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concorso ebook Al via per il secondo anno successivo "è-book!", il concorso riservato agli studenti universitari italiani, chiamati a ideare uno slogan per promuovere i libri e la lettura. Il concorso, promosso da AIE, con il patrocinio della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio universitario Nazionale (CUN), dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e con il supporto dell'Associazione italiana dei Comunicatori d'Università (AICUN), mette in palio 5 premi da 2.000 euro ciascuno come contributo alle retta universitaria dell'a.a. 2012/2013, o 2.000 euro in libri o e-book. I buoni saranno personali e spendibili in qualsiasi libreria italiana, incluse quelle online.

La sfida lanciata ai ragazzi si concentra sulla "università senza libri". E li provoca a diventare i copy, i protagonisti veri, di una campagna degli editori, che partirà a inizio settembre nelle università italiane per valorizzare i libri universitari. I ragazzi dovranno, infatti, creare, in cinquanta caratteri, lo slogan della campagna di comunicazione "All'università i libri li compro perché" e compilare sul sito www.aie.it un questionario sull'uso delle tecnologie nello studio e sul loro rapporto con lo studio e i libri universitari.

Il gioco è riservato agli studenti universitari dei vari livelli (trienni, bienni, master ecc.) e inizierà martedì 23 aprile (Giornata mondiale del Libro e del Diritto d'autore e avvio ufficiale del Maggio dei Libri) per concludersi il 23 maggio 2013. I vincitori saranno resi noti il 14 giugno 2013.

Questo concorso diventa ancora una volta un'occasione per coinvolgere gli studenti universitari e puntare i riflettori sul loro futuro: libro, lettura, apprendimento sono gli strumenti per affrontare la vita, sono il vantaggio competitivo per posizionarsi nel mondo. Sono questi i temi su cui è chiesta la loro partecipazione e il loro contributo attivo. Di qui la sfida a "lavorare con gli editori", in squadra, per inventare lo slogan che sarà alla base di una campagna rivolta ai loro coetanei, nel loro "codice", da proporre nelle università italiane, per persuaderli a comprare e utilizzare al meglio quei contenuti didattici necessari allo studio universitario ma indispensabili a creare e consolidare una cultura per la vita.

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Arte botanica nel terzo millennio"Arte botanica nel terzo millennio" è il titolo della mostra che si inaugura al Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi a Pisa sabato 20 aprile alle 17,30. La mostra, che resterà aperta sino al 15 luglio, presenta opere di molti dei più brillanti e raffinati artisti contemporanei.

Il percorso espositivo si apre con i riferimenti alla lezione di Rory McEwen, Margaret Mee e Margaret Stones, che alla metà del '900 seppero indicare la modernità della pittura botanica in termini di sensibilità artistica e descrizione scientifica.

Seguono poi oltre 150 opere che, con una sorprendente varietà di soluzioni linguistiche e tecniche, testimoniano l'ampia gamma descrittiva e interpretativa con cui gli artisti riescono a restituire la complessità del mondo naturale, fornendo un quadro complessivo di un fenomeno che investe problematiche legate alle varietà sistematiche, alla biodiversità e all'ambiente. Il visitatore potrà ammirare una significativa selezione di opere provenienti dalla collezione londinese di Shirley Sherwood, la più importante e prestigiosa raccolta di autori contemporanei, oltre ad un nucleo di opere di artisti brasiliani e un'ampia panoramica di artisti italiani.

Il percorso si conclude con alcuni protagonisti della scena artistica contemporanea che hanno rivolto al tema una significativa attenzione. Dalle attente meditazioni sulle tecniche e sui maestri dei secoli passati, alle coraggiose sperimentazioni grafiche e materiche che uniscono dipinti e tempere a fotografie, collage, video e istallazioni, sarà così proposto un viaggio di suggestioni ed emozioni in uno splendido giardino di arte e di scienza.

Arte botanica nel terzo millennioAgli inizi del terzo millennio, la pittura botanica costituisce un ambito di espressione artistica di sorprendente vitalità. In una continuità con la tradizione che sin dal Rinascimento ha inaugurato, con il genio di Leonardo e Dürer, una nuova visione e interpretazione del mondo naturale, passando nei secoli attraverso l'opera di grandi artisti europei come Jacopo Ligozzi, Maria Sibylla Merian, Nicolas Robert o Pierre-Joseph Redouté, l'universo del fiore rappresenta uno dei motivi più forti e affascinanti della ricerca artistica.

La descrizione visiva di una pianta, di un petalo o di una foglia, unificando la qualità estetica del gesto artistico ad un preciso interesse scientifico e naturalistico, costituisce ancora oggi il mezzo privilegiato dai botanici per illustrare peculiarità morfologiche e sistematiche, anche a dispetto degli esiti più sofisticati offerti dalle moderne tecnologie di riproduzione.

Come testimoniato dall'attività di grandi istituzioni scientifiche internazionali (Royal Botanic Gardens, Kew, London; The New York Botanical Garden; Jardim Botânico do Rio de Janeiro; The Royal Horticultural Society, London) e dalla specificità di collezioni di altissimo profilo e prestigio (Shirley Sherwood Collection, London; Oak Spring Garden Library di Rachel Mellon, Virginia, USA; Hunt Institute for Botanical Documentation, Pittsburgh, USA) l'esercizio grafico e pittorico sulla natura nasce e si rafforza nel dialogo con la scienza per arrivare a straordinari esiti di qualità espressiva e varietà stilistica.

La mostra Arte botanica nel terzo millennio intende dunque documentare, in una dilatata dimensione geografica e nella caratterizzazione dei diversi ambiti naturalistici locali, le ricerche più recenti e affascinanti.

Guarda la Galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa

Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
Tirreno.it
Tirreno.it (galleria fotografica)
Il Tirreno
Il Tirreno (23 aprile)
Agenparl.it (AgenziaParlamentare)
AdnKronos (su NotizieYahoo.it)
La Nazione
Nazione.it
PisaInformaFlash.it

ArtBroadwayWorld.com
Exibart.com

Venerdì 19 aprile, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, undici docenti sono stati insigniti dell'Ordine del Cherubino, l'onorificenza assegnata dall'Università di Pisa ai professori che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. La cerimonia è stata aperta dall'intervento del rettore Massimo Augello, che nell'occasione ha anche nominato sei professori emeriti.

Quest'anno i professori insigniti dell'Ordine del Cherubini sono stati Marco Pasquali, Marco Santochi, Eleuterio Ferrannini, Walter Grassi, Alfonso Maurizio Iacono, Sonia Senesi, Paolo Rossi, Roberto Barbuti, Claudio Palazzolo, Manuela Giovannetti, Bruno Mazzoni.

La nomina a professore emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata in modo particolare per i contributi rilevanti e originali dati nel campo scientifico, didattico e accademico. I nuovi docenti emeriti sono Aldo Balestrino, Remo Bodei, Umberto Laffi, Andrea Maggiolo Schettini, Pietro Menotti, Marco Nuti.


Leggi il discorso del rettore Massimo Augello.

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Cherubini2013


















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I Professori insigniti dell'Ordine del Cherubino

I Professori Emeriti dell'Università di Pisa

 

piazza Bolelli

Sabato 13 aprile è stata inaugurata nel centro storico di Pisa una piazzetta intitolata a Tristano Bolelli, glottologo e professore emerito dell'Università di Pisa, negli anni cinquanta vicedirettore della Scuola Normale, scomparso nel 2001. Per celebrare la figura dello studioso, in prima mattinata alla Scuola Normale si è svolto il convegno "Pisa ricorda Tristano Bolelli", promosso da Scuola Normale, Comune, Rotary Club di Pisa in collaborazione con l'Università di Pisa e l'Accademia Nazionale dei Lincei. «Tristano Bolelli ha rappresentato una figura di studioso e intellettuale che ha sempre cercato di coniugare il rigore degli studi con la libertà, intesa come terreno necessario per fare ricerca scientifica - ricorda il rettore Massimo Augello - Bolelli è stato un instancabile promotore di cultura, sempre attento alle esigenze dei giovani, ideatore di iniziative volte alla loro formazione e convinto sostenitore del programma delle borse di studio, nel quale vedeva uno straordinario strumento per favorire il confronto delle culture nazionali e l'affermazione di uno spirito internazionale di tolleranza e comprensione».

La giornata si è aperta alla Scuola Normale con i saluti di Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale, Antonella Galanti, prorettore per i Rapporti con il territorio, Antonio Pieretti, presidente della Fondazione Premio Galilei, e Franco Angotti, governatore del Distretto Rotary 2070. Sono seguiti gli interventi di Marco Mancini, presidente della C.R.U.I., che ha descritto la figura di «Tristano Bolelli linguista», Romano Lazzeroni, Accademico dei Lincei, che ha tracciato il ritratto di «Tristano Bolelli Linceo» e Saverio Sani, presidente del Rotary Club Pisa, che ha parlato di «Tristano Bolelli Rotariano». Dopo le conclusioni di Paolo Ghezzi, vice sindaco di Pisa, si è tenuta la cerimonia d'intitolazione della "Piazzetta Tristano Bolelli" (tra via Dini e via Consoli del Mare).

Tristano BolelliTristano Bolelli nasce a Bologna nel 1913. Dopo aver insegnato Glottologia a Roma (1942) si trasferì all'Università di Pisa dove svolse tutta la sua carriera accademica. Fu direttore dell'Istituto di Glottologia dal 1948, quando successe al suo maestro Clemente Merlo, fino al 1983, anno in cui l'Istituto confluì nel dipartimento di Linguistica, che ha portato il suo nome dal 2001 fino allo scorso settembre, quando è entrato in vigore il nuovo assetto dell'Università. È stato vicedirettore della Scuola Normale Superiore, di cui era stato alunno e direttore delle riviste "L'Italia dialettale" e "Studi e saggi linguistici". Fu insignito della Medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte, dell'Ordine del Cherubino, della Medaglia del Presidente della Repubblica nell'ambito del Premio Pisa e del Campano d'oro. È stato inoltre Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei e Membro dell'Institut de France. Fondò nel 1962 il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Italiani di cui fu presidente a vita. È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche nel campo della linguistica indoeuropea, romanza e generale, fra le quali si annoverano molti lavori riguardanti la dialettologia italiana e le minoranze linguistiche in Italia, tra cui il "Dizionario dei dialetti d'Italia".

A partire da martedì 16 aprile 2013, l'Aula Studio del Polo Piagge sarà aperta dalle ore 8 alle ore 23 dal lunedì al venerdì.

polopiaggehome

Giornata dislessiaSono numeri limitati, ma in decisa crescita, quelli dello Sportello dedicato agli studenti dislessici e con disturbi specifici di apprendimento che l'Università di Pisa ha attivato da alcuni mesi. I primi dati, ancora parziali, sono stati presentati durante il convegno su "Dislessia evolutiva e apprendimento della lingua straniera", organizzato dall'Università e dal Centro Linguistico d'Ateneo, che si è svolto mercoledì 10 aprile 2013 nell'Aula Magna di Scienze. Nell'ambito dell'incontro è stata anche presentata la testimonianza di una studentessa, Silvia Bellucci, che ha raccontato le difficoltà affrontate durante il suo percorso di formazione, che a un certo punto l'avevano indotta all'idea di abbandonare gli studi, fino alla scelta rivolgersi allo Sportello dell'Ateneo. "Le difficoltà provocate dalla dislessia - ha concluso Silvia - possono essere superate con il giusto metodo e con l'applicazione, oltre che con il sostegno di persone e strutture specialistiche, in modo che ogni persona possa esprimersi ed essere valutata sulla base delle sue effettive capacità".

Lo Sportello, voluto dai prorettori per la Didattica, Paolo Mancarella, e per gli Studenti, Rosalba Tognetti, si basa sull'esperienza maturata a partire dall'inizio degli anni 2000 in alcune università italiane ed è nato al termine di una sperimentazione avviata da diversi anni all'interno del Centro di ascolto dell'Ateneo. Attualmente il servizio si avvale di due operatori, che lavorano in collaborazione con l'Istituto Stella Maris di Calambrone. La collaborazione del prestigioso Istituto riguarda anche la possibilità di effettuare una visita per la diagnosi e la certificazione della dislessia.

Lo Sportello ha l'obiettivo di gestire le problematiche legate alla dislessia, attraverso un tipo di supporto sia psicologico che pratico. In particolare, si occupa degli interventi di mediazione con i docenti in vista degli esami orali o scritti, del tutorato specifico per le attività didattiche (per esempio, la redazione di appunti e la registrazione delle lezioni), delle informazioni sulle procedure di immatricolazione e sui test d'ingresso, degli incontri individuali di consulenza didattica e del supporto tramite ausili tecnologici di compensazione. Sono stati inoltre formati otto tutor/studenti della graduatoria part-time che collaborano con il servizio.

Giornata dislessia La dislessia evolutiva (DE) è un quadro clinico caratterizzato da una difficoltà nell'acquisizione della lettura che si associa frequentemente a difficoltà di altre abilità scolastiche di tipo strumentale (scrittura, calcolo), nell'ambito di capacità cognitive generali nella norma. La lettura delle persone con dislessia risulta molto lenta e faticosa e non raggiunge l'automaticità propria di questa funzione, ostacolando la loro attività di studio. In molti casi la difficoltà di lettura e scrittura non viene riconosciuta come caratteristica neurobiologica della persona e viene attribuita a mancanza di impegno dello studente con conseguenze spesso molto negative sulla carriera scolastica e sulla stima di sé, limitando le potenzialità di sviluppo dell'individuo anche in ambito lavorativo. Nei casi non riconosciuti e quindi non correttamente affrontati, queste difficoltà si traducono frequentemente in un abbandono scolastico, o nella scelta di un percorso formativo e poi di attività lavorative decisamente inferiori alle reali capacità dell' individuo. Senza dimenticare che spesso in questi soggetti si registra un'aumentata incidenza di disturbi psicopatologici associati, per esempio depressione e ansia.

Proprio per affrontare questi problemi, operando innanzitutto per diffondere la conoscenza del fenomeno della dislessia, l'Università di Pisa si è impegnata da quest'anno accademico per attivare lo Sportello Dislessia, situato al Polo Fibonacci in Largo Bruno Pontecorvo 3, cui ci si può rivolgere scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 o telefonando allo 050/2213434 o 050/2213609.

letters Laboratori linguistici, percorsi di studi mirati, ricerche scientifiche in collaborazione con altre istituzioni italiane: l'impegno dell'Università di Pisa sul fronte della dislessia e dell'apprendimento delle lingue straniere si sta traducendo in iniziative concrete, volte a far sì che questo disturbo dell'apprendimento – a volte non riconosciuto - non diventi un fattore penalizzante, o addirittura un problema insormontabile per lo studente che intende raggiungere gli obiettivi dello studio universitario. Mercoledì 10 aprile, nell'Aula magna del Polo Fibonacci, se ne discuterà nell'ambito di un pomeriggio di studi e formazione che, a partire dalle ore 14.00, farà il punto su questo tema e presenterà lo stato delle ricerche e delle azioni che sono state intraprese in questo campo. A introdurla saranno Paolo Mancarella, prorettore per la Didattica, e la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del Centro linguistico d'Ateneo. Dopo alcuni interventi di esperti del settore, la giornata si chiuderà con una tavola rotonda coordinata da Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti.

Accanto allo Sportello dedicato agli studenti dislessici e con disturbi specifici di apprendimento attivato dall'Università di Pisa a partire da quest'anno accademico, è proprio il CLi che ha avviato le iniziative più importanti sul fronte dell'apprendimento delle lingue, dal punto di vista della didattica, della ricerca e dei laboratori. In particolare sul versante della ricerca è iniziata una collaborazione scientifica con il Centro per la didattica delle lingue straniere dell'Università Ca' Foscari, mirata alla realizzazione di progetti di rilevanza nazionale che coinvolgono anche il Centro di ricerca di Scienza cognitiva di Torino.

"La ricerca prevede uno studio del rapporto tra parametri qualitativi di complessità del testo in lingua straniera e difficoltà di lettura e comprensione, ed è finalizzata alla creazione di materiali didattici mirati alle diverse forme di dislessia – spiega la professoressa Bertuccelli - Il progetto, che nasce da un gruppo di ricerca di Lingua Inglese con la collaborazione del dottor Michele Daloiso, si estenderà presumibilmente alle altre lingue al termine di una prima sperimentazione".

Sul versante della logistica, il CLi prevede l'allestimento di almeno due postazioni dedicate a studenti dislessici all'interno dei laboratori multimediali nei quali si svolgono le verifiche di conoscenza delle lingue straniere per la certificazione di Ateneo. Le postazioni, dotate di software specializzato, saranno disponibili entro l'anno, in coincidenza con la ristrutturazione dei laboratori.

Infine, sul versante didattico, il CLi sta elaborando un piano per la creazione di percorsi paralleli di lettorato in lingua straniera, con una didattica specializzata in funzione delle esigenze dei diversi tipi di dislessia.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNews.it
UniNews24.it

Convegno UniversitàVenerdì 5 e sabato 6 aprile 2013 a Pisa si svolge il convegno su "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'Università. Criticità del sistema e incertezze per il futuro". L'iniziativa, organizzata dal dipartimento di Scienze politiche e dal dottorato in Scienze giuridiche, indirizzo Diritto pubblico e dell'Economia, mira a presentare e discutere i risultati conclusivi di un progetto di ricerca, finanziato con i fondi PRIN 2008, sul tema che dà anche il titolo all'iniziativa. Coordinato dalla professoressa Giovanna Colombini, docente pisana del dipartimento di Scienze politiche e presidente del dottorato in Scienze giuridiche, il progetto ha visto la partecipazione delle Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Roma LUSPIO e Teramo.

La professoressa Giovanna Colombini, coordinatrice nazionale del progetto, ha spiegato le ragioni della ricerca e ne ha illustrato i risultati in un recente appuntamento tenuto a Roma. Ne riportiamo di seguito un estratto.


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"Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università". Le ragioni di una ricerca

Il progetto di ricerca sui temi del "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università", che ha coinvolto le cinque unità di Pisa, Roma Tor Vergata, Bologna, Teramo e Roma Luspio, è nato dalla consapevolezza che il sistema universitario per come si era andato sviluppando a partire dalla riforma "Berlinguer", ha mostrato evidenti limiti sia nel sistema di governo, sia nel sistema della valutazione della qualità e dell'efficienza della ricerca e della didattica, sia ancora nel sistema di finanziamento rimasto sostanzialmente ancorato al criterio della spesa storica.

Da qui l'idea condivisa di affrontare una ricerca che verificasse le possibilità di adeguamento del nostro sistema universitario alle esigenze di una università all'altezza della competizione internazionale e che superasse le contraddizioni del sistema.

Giovanna ColombiniQuesto perché il sistema universitario italiano è caratterizzato da continue contraddizioni:
- la contraddizione tra una università che il costituente vuole dotata di autonomia e uno Stato che da sempre ha operato con una stringente e dettagliata regolamentazione dei profili maggiormente rilevanti dell'autonomia: 1) l'organizzazione universitaria ed il relativo funzionamento sia per quanto concerne il reclutamento dei docenti, il loro trattamento economico ed il complessivo status; 2) la definizione delle entrate proprie in relazione ai servizi da erogare (tasse e contribuzioni studentesche);
- la contraddizione tra una università come servizio pubblico rispondente ad un principio di uguaglianza sostanziale (Lep) e un sistema di finanziamento che viceversa si è basato sempre su di un criterio di spesa storica che ha creato sperequazioni tra un ateneo e l'altro (si pensi alle difficoltà per introdurre il riequilibrio nel FFO);
- la contraddizione tra una università competitiva a livello internazionale e la mancanza di un adeguato sistema di valutazione della didattica e della ricerca che facesse emergere la qualità e fosse articolato su di un sistema premiale.

Ebbene partendo da tutte queste contraddizioni si è pensato che le cinque unità di ricerca potessero portare, se non delle soluzioni, almeno delle riflessioni sul modo di superare tutte queste contraddizioni.

A complicare il nostro percorso è intervenuta l'ulteriore riforma del 2010 che ha previsto per la sua attuazione 48 provvedimenti e tutti "senza oneri per la finanza pubblica". Volendo portare a sintesi si può dire che l'indagine sulla legge di riforma e soprattutto sulla sua attuazione ha messo in luce che non tutte le contraddizioni individuate hanno trovato una risposta adeguata:
- rimane una estrema complessità del quadro normativo di riferimento dovuto alla pluralità di fonti, distribuite tra decreti legislativi, decreti ministeriali e interministeriali a carattere non regolamentare, regolamenti governativi, a cui si sono aggiunti provvedimenti legislativi che hanno modificato in itinere l'attuazione della stessa riforma,ora con l'abrogazione di alcune specifiche norme e con l'introduzione di nuove( si pensi alla istituzione della Fondazione per il merito), ora con disposizioni limitative della spesa delle università( blocco del turnover,riduzione del FFO,riduzione dei finanziamenti per la ricerca), inserite nelle manovre finanziarie annuali (legge di stabilità) o nei provvedimenti sulla spending review;
- rimane la contraddizione tra autonomia e un intervento statale spinto a disciplinare nel dettaglio l'organizzazione universitaria, il reclutamento, il trattamento economico, la contabilità;
- si introduce un sistema di valutazione della didattica e della ricerca che dovrebbe essere diretto ad avviare un sistema premiale e competitivo tra Atenei, ma al tempo stesso si colloca l'organismo di valutazione-ANVUR presso il Ministero, e si priva il finanziamento delle attività istituzionali delle università di regole certe che conferiscano al sistema stabilità e continuità nel tempo, esponendo viceversa tutto il sistema a riduzioni casuali, annuali ed anche in corso di anno , in funzione delle esigenze e delle emergenze della finanza pubblica che svuotano le finalità della programmazione strategica e compromettono la programmazione economica e la sostenibilità finanziaria;
- si promuove il finanziamento della ricerca universitaria da parte dei privati con i crediti di imposta, ma al tempo stesso si riducono i finanziamenti pubblici conferendo a quelli cosidetti privati più un ruolo suppletivo che non un ruolo di promozione del rapporto pubblico-privato (emblematica al riguardo è la disposizione contenuta nella legge di stabilità per il 2013 che all'art.1 commi 285-287, prevede un credito d'imposta per erogazione di borse di studio in favore di studenti universitari individuando la copertura per il 2013 a vale sul fondo dedicato alle borse di studio per la formazione dei corsi di dottorato di ricerca);
- si enfatizza il diritto allo studio con l'approvazione del decreto legislativo n.68 del 2012 e contemporaneamente si riduce il Fondo nazionale per finanziare le borse di studio dal 2009 al 2011, riduzione che ha portato una diminuzione di studenti che hanno usufruito delle borse di studio dall' 84% al 75% degli aventi diritto.

Le mie considerazioni potrebbero continuare, tanti sono purtroppo i punti di criticità della riforma, ma per questioni di tempo mi fermo qui. Ricordo soltanto che il CUN nella dichiarazione del gennaio 2013 non ha esitato a definire la situazione delle università una vera e propria "emergenza del sistema".

Giovanna Colombini
docente di Istituzioni di diritto pubblico


firma bagni di pisaÈ stata firmata in Rettorato la convenzione tra l'Università e l'Hotel Bagni di Pisa, che permetterà a docenti, personale tecnico e amministrativo, studenti e relativi familiari di accedere ai servizi della struttura a condizioni agevolate. L'accordo è stato presentato dal rettore Massimo Augello e dal direttore generale, Riccardo Grasso, per l'Ateneo; dal direttore generale, Thomas Parenti, e dal sales e marketing manager, Giovanna Pioli, per la società Bagni di Pisa.

Il pacchetto di sconti riguarda diverse soluzioni di pernottamento in Hotel, che è dotato di 61 camere, il servizio ristorazione, compresa la possibilità di organizzare colazioni e cene di lavoro, il Centro benessere. Particolare attenzione è stata posta inoltre ai servizi congressuali, con la possibilità di affittare le sale meeting, e alle feste di laurea, con proposte articolate a seconda delle specifiche esigenze personali.

Per clienti individuali, le prenotazioni devono essere effettuate telefonicamente allo 050/88501, oppure inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per prenotazioni di gruppo ed eventi, si può contattare l'Ufficio Eventi dei Bagni di Pisa, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Si possono effettuare anche prenotazioni on line, accedendo al sito www.bagnidipisa.com, nella sezione Convenzioni, e utilizzando il codice dell'accordo con l'Università, che si può richiedere scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

logo SMAIl Sistema Museale d'Ateneo ha un nuovo logo e a idearlo è stato uno studente dell'Università di Pisa. Con un concorso rivolto a tutti gli studenti che ha visto partecipare 179 persone, è stato individuato un marchio grafico che andrà a identificare il sistema che riunisce i musei dell'Ateneo – tra cui il Museo di Storia naturale di Calci, il Museo della Grafica, l'Orto botanico, il Museo degli Strumenti per il calcolo, le Collezioni egittologiche, la Gipsoteca e Antiquarium, il Museo di Anatomia umana, il Museo anatomico veterinario e il Museo di anatomia patologica.

Il vincitore è Mattia Montagna, studente iscritto al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, che è stato selezionato per l'idea originale, per le motivazioni espresse nella relazione che accompagnava il logo e per la sintesi felice tra realizzazione grafica e sua ispirazione concettuale. La commissione nominata per la valutazione delle proposte grafiche era composta dalla professoressa Maria Carmela Betrò, presidente del Sistema Museale d'Ateneo, da Silvia Battaglini e da Francesca Corradi. Lo studente si è aggiudicato un premio di 1.000 euro.

La commissione, nella scelta del vincitore, ha apprezzato in modo particolare la forza evocativa del logo che, pur nella sua essenzialità, riesce a trasmettere diversi piani di lettura e di interpretazione simbolica: la scomposizione dello stemma di Pisa e l'inversione tra figura e sfondo diventano nel logo occasione per un'originale riflessione grafica sul rapporto tra realtà complementari, quali appunto sono la città e l'Ateneo, esaltando al tempo stesso l'idea dell'integrazione tra sapere universitario, cultura, realtà museale e città, al centro degli obiettivi del Sistema Museale di Ateneo. Nel gioco grafico ottenuto attraverso l'effetto positivo-negativo, nuove figure prendono vita dalla croce di Pisa: il puntale, allusione al ruolo di punta dell'Ateneo per la città; la freccia, che dalle acquisizioni di un passato illustre si proietta verso il futuro; il pennino "con il quale è stata scritta ed ancora scriviamo la storia culturale della città".

Il logo rappresenterà ufficialmente il Sistema Museale di Ateneo, identificandolo in tutti i contesti nazionali e internazionali cui si troverà a operare. La premiazione avverrà in occasione di una iniziativa promossa dal Sistema Museale di Ateneo, alla presenza delle massime autorità universitarie. Un ringraziamento caloroso va a tutti gli studenti che, con passione e spesso con talento, hanno presentato le proprie idee al concorso.

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La relazione dello studente vincitore:

Mattia Montagna "Ho ideato questo logo innanzitutto traendo ispirazione dal simbolo della croce di Pisa, per la sua semplicità e la sua forza visiva oltre che per la sua riconoscibilità. Ho ottenuto il logo scomponendo in quarti lo stemma di Pisa: l'immagine risultante ha così un effetto negativo-positivo opposto. Di conseguenza la figura, inizialmente chiusa, diventa aperta e, quindi, quelle che erano parti della croce diventano una serie di spazi aperti verso l'esterno e collegati tra loro in modo tale da evocare l'idea di un sistema di linee e spazi interconnessi, come le varie branche del sapere o come un sistema integrato di attività culturali che connette l'ateneo con la realtà museale e la città tutta. Allo stesso modo, quello che era lo sfondo è diventato una figura chiusa configurando un'immagine che evoca un puntale, a promemoria di come per Pisa l'Ateneo sia una punta di diamante, polo di eccellenza in Italia e in Europa. Ho trovato molto interessante soprattutto il fatto che questo logo, nel suo complesso, si configuri in maniera molto evidente dal punto di vista visivo come una freccia che punta in avanti verso l'alto. Una freccia anche molto ben ancorata al passato (come un pennino su un foglio bianco, con il quale è stata scritta ed ancora scriviamo la storia culturale della città) e quindi evoca l'idea di uno sviluppo e di una proiezione verso il futuro che parte dalle acquisizioni del passato. Leggendo il logo come una freccia rossa le parti in bianco (poli, punti di forza spinti dalle linee curve), evocando le varie realtà connesse, danno l'idea di una spinta in avanti e verso l'alto, frutto di un dinamismo congiunto di varie componenti verso un obiettivo comune, un obiettivo superiore a cui tutte partecipano".

 

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