Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Lunedì 10 giugno e martedì 11 giugno, dalle ore 9.30 alle ore 17.00, presso l'Orto Botanico, avrà luogo "Ritratti nell'Orto", un incontro di illustrazione scientifico-botanica tenuto da Silvana Rava.

L’incontro, in due giornate, è aperto a tutti e si svolge nell’ambito del progetto Al museo e in giardino: dialoghi fra arte e scienza. 

Posti limitati. Prenotazione obbligatoria.
Clicca qui per informazioni, costi e iscrizioni 


Contatti:
Silvana Rava: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Referente per l’Orto e Museo Botanico: Roberta Vangelisti, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per maggiori informazioni consultare il link: 
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2024/05/ritratti-nellorto-7/
 

Monitorare lo stato delle acque, dolci e salate, non è un’attività semplice. Eppure, le ineludibili esigenze di sostenibilità ambientale e le grandi risorse che il mondo sommerso conserva rendono essenziale arrivare a una conoscenza scientifica profonda del “Pianeta Blu”. Per questo scopo, l’uso di robot autonomi sottomarini assume una crescente rilevanza, soprattutto per il monitoraggio di fenomeni legati alla salute delle acque e dei fondali. Di questo si occupa il progetto PANACEA, gestito dalle Università di Pisa e Firenze e orientato a sostituire sempre di più le esplorazioni umane in ambienti sottomarini pericolosi e ostili con quelle condotte da robot. Il progetto ha ricevuto finanziamenti dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del bando PRIN 2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale).

zeno lago 2.jpg
Il robot Zeno dell'Università di Pisa.

“Nonostante in questi anni i robot sottomarini si siano dimostrati molto efficaci – spiega Riccardo Costanzi, docente di robotica all’Università di Pisa e coordinatore del progetto – siamo ancora lontani da farne uno standard per le attività di monitoraggio, affidate ancora a operatori umani, con tutti i rischi del caso. Nel progetto PANACEA proponiamo un caso emblematico, quello della Posidonia oceanica, considerata un habitat naturale chiave dall’Unione Europea e il cui monitoraggio è essenziale per conoscere lo stato di salute dei nostri mari e per preservarlo”.

costanzi.jpg
Riccardo Costanzi, docente di robotica al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e coordinatore di PANACEA con il robot subacqueo Zeno dell'Università di Pisa.

Scopo di PANACEA è mettere a punto un sistema multi-robot, composto da un robot subacqueo e uno di superficie, in grado di interfacciarsi con gli operatori al sicuro a terra, che ricevono dati in tempo reale. “Il monitoraggio dei fondali è eseguito con tecniche sia visive che acustiche – aggiunge Alessandro Ridolfi, docente di robotica all’Università di Firenze – e usiamo tecniche di Intelligenza Artificiale per estrarre dati sintetici da tutti quelli acquisiti. La capacità del robot di estrarre e trasmettere solo dati sintetici è fondamentale, visto che in acqua le possibilità di comunicazione sono ridotte”.

UNIFI_FeelHippoAUV_Vulcano.jpg
Il robot FeelHippo (Università di Firenze).

Il progetto è stato presentato lo scorso 3 maggio a una platea di studiosi di ecologia e rappresentanti di Agenzie per l’Ambiente, che gli scienziati di Pisa e Firenze considerano gli utilizzatori finali del sistema che stanno mettendo a punto. “In un’epoca in cui il monitoraggio ambientale è più cruciale che mai, il sistema proposto da PANACEA rappresenta un ulteriore passo avanti significativo nella conservazione della biodiversità marina – afferma Elena Maggi, docente di ecologia all’Università di Pisa – Il monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica, fondamentali per la salute e protezione dei sistemi costieri mediterranei e al contempo estremamente delicate, rappresenta una sfida notevole. PANACEA mira a minimizzare i rischi e le limitazioni dei monitoraggi umani, incrementando la sicurezza e riducendo i tempi per la raccolta di dati su ampie scale spaziali, che possano essere integrati con quelli raccolti dagli operatori subacquei. Di fronte all’accelerazione degli effetti del cambiamento climatico e alla molteplicità dei disturbi causati dalle attività umane, è imperativo che le nostre azioni conservative siano altrettanto rapide ed efficaci per mitigare e contenere gli impatti”.


Da sinistra Andrea Caiti, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, Luigi Cipriani, Regione Toscana, Riccardo Costanzi, docente di robotica UNIPI e coordinatore del progetto PANACEA, Francesco Ruscio, postdoc in robotica subacquea UNIPI, Elena Maggi, docente di Ecologia UNIPI, Alberto Topini, postdoc in robotica subacquea Università degli Studi di Firenze.

Gli ingegneri di PANACEA interagiranno con i biologi del progetto europeo AquaPLAN, coordinato dall’Università di Pisa, per arrivare ad una strategia ottimale di conservazione delle praterie di Posidonia, attraverso l’integrazione di dati sulla contaminazione acustica e luminosa e sulla biodiversità delle specie legate a questo habitat unico.

Pisa, 3 maggio 2024 - E’ stata la prima donna a laurearsi in Ingegneria Aeronautica in Italia, è considerata una delle maggiori esperte di ingegneria aerospaziale e ha dedicato gran parte della sua vita a studiare le comete, contribuendo alla riuscita della celebre missione Rosetta. Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, sarà ospite dell’Università di Pisa per il ciclo “Scintille. Donne che fanno scienza”. L’appuntamento aperto al pubblico è lunedì 6 maggio, alle 17.00, nell'Aula Magna Storica della Sapienza (Via Curtatone e Montanara, 15).
L’incontro sarà introdotto dai saluti del rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e con la scienziata dialogheranno Renata Pepicelli, delegata per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities dell’Ateneo pisano, e Margherita Capitani, Studentessa di Ingegneria Energetica all’Università di Pisa.
L’appuntamento è il secondo del ciclo "Scintille. Donne che fanno scienza" organizzato dalla Commissione Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA). La rassegna è rivolta alla comunità universitaria, a docenti e studenti delle scuole superiori del territorio e alla cittadinanza tutta. Al centro il ruolo delle donne nelle STEM (Discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche) con l’obiettivo di sensibilizzare sulle disparità di genere e mostrare come le donne stiano contribuendo e abbiano contribuito significativamente a cambiare il panorama scientifico.

 

Il 7 maggio alle 11 al Palazzo alla Giornata dell’Università di Pisa (Lungarno Pacinotti) il rettore dell’Ateneo pisano Riccardo Zucchi e il sindaco di Pisa Michele Conti firmano il protocollo Pisa sostenibile.

Nell’occasione sarà presentato il progetto N0W (Nearly Zero Waste) per la gestione dei rifiuti dell’Università di Pisa elaborato dalla Commissione per la Sostenibilità di Ateneo in collaborazione con Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e Contarina SpA. Partecipano la professoressa Elisa Giuliani, prorettrice alla Sostenibilità e Agenda 2030, l’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Giulia Gambini, Giulia Romano della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo, il presidente Conai Ignazio Capuano, Paolo Contò, direttore Consiglio di Bacino Priula e Luca Barbon di Contarina Spa.

Appuntamento letterario alla Gipsoteca di Arte Antica di Pisa (piazza San Paolo all’Orto, 20) dove, martedì 7 maggio 2024 alle ore 17:15, si terrà la presentazione del volume L’Ebreo errante. Nuove prospettive su un mito europeo, a cura di Fabrizio Franceschini e Serena Grazzini (Edizioni di Storia e Letteratura, 2023).

Interverranno: il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi; il professor Adriano Fabris (Università di Pisa), la professoressa Laura Quercioli Mincer (Università degli Studi di Genova) e il professor Claudio Galderisi (Recteur Région Académique Nouvelle Aquitaine).

Nel volume antropologi, storici, filosofi, letterati, linguisti, ebraisti, studiosi del teatro e delle arti seguono la multiforme fortuna dell’enigmatico Errante e ne indagano, in dialogo tra loro, significati reali e simbolici che hanno segnato profondamente la cultura europea, soprattutto – ma non solo – in senso antisemita.

Questa figura, emblema o stigma dal Seicento in poi del popolo ebraico, nella sua dimensione extraterritoriale, si è impressa infatti nell’immaginario collettivo, stimolando la fantasia mitopoietica di grandi scrittori, straordinari artisti e umili cantori, divenendo paradigma di pensiero, sollecitando tra gli orrori del XX secolo e di fronte alla barbarie nazista una sua rilettura dall’interno stesso del mondo ebraico.

Sono indette le elezioni del Rettore della Scuola IMT Alti Studi Lucca per il triennio 2024–2027.
Le candidature devono pervenire, entro e non oltre le ore 12 del giorno 10 maggio 2024.

Tutte le informazioni nel bando in allegato.

In occasione dellInternational Day for Biodiversity 2024 (mercoledì 22 maggio 2024) e nell’ambito dell’iniziativa Biodiversity 2024 promossa dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA), mercoledì 22 e giovedì 23 maggio avrà luogo presso l’Orto e Museo Botanico un corso teorico-pratico dal titolo "ID Plant - Corso introduttivo all'identificazione di piante vascolari".

Il corso, della durata complessiva di 16 ore, si propone di offrire ai partecipanti gli strumenti di base per l’identificazione di piante spontanee della flora italiana. I partecipanti potranno così acquisire le conoscenze necessarie per identificare in autonomia una specie di pianta vascolare.

Programma

Mercoledì 22 maggio 2024
9:00 – 13:00    Introduzione teorica
13:00 – 14:00 Pausa pranzo
14:00 – 18:00  Raccolta materiale vegetale

Giovedì 23 maggio 2024
9:00 – 18:00    Identificazione materiale raccolto
13:00 – 14:00  Pausa pranzo

Numero massimo dei partecipanti: 15
Prenotazione obbligatoria all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pisa, 2 maggio 2024 - L’Università di Pisa ha sperimentato un nuovo sistema di decontaminazione per rimuovere i metalli pesanti dai sedimenti marini sino al doppio più efficiente di quelli esistenti. I risultati dello studio compiuto su campioni dragati nel porto di Piombino in Toscana sono stati pubblicati sulla rivista Heliyon. In particolare, dopo 95 giorni di trattamento, l’innovativo sistema ha permesso una riduzione significativa di cromo (48,80%), nichel (61,53%), piombo (63,30%), rame (72,84%) e zinco (56,30%).

“Per la bonifica elettrocinetica dei sedimenti marini abbiamo ideato una particolare configurazione esagonale della matrice che si è dimostrata più efficiente nella rimozione dei metalli pesanti rispetto a quella lineare solitamente utilizzata – ha spiegato il professore Renato Iannelli del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Ateneo pisano - Il progetto dell’impianto, la sua realizzazione e l’intera sperimentazione sono stati totalmente realizzati presso nostro dipartimento che ha una tradizione ventennale di studi sulla decontaminazione da metalli pesanti e idrocarburi”.

La bonifica elettrocinetica dei sedimenti avviene grazie alla migrazione dei metalli da catodi ad anodi sino al pozzetto catodico dove si solubilizzano e vengono così rimossi. Le configurazioni elettrodiche a tutt’oggi più utilizzate hanno una maglia quadrata, costituita da file di catodi alternate a file di anodi, in cui però questa migrazione rallenta in prossimità del catodo, tanto da richiedere un aumento della corrente e quindi un maggiore consumo di energia. La matrice esagonale ideata all’Università di Pisa, in cui ogni catodo è circondato da sei anodi, risolve questo inconveniente. Dimezzando infatti il numero dei catodi rispetto agli anodi, nella zona in cui nella configurazione tradizionale si osserva il rallentamento della migrazione dei metalli, la corrente raddoppiata facilita il completamento del percorso.

Immagine2.jpg

Campionamenti subacquei dei sedimenti sul fondale del porto di Piombino (LI)

“I risultati di questa sperimentazione sui sedimenti marini prelevati dal porto di Piombino sono molto incoraggianti – conclude Renato Iannelli – questa ottimizzazione del processo di bonifica è utile per ridurre i consumi, i tempi di trattamento e gli scarti. Nell’ottica dell’economia circolare i sedimenti bonificati potranno poi essere convenientemente riusati come materiali di recupero nei cantieri e nei manti stradali”.

Insieme a Renato Iannelli hanno collaborato allo studio per l’Ateneo pisano Isabella Pecorini, ricercatrice, Francesco Pasciucco, assegnista di ricerca, e i dottorandi Erika Pasciucco ed Alessio Castagnoli.



La European Education and Culture Executive Agency della Commissione Europea ha individuato come progetto esemplare il modulo Jean Monnet "Mobilità, migrazioni e integrazione europea" (EUMOMI) che si è concluso a novembre dello scorso anno. Coordinato da Simone Paoli, ricercatore di Storia delle Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, il modulo finanziato dal programma Erasmus+ è stato segnalato – al termine della valutazione finale che si è appena conclusa – come un progetto che può costituire un esempio per nuove iniziative sulla stessa tematica.

Particolarmente apprezzati sono risultati la forte integrazione tra le varie componenti di EUMOMI, che combinava didattica, ricerca e terza missione e il numero, oltre che la rilevanza, delle iniziative e delle pubblicazioni scientifiche nate nei tre anni di sviluppo.

eumomi2.jpg

I moduli Jean Monnet sono programmi brevi di insegnamento o corsi singoli nel quadro degli studi sull'Unione europea offerti presso un istituto di istruzione superiore. In effetti la complessa relazione tra la libera circolazione delle persone, le migrazioni e l’integrazione europea ha costituito in primo luogo l’argomento centrale di un inedito corso di 42 ore destinato agli studenti iscritti alla laurea magistrale “Unione Europea, processi globali e sostenibilità dello sviluppo”, ma fruibile dalla generalità degli studenti dell’Ateneo. Coerentemente con lo scopo di tutte le azioni Jean Monnet, il modulo ha rafforzato il ruolo degli studi europei nei curricula dell'Università di Pisa, in tal modo accrescendo il profilo nazionale e internazionale dell’ateneo nel campo degli studi europei. EUMOMI, tuttavia, ha coinvolto anche i dottorandi e attori non accademici, con azioni rivolte al pubblico generale, contribuendo all’attuale dibattito sulla sfida posta dalle migrazioni all’Unione Europea.

simone paoli webI risultati più significativi del progetto costituiscono ora una corposa eredità, come spiega lo stesso Simone Paoli (nella foto a destra): “Il corso, erogato completamente in inglese, ha ottenuto un alto livello di gradimento nelle valutazioni degli studenti e continuerà ad arricchire l’offerta formativa dell’Ateneo, anche nell’ambito dell’alleanza Circle U. Il sito web, al quale sono state dedicate molte energie, è diventato un punto di incontro per condividere le informazioni in materia di migrazioni, mobilità e integrazione e continua a essere aggiornato. La partecipazione delle associazioni e delle scuole – tra l’altro attraverso un percorso di formazione destinata ai docenti delle medie superiori – allo scopo di favorire la cittadinanza attiva e consapevole avrà un’eco lunga. Parimenti, la qualità del dibattito nei convegni e seminari previsti dal progetto, che ha coinvolto i massimi esperti internazionali in occasione della conferenza finale, ha fatto crescere nuove relazioni e intensificato quelle già esistenti, confermando l’università come uno spazio di dialogo e collaborazione al centro di quella diplomazia scientifico-culturale di cui si sente più che mai bisogno”.

Pagina 5 di 1524

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa