Motivazioni del Consiglio della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere

Il Consiglio della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa propone al Senato Accademico l'attribuzione della laurea honoris causa alla signora Mirella Freni in considerazione del grandissimo contributo da lei portato alla valorizzazione della cultura europea, nella sua unità e nelle sue articolazioni: finalità che è la ragione d'essere della Facoltà medesima.
Nella sua gloriosa carriera, Mirella Freni ha impersonato la voce insieme immediata e raffinata che ognuna delle civiltà europee trasmette attraverso la tradizione nazionale operistica, e il loro mutuo comprendersi e potenziarsi in un solo discorso, avente coerenza di sistema.
Ha prestato amorosa cura alla significatività della dizione in tutte le lingue che formano il suo vastissimo repertorio, e ha letto in profondità la differenziazione e l'evoluzione dei linguaggi musicali, dagli ultimi splendori del barocco alle inquietudini del primo Novecento. In mezzo, il mélange mozartiano di ironia e pathos (vissuto dalla Freni in una Susanna capace di essere davvero l'intelligenza-guida dell'azione drammatica), la stilizzazione suprema del dolore in Bellini, il destino shakespeariano di Desdemona.
Ci ha fatto sentire nostra la parte più remota della musica europea, l'opera russa, e per converso, nuovo e sorprendente ciò che ci è più vicino, l'universo di Puccini.
Ha dato voce e forma alle presenze familiari del nostro immaginario, alle Violette e alle Mimì, riscattandole dal rischio dell'usura, ma ha anche allargato i repertori tradizionali con una straordinaria e coraggiosa curiosità, che si rinnova dalla Mireille di Gounod, sul finire degli anni Settanta, all'invenzione esplosiva di Madame Sans-Gêne: tra poche settimane, al Regio di Torino, ci farà conoscere la Pulzella d'Orléans di Cajkovskij.
Le esperienze della Freni hanno valore esemplare e significativo per una concezione del teatro musicale, della parola cantata, fondata sulla sua possibilità di esprimere, illuminare, trasmettere emozioni. Nelle sue interpretazioni, che sono le interpretazioni di una grande attrice, le vicende del melodramma parlano allo spettatore di qualcosa che lo riguarda, funzionando da segnale della condizione umana e da invito alla ricerca della propria interiorità. Strumento di questa empatia è l'affascinante semplicità di Mirella Freni: mai dimessa, mai riduttiva, essa si identifica con la capacità di entrare senza riserve in ogni ruolo, cogliendone con prodigiosa misura la dignità specifica, sia della grisette o della regina; e, dall'interno di ogni ruolo, di vedere gli eventi capitali (la passione, il dolore, la morte), come un rischio e una promessa misteriosamente vicini al quotidiano, tali che la limpida tensione della voce può attingerli e possederli nella loro sostanza ultima.


Ultimo aggionamento documento: 27-Jun-2006