Musei dell'informatica: ricordare per capire
Incontro con Silvio Hénin
Mercoledì 7 dicembre alle 14.15, nell'aula P del Polo Fibonacci, si tiene un incontro con Silvio Hénin dal titolo "Musei dell'informatica: ricordare per capire".
L'incontro, aperto a tutti, fa parte del programma di Storia dell'Informatica, del corso di laurea in Informatica Umanistica.
Lo storico della scienza George Sarton afferma che "La storia degli strumenti è una parte essenziale della storia della scienza, il cui progresso è determinato dalle invenzioni pratiche quanto dalle teorie, e dall'abilità manuale quanto dal pensiero". Gli strumenti devono essere quindi conservati e a questo servono i musei, ma la loro funzione non è solo il preservare oggetti: i manufatti del passato devono anche essere fatti vivere, devono raccontarci una storia, devono insegnarci come sono sorte le idee, come si sono imposte nella società e come questa, le sue istituzioni e i suoi portatori di interessi hanno plasmato a loro volta le tecnologie, determinandone successi e insuccessi. Nell'informatica la conservazione, lo studio e il racconto dei manufatti sono ancora più importanti, proprio per la sua veloce evoluzione, che rischia di far scomparire la memoria del passato in tempi molto brevi. In questo seminario si parlerà dei musei dell'informatica nel mondo e delle loro attività, con particolare riguardo alla situazione del nostro paese.
Silvio Hénin è uno studioso di storia della tecnologia, in particolare di quella del calcolo automatico, ha pubblicato una quarantina di articoli sull'argomento e due libri; è coordinatore del gruppo Storia dell'informatica di AICA e membro del comitato scientifico della rivista Mondo Digitale.
Immagine: Computing History Museum di Mountain View