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Sono 69 le proposte presentate da docenti dell'Università di Pisa, in qualità di responsabili di Unità di ricerca, che il MIUR ha finanziato nell'ambito dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN). Sono nove, inoltre, i docenti dell'Ateneo che hanno ottenuto fondi come coordinatori nazionali dei progetti, per un importo complessivo di quasi sette milioni di euro. È questo il risultato del bando PRIN 2010-2011, di cui sono state appena pubblicate le relative graduatorie, che assegnava un finanziamento complessivo di oltre 170 milioni di euro, suddiviso tra le 14 aree disciplinari del MIUR.

I professori dell'Ateneo pisano che faranno da capofila dei progetti sono:

- Carlo Baroni, del dipartimento di Scienze della terra, titolo del progetto: "Dinamica dei sistemi morfoclimatici in risposta ai cambiamenti globali e rischi geomorfologici indotti", finanziamento complessivo: 488 mila euro;

- Giovanna Colombini, del dipartimento di scienze politiche, titolo del progetto "Eguaglianza nei diritti fondamentali nella crisi dello stato e delle finanze pubbliche: una proposta per un nuovo modello di coesione sociale con specifico riguardo alla liberalizzazione e regolazione dei trasporti", finanziamento complessivo di 512 mila euro;

- Maria Perla Colombini, del dipartimento di Chimica e chimica industriale, titolo del progetto: "Sostenibilità nei beni culturali: dalla diagnostica allo sviluppo di sistemi innovativi di consolidamento, pulitura e protezione", finanziamento complessivo: 820 mila euro;

- Francesco D'Errico, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, titolo del progetto: "Sviluppo ed applicazione di nuovi materiali dosimetrici per radiazioni ionizzanti", finanziamento complessivo: 796 mila euro;

- Pierpaolo Degano, del dipartimento di Informatica, titolo del progetto: "Security Horizons", finanziamento complessivo: 572 mila euro;

- Alberto Del Guerra, del dipartimento di Fisica, titolo del progetto: "INSIDE: Soluzioni Innovative per la Dosimetria 'in-beam' in adroterapia oncologica", finanziamento complessivo: 977 mila euro;

- Eleuterio Ferrannini, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, titolo del progetto: "Nuovi aspetti nella patogenesi e trattamento dell'obesità", finanziamento complessivo: 922 mila euro;

- Giacomo Lorenzini, del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, titolo del progetto: "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche - TreeCity", finanziamento complessivo: 812 mila euro;

- Marco Santagata, del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica (titolo del progetto: "Per una Enciclopedia dantesca digitale", finanziamento complessivo: 775 mila euro.

Ne hanno parlato:
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Matricolandosi 1Hanno raggiunto quota 7.400 le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa, con una flessione di circa il 6 per cento rispetto allo scorso anno, e hanno superato quota 1.100 le iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, con una crescita superiore a 13 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Sono questi i dati, ancora provvisori, dei nuovi iscritti per l'anno accademico 2012-2013, elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo alla data del 15 ottobre, confrontati con quelli presi alla stessa data dell'anno passato.

Precisamente, gli immatricolati sono 7.394 contro i 7.890 registrati lo scorso anno. La modesta flessione è dovuta a un insieme di fattori, tra i quali un ruolo centrale è rivestito dal fisiologico assestamento dopo anni di crescita pressoché continua, anche in controtendenza rispetto ai dati nazionali. Se infatti l'ultima indagine di Almalaurea indica che le immatricolazioni negli atenei italiani sono diminuite del 15% tra 2004 e 2011, nello stesso periodo l'Università di Pisa ha visto crescere i suoi immatricolati di quasi due punti percentuali. Un altro fattore è rappresentato dall'attivazione del numero programmato in alcuni corsi che fino allo scorso anno non lo prevedevano, come nel caso di Lingue e letterature straniere e di Scienze naturali e ambientali.

Per il resto, influiscono gli aspetti più generali legati alla situazione del Paese, con una crisi economica che rende difficile per molte famiglie sostenere le spese di studio dei propri figli e con il conseguente timore che le difficoltà occupazionali in diversi casi non siano superate dal raggiungimento del titolo universitario.

L'elaborazione statistica sugli immatricolati 2012-2013 è la prima che non tiene conto delle facoltà e dei vecchi dipartimenti, basandosi invece sulle 20 strutture dipartimentali che sono entrate in funzione il 19 settembre.

Tra questi dipartimenti, quelli che segnano i maggiori incrementi in valore assoluto sono Civiltà e forme del sapere, con 44 immatricolati in più rispetto allo scorso anno, pari all'8,2%, Chimica e chimica industriale (+43 e +26,4%), Scienze agrarie alimentari e agro-ambientali (+33 e +16,1%), Informatica (+20 e +11,2%), Scienza della terra (+16 e +26,7%) e Medicina clinica e sperimentale (+16 e +4,1%).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.020, Ingegneria civile e industriale con 790 e Giurisprudenza con 653, seguiti da Ingegneria dell'informazione, Civiltà e forme del sapere e Filologia letteratura e linguistica, tutti compresi tra 584 e 582.

matricolandosiSono in decisa crescita, come detto, gli studenti iscritti al primo anno delle lauree magistrali. Il loro numero complessivo, sempre alla data del 15 ottobre, è salito dai 995 dello scorso anno a 1.130, con un aumento percentuale di 13,6 punti.

In questo caso, i dipartimenti che hanno registrato il maggior aumento di immatricolati in valori assoluti sono Ingegneria civile e industriale (+77 e +137,5%), Economia e management (+24 e +15,6%), Filologia letteratura e linguistica (+23 e +17%), Ingegneria dell'energia dei processi dei sistemi del territorio e delle costruzioni (+19 e +29,7%), Scienza della terra (+17 e +170%) e Scienze agrarie alimentari e agro-ambientali (+12 e +38,7%).

In termini assoluti, i dipartimenti con più iscritti al primo anno delle lauree magistrali sono Economia e management con 178, Filologia letteratura e linguistica con 158 e Ingegneria civile e industriale con 133.

I termini per immatricolarsi ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea a ciclo unico andranno avanti fino al 31 ottobre con il pagamento di una mora di 50 euro, fino al 30 novembre con una mora di 100 euro e fino al 31 dicembre con una mora di 150 euro. Oltre il 31 dicembre 2012 non sarà più possibile immatricolarsi. Per i corsi di laurea magistrale la scadenza è fissata al 31 dicembre, senza pagamento di mora.

Ne hanno parlato:
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Esercitazione Rischio Arno

Venerdì 19 ottobre, ore 17.00

L'esercitazione è in corso: secondo quanto previsto sono state inviate comunicazioni – mediante posta elettronica - a tutto il personale (docente e tecnico/amministrativo) e a tutti gli studenti dell'Ateneo sul potenziale rischio di esondazione dell'Arno alle ore 10 di domani mattina, sabato 20 ottobre, e sugli eventuali potenziali adempimenti da porre in essere.

Per gli aggiornamenti sulla situazione di emergenza siete invitati a consultare anche il sito http://www.pisainformaflash.it

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Giovedì 18 ottobre, ore 12.30

Nei giorni 19 e 20 ottobre è prevista una esercitazione coordinata dalla Protezione Civile di Pisa denominata "Esercitazione Rischio Arno".

L'esercitazione coinvolge tutta la città di Pisa ed è tesa a verificare, simulando una virtuale situazione di emergenza connessa ad un rischio di esondazione Arno, l'effettiva capacità della città - intesa nel suo insieme di Enti, Associazioni e strutture locali in genere - di attuare misure e procedure per ridurre gli ipotetici danni.

Anche l'Università di Pisa è chiamata a dare il suo contributo, visto che la sua presenza sul territorio è rilevante per l'elevato numero delle persone ad essa correlate: infatti è necessario verificare se, in una possibile situazione di emergenza e con un preavviso di sole 10 ore dall'esondazione, l'Ateneo sia in grado di mettere tempestivamente in sicurezza le proprie strutture localizzate nella città di Pisa, nonché di programmare la sospensione progressiva delle attività con il fine di assicurare, durante la fase più critica, l'assenza di attività in essere e l'assenza di persone nelle strutture.

L'attuazione di tali misure, in caso di esondazione, ridurrebbe i danni a beni e persone dell'Ateneo ed agevolerebbe la Protezione Civile e le varie Forze dell'Ordine ed ausiliarie impiegate nella evacuazione e nella messa in sicurezza della città. 

La partecipazione attiva dell'Università servirà a testare e verificare le capacità dell'Ateneo, nonché ad individuare eventuali criticità da risolvere.

Logo Regione Toscana

Fare il bilancio della Regione Toscana a quarant'anni dalla sua istituzione è l'obiettivo del volume "Il tempo della Regione - La Toscana", edito dal Consiglio regionale della Regione Toscana e dall'Associazione dei consiglieri onorari. Il libro, che segue a una prima iniziativa editoriale dello stesso tenore, è curato dal professor Alessandro Pizzorusso, docente dell'Ateneo pisano, insieme con Paolo Bagnoli e Massimo Carli. Attraverso dodici saggi, esso si propone da un lato di trarre un bilancio della Regione Toscana a distanza di quarant'anni dal primo avvio dell'esperienza regionale e di circa otto dall'entrata in vigore del nuovo Statuto, e dall'altro di fornire qualche utile chiave di lettura in vista delle scelte che la regione si troverà a compiere nel prossimo futuro.

Pubblichiamo di seguito l'introduzione al volume firmata dai tre curatori.

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Questo volume fa seguito a quello, intitolato Il tempo della Regione. La Toscana, che fu curato dai professori Pier Luigi Ballini, Maurizio Degl'Innocenti e Mario G. Rossi e pubblicato dall'editore Giunti di Firenze nel 2005. Contenuto di esso furono undici saggi dedicati a problemi di storia, economia e politica riguardanti la nostra Regione. Presentando quel volume, il Presidente dell'Associazione dei Consiglieri Onorari della Toscana, Renato Pollini, ricordava le fasi di sviluppo che essa aveva attraversato fino a quel momento e che conviene richiamare, aggiornandole, anche con riferimento agli analoghi saggi che ora si propongono ai lettori.

Prevista e regolata, al livello dei principi, dalla Costituzione del 1948, sulle tracce di lontane iniziative risorgimentali a lungo rimaste in secondo piano, anche se non dimenticate, la Toscana ebbe, con le altre Regioni "a Statuto ordinario", il suo primo "Statuto" (approvato con la legge statale 22 maggio1971, n. 343), dopo una ventina di anni durante i quali, al pari delle altre, essa era rimasta quasi completamente sulla carta. L'avvio di essa fu perciò caratterizzato da dibattiti che portarono ad alcuni giudizi svoltisi dinanzi alla Corte costituzionale, nel corso dei quali furono messi in discussione i caratteri che all'ordinamento delle Regioni ordinarie era stato conferito da leggi adottate dallo Stato quando ancora esse non avevano una concreta realtà giuridica e non erano quindi in condizione di esprimere adeguatamente i loro desideri o le loro opinioni.

Quelle decisioni del giudice delle leggi non risolsero tutti i problemi che si erano posti allora ed una serie di progetti di riforma dell'ordinamento regionale furono a lungo discussi in varie sedi, principale delle quali fu la Commissione presieduta da Massimo Severo Giannini, i cui lavori ebbero larga influenza sulla riforma realizzata mediante le leggi delegate che furono adottate vari anni dopo che gli Statuti delle Regioni ordinarie (autonomamente deliberati dai Consigli, ma soggetti ad un severo controllo statale) avevano ricevuto un primo assestamento. I contrasti circa i criteri impiegati per il trasferimento dallo Stato alle Regioni di un complesso di funzioni statali, di parte del personale che le aveva esercitate fino a quel momento e di altri problemi a questi collegati continuarono a lungo, sia in sede politica, sia davanti alla Corte costituzionale, costituendo oggetto di dibattiti che non favorirono il migliore funzionamento di questi enti.

Il mondo delle autonomie regionali e locali fu successivamente animato dalla riforma di queste ultime che fu realizzata con la legge 8 giugno 1990, n. 142, la quale modificò il Testo unico del 1934, fino a quel momento rimasto parzialmente in vigore, e soprattutto da due leggi di revisione costituzionale, la n. 1 del 1999 e la n. 3 del 2001, che riscrissero un'ampia parte del titolo V della Costituzione. Il nuovo art. 123 di questa comportò la formazione di nuovi Statuti regionali, cui si provvedette con grande lentezza, tanto che il relativo compito non è stato ancora del tutto ultimato.

In questa occasione, il procedimento di adozione degli Statuti fu modificato, riducendosi i controlli statali alla potestà di ricorso alla Corte costituzionale da parte del Governo e di richiesta di un eventuale referendum confermativo. L'attuazione della generale riforma degli Statuti regionali, peraltro, fu lasciata in gran parte all'interpretazione della Corte costituzionale, che intervenne in questa materia con un gran numero di decisioni, le quali dettero un nuovo assetto a questa parte della Costituzione ed al "diritto regionale" in genere.

Altre importanti riforme attinenti all'ordinamento regionale ed a quello degli enti locali portarono all'adozione, in relazione a questi enti, di una forma di governo di tipo presidenziale (con elezione diretta del presidente o del sindaco, rispettivamente) e all'adozione del "sistema delle conferenze" che dettero una sede ufficiale ai rapporti fra Stato e Regioni e fra Stato ed Enti locali, con riferimento all'attività legislativa ed esecutiva. Da ultimo, un complesso di deleghe legislative furono accordate al Governo con la legge sul "federalismo fiscale" 5 maggio 2009, n. 42, mentre ulteriori ritocchi alla Costituzione si renderebbero necessari qualora venisse realizzata l'abolizione delle Province, riproposta a livello politico in questi ultimi tempi con maggior forza, ma ancora vivacemente contrastata. Il quadro delle problematiche di maggior rilievo tuttora in discussione comprende altresì l'eventuale introduzione di una "Camera delle Regioni" che, secondo una diffusa corrente di opinioni, dovrebbe sostituire il Senato. Meno dibattuta, quanto meno per quanto riguarda le sue linee generali, è l'attuazione da dare alle Città metropolitane (oltre che al particolare status di Roma Capitale, cui già sono stati dedicati alcuni interventi legislativi) e ad alcune articolazioni minori dei Comuni (o ad altre forme di riordinamento di questi).

La Toscana ha costantemente partecipato a questi processi riformatori con studi e progetti, che hanno svolto talora un ruolo di rilievo anche nei dibattiti che si sono svolti a livello nazionale. Il presente volume contiene saggi i quali analizzano alcuni dei problemi in questione o aspetti delle situazioni di fatto che vengono in considerazione, dal punto di vista della storia dei problemi affrontati o delle loro conseguenze economiche o giuridiche, operando sulla base di ricerche che si pongono in vario modo in rapporto con quelle che hanno dato luogo agli studi compresi nel precedente volume sopra ricordato. Le ricerche che hanno preceduto la stesura dei dodici contributi qui compresi si collocano pertanto in un campo di studi che è stato frequentemente affrontato nell'ambito dell'attività delle università toscane e di altre istituzioni di ricerca che operano in questa Regione. I criteri cui queste ricerche sono state informate sono gli stessi che furono indicati nell'Introduzione al volume pubblicato nel 2005.

Se nel complesso scarsa è stata l'influenza esercitata sull'attività svolta dalla Regione, in questa sua prima fase di funzionamento, dai precedenti storici più lontani (fra i quali è da ricordare il progetto di Statuto elaborato sotto l'egida dell'ultimo granduca di Toscana, che ebbe un contenuto simile a quello dello Statuto albertino, ma che non svolse un ruolo concreto, al di là del suo significato politico-culturale), sembra innegabile la progressiva unificazione politica che, anche in Toscana, il territorio dell'intero Stato italiano ha ricevuto, attraverso l'evoluzione secolare che ne riguarda la massima parte, con effetti di rilievo sulle vicende di un'importante letteratura e di un parallelo sviluppo delle scienze e delle arti, nonché sulla realizzazione di una sostanziale uniformità linguistica (pur se arricchita dalla molteplicità dei dialetti e dalla presenza di varie minoranze di questo tipo), ma che hanno comunque abituato i toscani a considerarsi parte di un'unità politica e amministrativa più ampia, anche se essi appaiono talora dotati di uno spirito comunitario più intenso al livello delle città, di quanto non sia al livello regionale.

Questo senso dell'Unità regionale peraltro non ha tuttavia impedito ai toscani, quando se ne è presentata l'occasione, di manifestare il sentimento della loro piena partecipazione alle attività più specificamente significative del contemporaneo sviluppo dell'Unità nazionale italiana, mentre rilevante appare altresì la tendenza del popolo toscano alla valorizzazione dei rapporti internazionali ed in particolare a quelli che hanno portato alla formazione dell'Unione europea.

Paolo Bagnoli, Massimo Carli, Alessandro Pizzorusso

Giorgia concetti Si chiama Giorgia Concetti, ha 21 anni ed è il nuovo presidente del Consiglio degli studenti dell'Università di Pisa. Eletta nel corso dell'ultima seduta, Giorgia viene dalla lista Sinistra per e rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2014. Il nuovo Consiglio degli studenti, eletto secondo le norme del nuovo statuto, è composto da 40 rappresentanti e si è insediato a inizio mese.

Studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea in Storia contemporanea, Giorgia Concetti viene da Sant'Elpidio a Mare, paese delle Marche in provincia di Fermo, ed ha alle spalle già alcuni anni di esperienze di politica attiva e sindacato studentesco, in particolare all'interno di Sinistra per. A Pisa è attiva in varie associazioni culturali che si occupano di cinema e musica e collabora all'organizzazione di eventi e manifestazioni rivolte a tutta la cittadinanza.

Nell'ultima seduta del Consiglio sono stati eletti anche i due vice presidenti: il primo è Luca Urbanucci della lista Sinistra per, il secondo è Giovanni La Terra Bellina di Ateneo Studenti.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Resto del Carlino
TirrenoPisa.it
 
PisaInformaFlash.it 
PisaToday.it 

PA130122È stato conferito all'Università di Pisa il Premio San Francesco 2012, che la Lega nazionale per la difesa del cane destina a personaggi o istituzioni che si siano distinte per il loro impegno a favore degli animali. Il riconoscimento è stato assegnato per le attività svolte dal Comitato Etico dell'Ateneo, istituito per la tutela degli animali impiegati ai fini sperimentali, e più in particolare per il progetto di riabilitazione dei beagle da laboratorio avviato al dipartimento di Scienze veterinarie nello scorso agosto.

Per conto dell'Università, il Premio è stato ritirato dalla professoressa Daniela Gianfaldoni, direttore del dipartimento di Scienze veterinarie, da Angelo Gazzano, ricercatore dello stesso dipartimento, e da Antonella Pochini, della Direzione Ricerca ed internazionalizzazione.

beagle


L'iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione, è stata organizzata dalla sezione genovese della Lega nazionale per la difesa del cane, dal Centro di medicina comportamentale Martin Buber, dall'Esercito italiano e dalla Associazione amici animali abbandonati.

Il progetto di riabilitazione degli animali da laboratorio dell'Università di Pisa nasce da una circolare ministeriale che indirizzava gli operatori verso la pratica della rehabilitation degli animali sperimentali, nei casi in cui le condizioni di salute degli stessi lo consentissero. A tal fine è stato istituito un centro per la riabilitazione di animali da laboratorio presso il nuovo dipartimento di Scienze veterinarie, supportato da esperti in etologia, per promuovere la massima diffusione dell'informazione sulle metodologie e sulle pratiche in questo settore.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
Pianeta Universitario.com 
Libero Quotidiano.it
Greenreport.it
Pisa Today.it

Logo PUPÈ attiva sul sito della Pisa University Press (www.pisauniversitypress.it) la procedura per caricare i file pdf richiesti per l'abilitazione scientifica nazionale, sviluppata dal CINECA a seguito dell'accordo tra il ministero dell'Istruzione Università e Ricerca e l'Associazione Italiana Editori. Alla definizione di tale procedura ha partecipato attivamente la casa editrice dell'Ateneo, che è stata anche tra le prime a sottoscrivere il testo dell'accordo e a renderlo immediatamente operativo.

L'editore dovrà caricare il file di norma entro dieci giorni dalla richiesta e comunque entro il 15 novembre.

Sul sito della Pisa University Press sono consultabili il testo dell'accordo e il relativo Regolamento.

NTU logoA year from when it first appeared in the panorama of international rankings of universities, the "NTU ranking" is back: it is the ranking formulated by the National Taiwan University which, different to the better-known rankings elaborated by Shanghai, QS and Times Higher Education, concentrates only on the scientific performance of the universities.

Among the 500 world universities evaluated by Taiwan in its "Performance Ranking of Scientific Papers for World Universities 2012", the University of Pisa weighs in at the 223rd place worldwide and eighth among the Italian universities considered. The Taiwan ranking is based on bibliometric indicators such as the quantity of scientific papers published, citation indexes or the H index.

A characteristic of the "NTU ranking" is that it classifies the universities by "field" (sector or disciplinary area) and by "subject" (subject area or discipline). According to this classification, the University of Pisa confirms its prestige in the field of Natural Sciences (145th in the world and fourth in Italy after Rome "Sapienza", Padua and Bologna) and Engineering (207th in the world and 7th in Italy, after Milan Polytechnic, Padua, Rome "Sapienza", Bologna, Turin Polytechnic and Naples).

In the single subject areas, Pisa does particularly well in Physics (96th in the world and fourth in Italy after Rome "Sapienza", Padua and Bologna), in Computer Science (127th in the world and third in Italy after Bologna and Rome "Sapienza"), in Mechanical Engineering (104th in the world and fifth in Italy after Milan and Turin Polytechnics, Padua and Rome "Sapienza". The University of Pisa also appears in the ranking "by subject" for Medicine, where it is at the 211th place in the world and 11th in Italy.

The criteria on which the Taiwan classification is based are research productivity (20%), research impact (30%) and excellence of results (50%), with the aim of measuring and recognizing the overall scientific production of the universities examined. The advantage of the Taiwan ranking is that it succeeds in counterbalancing the distortions due for example to universities' varying sizes, number of teachers, their qualifications, number of Nobel prizes winners in the staff, and the like, thus giving space to smaller and younger universities that participate in a meaningful way to scientific progress in the short to medium term.


taiwan ranking  

 

 

 

 

 

Go to the ranking at world level
Go to the ranking of Italian universities

NTU_logoA un anno dal suo esordio nel panorama delle classifiche internazionali delle università, torna il "NTU ranking", la classifica stilata dalla National Taiwan University che, a differenza delle più popolari elaborate da Shanghai, QS e Times Higher Education, si concentra solo sulla performance scientifica delle università. Tra i 500 atenei del mondo valutati da Taiwan nel "Performance Ranking of Scientific Papers for World Universities 2012", l'Università di Pisa si posiziona al 223° posto, arrivando ottava tra le 29 italiane presenti. Per la sua analisi, la classifica di Taiwan utilizza indicatori bibliometrici come quantità dei papers prodotti, il numero delle citazioni o l'indice H.

La caratteristica del "NTU ranking" è la classificazione delle università per "field" (area disciplinare) e per "subject" (disciplina). Scorrendo la classifica, l'Ateneo di Pisa conferma il suo prestigio nell'area delle Scienze naturali (145° nel mondo e quarta in Italia dopo La Sapienza di Roma, Padova e Bologna) e dell'Ingegneria (207° nel mondo e settima in Italia dopo Politecnico di Milano, Padova, La Sapienza di Roma, Bologna, Politecnico di Torino e Napoli).

Nelle singole discipline, Pisa emerge nella Fisica (96° nel mondo e quarta in Italia dopo La Sapienza di Roma, Padova e Bologna), nell'Informatica (127° nel mondo e terza in Italia dopo Bologna e La Sapienza di Roma), nell'Ingegneria meccanica (104° nel mondo e quinta in Italia dopo i Politecnici di Milano e Torino, Padova e La Sapienza di Roma) e nell'Ingegneria elettrica (100° nel mondo e quinta in Italia dopo Bologna, Padova, Politecnico di Milano e di Torino). L'Università di Pisa compare anche nel ranking "by subject" della Medicina, dove è al 211° posto nel mondo e 11° in Italia.

I criteri su cui si basa la valutazione di Taiwan sono la produttività della ricerca (per il 20%), il suo impatto (per il 30%) e l'eccellenza dei risultati (per il 50%), con l'obiettivo di premiare complessivamente la produzione scientifica delle università esaminate. Il merito del ranking di Taiwan è che riesce a riequilibrare le distorsioni dovute ad esempio alle dimensioni delle università, al numero dei docenti, all'anzianità e ai Nobel ricevuti, valorizzando le performance di università più giovani o più piccole, ma che partecipano significativamente al progresso della ricerca scientifica nel breve e medio termine.


taiwan_ranking2012

 

 

 

 

 

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Guarda la classifica degli atenei italiani 


Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
Tirreno Empoli 
PisaInformaFlash.it 
PisaNotizie.it
PisaToday.it

 

pinchera3Internationally renowned endocrinologist Aldo Pinchera passed away on 10 October due to a cardiac arrest, at his home. Born in Naples in 1934, he founded Pisa's important School of Endocrinology, where today patients come from all over Italy and other countries as well. Emeritus Professor of Clinical Endocrinology and a person of great humanity and charisma, Pinchera was famous for his lectures, which enthralled his Medicine students triggering their interest and enthusiasm with his ability to explain his very complex subject in clear and precise language. With his quick wit, sense of humor, knowledge of numerous languages, Aldo Pinchera was a great communicator, a man of broad culture in all fields, much appreciated in various international fora, enjoying the esteem and friendship of the most famous scientists in the field of endocrinology. Visiting Professor abroad, a frequent guest of television broadcasts and talk shows, organizer of international events, his name for decades has given special luster to medical teaching and research in Pisa

Director of the first School of Specialization in Endocrinology and Metabolic Diseases at the University (a position he held from 1996 to 2008), Pinchera was recognized as one of the world's leading experts in the study of treatment for diseases of the thyroid. Responsible for numerous research programs funded by national and international bodies, after the Chernobyl disaster he coordinated clinical studies on childhood thyroid cancer for the European Union.

His career as a university professor began in 1980 with his appointment as professor of "Constitutional Medicine and Endocrinology". In the 1980s and 1990s he was director of the Institute of Endocrinology, Clinical Methodology and Occupational Medicine; he then held the post of director of the Department of Endocrinology and Metabolism, Orthopedics, Traumatology and Occupational Medicine from 1998 to 2004. From 2007 to 2010 he was director of the Graduate School of Endocrine, Metabolic and Psychiatric Sciences. Awarded the University of Pisa's Order of Cherubino in 2005, Pinchera received the title of Professor Emeritus in 2010. As evidence of his many interests, from 2003 to 2010 he served with great enthusiasm and expertise as President of the Edizioni PLUS, the University of Pisa's publishing house. During his presidency PLUS organized and sponsored numerous cultural events as well as notably expanding its catalogue of publications.

Before his retirement in 2009, Aldo Pinchera was director at the AOUP (the University Hospital) Operating Unit of Endocrinology 1 and previously of the department of that name. To him we owe the foundation of IEPTO, the European Institute for the Prevention and Treatment of Obesity.

His sudden death leaves a huge void in the colleagues, friends, co-workers of the University and University Hospital of Pisa, with whom he shared many years of work. The funeral was held on 12 October in the Church of San Francesco (via San Francesco, Pisa).

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