L’Università di Pisa entra nella rete del Museo Diffuso del Risorgimento

La rete culturale riunisce 61 enti e istituzioni culturali , nasce per valorizzare i luoghi e la memoria del Risorgimento

L’Università di Pisa entra a far parte del Museo Diffuso del Risorgimento (MUDRI), una rete culturale che riunisce enti pubblici e istituzioni culturali per la valorizzazione dei luoghi e delle memorie risorgimentali.
La convenzione è stata firmata lo scorso 22 settembre a Mantova negli spazi della Casa del Mantegna, dove l’Ateneo era rappresentato da Marco Macchia, delegato per i rapporti con il territorio e Michele da Caprile, che insieme a Saulle Panizza sono i referenti del progetto per l’Università di Pisa.

L’accordo prende le mosse dal partenariato creato nel 2021, promosso e coordinato dalla Provincia di Mantova, e dal protocollo d’intesa firmato a Pisa lo scorso maggio, tra l’Università di Pisa, la Provincia di Mantova, i comuni di Pisa e di Curtatone, e la Domus Mazziniana.

Gli obbiettivi principali dell’iniziativa sono la valorizzazione dei luoghi e delle memorie del Risorgimento, attraverso la creazione di itinerari tematici, percorsi integrati di visita che favoriscano la conoscenza diffusa del patrimonio storico, artistico e documentale legato al periodo risorgimentale la promozione della ricerca storica e della divulgazione scientifica, anche attraverso la pubblicazione di studi, saggi e ricerche in collaborazione con enti accademici e culturali; la promozione di collaborazioni con enti nazionali e internazionali per lo sviluppo di progetti condivisi e la partecipazione a bandi di finanziamento dedicati alla valorizzazione culturale.

Della rete fanno parte sessantuno enti pubblici ed istituzioni culturali, tra cui le province di Mantova e di Verona, i comuni di Vicenza, Mantova, Verona, Curtatone, Goito, Desenzano, Solferino, la Croce Rossa Italiana, l’Istituto di storia del Risorgimento Italiano di Mantova e l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea.

Il MUDRI sarà governato dalla assemblea degli enti aderenti e da un comitato di pilotaggio che avrà la funzione di redigere il programma delle attività, fra cui sono previste attività di ricerca, laboratori didattici, interventi di recupero e di riqualificazione dei siti storici, itinerari turistici e culturali, mostre e prodotti multimediali.

 

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