«More than jazz or musical theater or morbid obesity»: storie e origini della serialità televisiva americana (e non solo)

Il 3 maggio alle 12, nell'Aula G1 del Polo ex-Guidotti, Igor Vazzaz tiene la lezione "«More than jazz or musical theater or morbid obesity»: storie e origini della serialità televisiva americana (e non solo)".

L'incontro è il primo di due appuntamenti dedicati alla serialità televisiva, la sua storia e i suoi temi, organizzati dal corso di Storia della Radio, della TV e delle Arti elettroniche, tenuto dalla professoressa Sandra Lischi.

La lezione, che trae spunto da un’illuminante e umoristica definizione della tv americana data all’interno della sit-com 30 Rock di Tina Fey, sarà costituito da un profilo storico della serialità dagli anni Cinquanta agli Ottanta del Novecento, nel ricupero delle sue radici culturali più profonde sino alla standardizzazione dei modelli televisivi americani ed europei.

Il 10 maggio si tiene il secondo incontro dal titolo: «This is (not) a true story»: La seconda Golden Age seriale e le insidie della verità, che verte, invece, sulla serialità degli ultimi trent’anni, nell’individuazione di cause, intrinseche e non solo, per uno sviluppo estetico in grado di mutare nel profondo la concezione di cosa sia divenuto ciò che in italiano chiamiamo (o chiamavamo) telefilm.
Il titolo è la parafrasi della formula all’inizio della pellicola Fargo, realizzata nel 1996 dai fratelli Coen e vincitrice di due oscar, e che anticipa pure la peculiare serie antologica che ne è seguita a partire dal 2014, prodotta dagli stessi Coen e realizzata da Noah Hawley.
Il concetto di verità rappresenta uno dei principali fuochi della riflessione americana sviluppata nell’ambito della serialità contemporanea, secondo le declinazioni più varie.