia collaborazione per studiare l'evoluzione del gene DHRS2. È risultato che questo gene è una forma duplicata del gene DHRS4 e che la duplicazione è avvenuta prima della radiazione della classe dei mammiferi. Il gene precursore DHRS4 è conservato in tutti i vertebrati e in alcuni invertebrati, mentre solo i mammiferi, placentati e non, posseggono entrambi i geni funzionali. Le proteine codificate da questi due geni hanno la stessa attività catalitica riduttasica ma diversa specificità di substrato, diversa distribuzione tissutale e subcellulare, diversa regolazione della sintesi e diversa funzione fisiologica.

La spiegazione più semplice che si può trarre dal confronto delle sequenze è che in un antenato comune a tutti i mammiferi attuali sia avvenuta una duplicazione e che da allora i due geni abbiano avuto un'evoluzione divergente. Il gene ancestrale avrebbe continuato a codificare per la proteina DHRS4, che è localizzata solo nei perossisomi. Il gene duplicato avrebbe invece acquisito una mutazione a carico della sequenza della "Protein Targeting Sequence" (PTS).

Tale mutazione determinò la diffusione della proteina Hep27 in distretti sub-cellulari differenti: nei mitocondri e nel nucleo. Il nuovo"ambiente molecolare" avrebbe successivamente indotto una pressione di selezione sulla proteina, portando Hep27 ad avere una azione protettiva più specifica verso i composti tossici e ad acquistare una nuova proprietà, quella di regolare l'apoptosi.

Un aspetto interessante è che, dalla duplicazione in poi, la proteina Hep27 risulta essersi trasformata molto più rapidamente della proteina DHRS4 a livello dei residui aminoacidici che si legano al substrato, da qui la diversa specificità, mentre non risultano differenze a carico dei residui aminoacidici responsabili della catalisi. Questo suggerisce che lo studio dell'evoluzione del genoma può fornire importanti informazioni sulla funzione molecolare dei vari domini di un enzima e, quindi, orientarne gli studi biochimici e cellulari.

Gli stessi dati confermano l'ipotesi che la duplicazione e successiva evoluzione divergente di un gene sia uno strategia evolutiva molto praticata. Uno dei due geni continua a modificarsi con lentezza, frenato dalla necessità di dover assicurare una antica e fondamentale funzionalità cellulare. La sua copia diventa una avanguardia genomica capace di esplorare nuove possibilità adattative. Questa può evolvere velocemente acquisendo una nuova funzione o perdere definitivamente ogni attività. Gli pseudogeni, così sono dette le copie non attive di geni funzionali, sono molto comuni anche nel genoma umano e costituiscono le tracce molecolari fossili di tentativi evolutivi senza esito avvenuti nello spazio e nel tempo di nostri antenati».

Sergio Tofanelli

 

Segui la diretta video dalle 16

Due giornate di incontri, presentazioni e progetti in mostra per scoprire il talento e la passione che sono dietro la ricerca. Torna l'89 maggio al Polo Fibonacci l'Open Day della Ricerca, l'iniziativa promossa dall'Università di Pisa per aprire virtualmente le porte dei propri laboratori e mostrare a tutta la cittadinanza il lavoro e le persone protagonisti di questo settore. Con una importante novità: quest'anno l'evento va a coincidere con la tappa pisana de "I dialoghi dell'Espresso", il ciclo di incontri che il settimanale ha organizzato in otto tra le più prestigiose università italiane e che, nel pomeriggio del 9, vedrà confrontarsi personaggi come Margherita Hack (in video collegamento da Trieste), Piergiorgio Odifreddi, Guido Tonelli, Renato Soru, Bruno Manfellotto e Daniela Minerva nel dibattito "Ricerca scientifica, sviluppo economico e nuovi saperi".
 

rosacozzupoli02La kermesse verrà ospitata nell'Edificio E del Polo Fibonacci (in Largo Pontecorvo), dove verranno allestiti anche una ventina di stand in cui si potranno toccare con mano i progetti di alcune delle ricerche condotte nei vari dipartimenti dell'Università. L'inaugurazione della due giorni è prevista alle ore 16.00 dell'8 maggio con i saluti delle autorità: insieme al rettore Massimo Augello, ci saranno Stella Targetti, vice presidente della Regione Toscana, Andrea Pieroni, presidente della Provincia, e Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, in rappresentanza degli Enti che hanno patrocinato l'evento.

Alle 16.30 con i "Racconti di ricerca", gli scrittori Marco Malvaldi e Francesco Carofiglio, insieme al giornalista dell'Espresso Alessandro Gilioli (autore del blog "Piovono rane"), incontreranno sei ricercatori dell'Ateneo - Sara Biagini, Ugo Faraguna, Mauro Ferrari, Vincenzo Ferrari, Giuseppe Iannaccone e Arianna Tavanti - in un faccia a faccia tra narrativa, scienza ed esperienze di vita. La giornata si chiuderà con l'"Aperitivo con la scienza", introdotto dall'intervento di Giorgio Einaudi, già docente di Fisica dell'Università di Pisa, oggi senior advisor del Ministero dell'Ambiente.

La mattina del 9, spazio alle scuole e a sei presentazioni di progetti di ricerca: "Le api e i loro misteri" a cura di Antonio Felicioli, "La maglietta 'smart' che aiuta la mente" a cura di Enzo Pasquale Scilingo e Claudio Gentili, "Dai cristalli liquidi ai muscoli artificiali" a cura di Valentina Domenici, "A caccia di meteoriti in Antartide" a cura di Luigi Folco, "Dietro l'opera d'arte contemporanea" a cura di Mattia Patti, "Big Data & Social Mining" a cura di Dino Pedreschi.

Nel pomeriggio spazio all'incontro organizzato nell'ambito de "I dialoghi dell'Espresso", la serie di incontri in programma negli atenei italiani, pensati per realizzare insieme agli studenti un'agenda delle emergenze nazionali: dalla corruzione alla cultura, dalla disoccupazione alla politica, dall'ambiente alla ricerca.

Dall'8 al 10 maggio farà tappa a Pisa anche la "Startup Revolutionary Road", l'iniziativa promossa da Microsoft Italia, Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete che, attraverso la metodologia "Barcamper", gira l'Italia alla ricerca di nuove startup da supportare e finanziare. La giornata di scouting per aspiranti imprenditori è prevista il 10 maggio nell'area antistante l'Edificio E al Polo Fibonacci.

Ne hanno parlato:
Espresso.it
Corriere Fiorentino
Repubblica Firenze
Tirreno (09/05)
Tirreno Pisa (08/05)
Tirreno
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
TirrenoPisa.it
InToscana.it
PisaToday.it
PisaInforma.it
GoNews.it
OgniSette.it

Un esemplare di Cicadella viridis (Hemiptera: Cicadellidae)Lo studio del salto delle cicale per realizzare un mini robot da utilizzare in ambienti ostili e dunque non mettere in pericolo l'uomo. È il risultato di una ricerca condotta presso l'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e l'Università di Pisa dal gruppo guidato da Cesare Stefanini, in collaborazione con Giovanni Benelli, dottorando del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa. La ricerca ha studiato il salto della cicalina verde, comunissimo insetto che si trova generalmente su prati e vigneti, che consente di preservare le sue zampe e anche il suolo sul quale atterra, grazie a un meccanismo intrinseco di cui è dotato l'animale.

La novità è di grande interesse scientifico al punto che lo studio è stato pubblicato su The Journal of Experimental Biology, considerata la rivista leader mondiale tra quelle scientifiche di fisiologia comparata e biologia sperimentale. "La forza muscolo-elastica generata dai muscoli nel salto e dalle strutture esoscheletriche coinvolte - spiega Giovanni Benelli - è convertita in una forza costante all'interfaccia tra le zampe e il suolo. Ciò rende minima la possibilità di danneggiare le strutture della Cicadella viridis, nome scientifico della cicalina verde, grazie all'ottimizzazione della distribuzione dello sforzo durante tutta la fase di elongazione delle zampe. Questa operazione avviene senza coinvolgere il sistema nervoso che, avendo tempi di risposta maggiori, provocherebbe ritardi nella reazione e comporterebbe un salto inefficiente con il rischio per l'insetto di essere catturato da un predatore".

Dopo aver scoperto questo interessante meccanismo, i ricercatori stanno già ipotizzando una serie di applicazioni nel campo della biorobotica. È infatti possibile, spiega Benelli, "immaginare un robot che riproduca le caratteristiche dell'insetto, a esempio mini automi capaci di esplorare territori ostili: il robot-cicala sarebbe equipaggiato con sensori per fornire informazioni utili in scenari come disastri naturali o fughe di gas, senza coinvolgere l'uomo e metterne a repentaglio la sicurezza".

batteri per decontaminazioneAl via il progetto "Bio ResNova: Recupero e valorizzazione di suoli e sedimenti contaminati per mezzo di biotecnologie innovative supportate da processi chimico-fisici" coordinato dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e realizzato grazie al contributo ed alla collaborazione della Fondazione Pisa.

Il progetto triennale Bio ResNova ha l'obiettivo di offrire soluzioni innovative e sostenibili per il trattamento di suoli e sedimenti contaminati al fine di renderli riutilizzabili per attività produttive. La ricerca si concentrerà su nuovi bioprocessi basati sull'attività metabolica di funghi, batteri e piante appositamente selezionati per la loro capacità di metabolizzare le sostanze inquinanti presenti nel suolo e nei sedimenti.

"Gli impianti biologici – ha spiegato il professor Roberto Lorenzi che coordina il gruppo di ricerca del dipartimento di Biologia - saranno progettati in base alla diversa natura della contaminazione, nell'ottica della sostenibilità ambientale ed economica degli interventi di bonifica con l'obiettivo di recuperare i sedimenti trattati per riutilizzarli in contesti produttivi diversi".

L'efficacia dei nuovi bioprocessi sarà validata da controlli ecotossicologici per verificare che la diminuzione dei livelli di contaminazione fino a valori inferiori a quelli consentiti dalla normativa vigente corrisponda anche ad un'effettiva detossificazione, elemento indispensabile per il recupero successivo del suolo e dei sedimenti.

Il progetto Bio ResNova è realizzato grazie alla collaborazione attiva e consolidata tra il professor Roberto Lorenzi e il professor Roberto Barale del Dipartimento di Biologia, il professore Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e alcuni partner industriali locali quali Navicelli SpA e Teseco SpA, che contribuiscono alla ricerca mettendo a disposizione infrastrutture e competenze per il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Ne hanno parlato:
InToscana.it
AdnKronos.com
GoNews.it
PisaInformaFlash.it

Agricoltura.it
OgniSette.it

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa