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CostituzioneC'è anche una docente dell'Università di Pisa nella commissione di 35 saggi nominati dal presidente Enrico Letta per lavorare alle modifiche della Costituzione. Elisabetta Catelani, docente di Diritto costituzionale dell'Ateneo, farà parte della commissione di esperti di diritto che elaboreranno proposte per le riforme della Carta. Elisabetta Catelani si è laureata in Giurisprudenza all'Università di Firenze nel 1983 discutendo la tesi in Diritto costituzionale dal titolo "La giurisprudenza della Corte costituzionale in tema di rilevanza nei giudizi incidentali di legittimità costituzionale negli anni 1978/1982". Dopo essere stata ricercatrice dell'ateneo fiorentino, nel 1996 ha vinto il concorso come docente associato all'Università di Pisa. Nell'ottobre 2000 è diventata professore ordinario di Diritto costituzionale presso la facoltà di Economia e da settembre 2004 insegna "Istituzioni di Diritto pubblico". Dopo la riforma dello Statuto dell'Università entrata in vigore nel settembre 2012, afferisce al dipartimento di Giurisprudenza.

Tra i 35 saggi nominati da Letta ci sono anche due giuristi laureati all'Università di Pisa e che adesso insegnano in altri Atenei: Stefano Ceccanti, oggi professore ordinario di Diritto comparato a Roma, e Mario Chiti, ordinario di Diritto amministrativo all'Università di Firenze.

Madrignani PossentiA cinque anni dalla scomparsa di Carlo Madrignani, storico della letteratura e professore all'Università di Pisa, esce il volume "Verità e visioni. Poesia, pittura, cinema, politica di Carlo A. Madrignani" (ETS, 2013) a cura di Alessio Giannanti e Giuseppe Lo Castro con un saggio introduttivo di Antonio Resta.

Il libro raccoglie una serie di saggi di Carlo Madrignani su poesia, pittura, cinema e politica, sparsi in riviste, miscellanee e cataloghi. Scritti d'occasione e poco noti, esterni agli interessi più immediati dell'autore, che si incentravano in particolare sulla narrativa dell'Ottocento. Il brano che qui proponiamo è un commento di Madrignani sul ritratto che gli fece Franco Fortini, uno schizzo eseguito su "un cartoncino di scarto (sul retro si legge un invito ad una conferenza universitaria) nelle more di una congrega accademica".

 

IL RITRATTO

madrignani fortiniI ritratti mi suscitano un indefinibile imbarazzo – anche quelli fotografici. Mi stupiscono e mi disorientano. Eppure amerei aver attaccati al muro di una qualche sala col caminetto due grandi olii con ritratti benportanti di avi materni – ma vivo in una casa con stanze piccole, senza camino – e senza olii edipici.

Sulla mensola di una lunga libreria (quella degli scrittori stranieri) c'è, in una cornice di vile metallo con fregi déco dei primi del secolo, un ritratto, doverosamente ingiallito (manca il vetro), cui volgo furtivamente frequenti occhiate interrogative. È un cartoncino di scarto (sul retro si legge un invito ad una conferenza universitaria) segnato da tenui e ispessite linee rossastre, non di sanguigna, ma di biro. L'abile accostamento disegna un viso, occhialuto, semicapelluto, di un ovale piuttosto allungato, intonato a mestizia. È un lavoro di fine esecuzione, ben costruito, amabilissimo alla lettura, da cui trapela un gusto d'interpretazione composto e quasi raggelato. Insomma un esercizio di tutto rispetto. Ma la causa della mia ripetuta curiosità, dell'attrazione tutta particolare e mai appagata è dovuta a due fattori singolari: il primo è l'oggetto del ritratto, che è lo scrivente, l'altro la firma piccola e nitida dell'esecutore, che recita 'F. Fortini', cioè il Fortini poeta e saggista di cui molti conoscono la passione (tutta privata, a quel che ne so) per l'esercizio grafico e pittorico.

Non voglio inventarmi elogi, come si fa per altri artisti-disegnatori (Fellini, Pasolini ecc.); non ho materiale sottomano e non ne vedo l'opportunità, in questa sede. Tralascio di ricostruire il lungo, segmentato filo dei ricordi da quando incontrai Fortini a Sarzana nei primi anni '60, anche se la tentazione è forte. Sono ancora sotto il fascino di quel ritratto: il narcisismo ha l'ovvia sua parte, ma più un dubitativo senso del doppio o meglio di una strana mescolanza di sé e dell'altro da sé. Cosa pensasse il ritrattista, nelle more di quella congrega accademica, nel mentre che tracciava le sapienti linee, non saprei proprio rievocarlo. Era molto concentrato sul cartoncino e mi parlava a rapidi cenni di un disgustato saggio (forse ancora in pectore) sul carducciano Montale, sulla sua codarda poesia da bardo della borghesia ambrosiana. Ero coinvolto, ma non stupefatto. Ora lo so: solo Fortini poteva permettersi di intravvedere e confutare in anticipo l'invadente accademismo dei montaliani di professione, con quanto di vile e di corrotto comportano questo costume, questo stile, questa ovazione «doverosi».

Quando gli carpii, incuriosito, il disegno, lo tenni furtivamente disteso in mezzo ad un libro e mi misi a studiarlo, fra l'inameno vociare dei colleghi. Sentivo che nel disegno s'era infiltrato il senso di quel discorso smozzicato e che quel viso chiuso e rabbuiato, la tensione contratta degli occhi chiusi continuavano a «parlare». Da allora fisso ripetutamente la parte inferiore del viso; quel grumo di forza e di rancore che è dato dalla bocca appena dischiusa mi consegna la vera identità di quel ritratto, al di là di ogni facile identificazione. E vedo i miei tratti confondersi in una sovrimpressione che si dilata in un altro ritratto, nel quale l'artista emerge e s'impone a visualizzare il disgusto per quegli (e questi) tristi conformismi. E scatta e si dilata un altro ricordo con incongrua connessione. Pochi anni prima, una cena nella campagna lucchese, quando sentimmo per la prima volta parole forti e insinuanti, dove primeggiano due bocche e un destino. «Il raffio di ferro / che trascina / la tua bocca e la mia / è uno solo».

[1985]

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Carlo Alberto Madrignani (Sarzana 1936 - Pisa 2008), allievo di Luigi Russo, ha insegnato Letteratura italiana nelle università di Siena, Pisa e Cagliari; definitivamente dal 1974 come professore ordinario a Pisa. Ha collaborato a riviste di prestigio come «Belfagor», «La rassegna della letteratura italiana», «Quaderni piacentini» e «Problemi», con numerosi articoli e recensioni su autori anche contemporanei.


La Pisa University Press ha aderito al Protocollo d'intesa sottoscritto dal coordinamento delle University Press italiane per la definizione dei criteri di scientificità delle pubblicazioni di alta divulgazione. Il Protocollo sviluppa una proposta operativa che definisce adeguati criteri di validità scientifica e individua concrete procedure di attribuzione dello status di "pubblicazione scientifica" ai prodotti della ricerca che potranno quindi essere presentati per le diverse istanze di valutazione, dai Nuclei di Valutazione all'Abilitazione Scientifica Nazionale, dalla Valutazione della Qualità della Ricerca ai progetti nazionali ed europei. La certificazione sarà documentata attraverso l'apposizione nel colophon del volume del logo UPI accompagnato dall'indicazione "Opera sottoposta a peer review secondo il protocollo UPI".

Il Protocollo stabilisce che, per potersi definire scientifica, una pubblicazione dovrà avere un carattere di originalità e presentarsi in una forma che permetta la verifica e il riuso in attività di ricerca. La lingua utilizzata e la distribuzione dovranno rendere accessibile la pubblicazione ai ricercatori potenzialmente interessati. La sede editoriale - rivista, collana, monografia, sito web - dovrà infine assicurare l'esistenza sistematica di una peer review esterna e con carattere di terzietà. Alla base dell'intero processo valutativo ci dovrà essere un percorso trasparente e tracciabile.

La Pisa University Press, aderendo a questo protocollo, intende fornire un significativo servizio ai docenti dell'Ateneo tenendo conto della sempre più rilevante tematica della valutazione e nella convinzione che "l'editore accademico" debba necessariamente avere come obbiettivo principale la divulgazione scientifica di alta qualità.

Logo UPI

Mostra NYCPiante medicinali, antichissimi erbari e opere d'arte contemporanea. Sono questi alcuni degli ingredienti di "Wild Medicine: Healing Plants Around the World, Featuring The Italian Renaissance Garden", una straordinaria esposizione appena inaugurata al New York Botanical Garden e di cui fa parte anche la mostra "The Reinassance Herbal", curata dalla professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, storica dell'arte dell'Università di Pisa.

"Alla Biblioteca LuEsther T. Mertz del New York Botanical Garden – ha spiegato Lucia Tomasi Tongiorgi – sono in mostra più di cinquanta rarissimi erbari alcuni dei quali mai esposti prima". C'è ad esempio il manoscritto "Circa instans" del 1275 che per la prima volta in Europa unisce la conoscenza Islamica e Occidentale del mondo vegetale. Oppure il trattato a stampa di botanica medica della religiosa tedesca Hildegard of Bingen (1098–1179) o ancora una rara edizione del 1565 dell'opera del botanico e fisico italiano Pietro Andrea Mattioli (1500–77) stampata con inchiostri oro e argento su carta blu.

La mostra "The Reinassance Herbal" ricostruisce lo sviluppo della conoscenza del mondo vegetale (e della medicina legata alle piante) partendo dall'epoca greca e romana sino ad arrivare al Rinascimento, un periodo in cui gli erbari non solo ambivano ad avere un valore scientifico ma anche estetico.

"Non è un caso – ha concluso la professoressa Tongiorgi – che nell'Italia culla del Rinascimento siano anche nati i primi orti botanici come luoghi dedicati allo studio delle piante e delle loro proprietà medicinali. I primissimi furono fondati all'Università di Pisa e di Padova a metà del Cinquecento e da questi due giardini provengono parte delle piante ora esposte nel New York Botanical Garden".

Ne hanno parlato:
LiberoQuotidiano.it
NotizieYahoo.it (AdnKronos)
Ilsussidiario.net
Nazione-Pisa
Tirreno-Pisa / 1
Tirreno Pisa /2
Wetheitalians.com
OgniSette.it
PisaInformaFlash

copertina_brochure TuneSi rafforza la collaborazione fra Toscana e Cina per ricerca, formazione universitaria, scambio di docenti e di allievi grazie all'accordo appena sottoscritto a Chongqing fra il "Tune", il network che riunisce gli atenei toscani, composto da Università di Firenze, Pisa, Siena, per Stranieri di Siena, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant'Anna, e i sei atenei della municipalità di Chongqing che fanno parte della "Uac", "University alliance in Chongqing". Il nuovo protocollo conferma la volontà delle università italiane e cinesi di proseguire la strada delle collaborazioni internazionali che, fra la Toscana e la Municipalità di Chongqing, conta una serie di precedenti significativi.

Nel 2004 la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha siglato un patto di collaborazione scientifica con la Chongqing University, rinnovato successivamente; nel 2010 è stata la volta di un "memorandum of understanding" sempre fra la Scuola Superiore Sant'Anna e la Municipalità della città cinese, con particolare riferimento ai temi della cultura e dell'educazione, mentre uno stesso accordo, in relazione ai contenuti e agli obiettivi, è stato siglato anche dal Comune di Firenze con la "Chongqing municipal Commission of culture, radio, broadcasting & tv".

"L'accordo odierno – commenta Nicola Bellini, Direttore italiano dell'Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant'Anna e del Galileo Galilei Italian Institute a Chongqing, che ha sempre seguito lo sviluppo delle relazioni fra Toscana e Cina - è il risultato di un lungo lavoro e di una consolidata esperienza di cooperazione nella ricerca e nella formazione. La presenza a Chongqing dell'Istituto Galileo Galilei per la diffusione della lingua e della cultura italiana e 'gemello' corrispondente rispetto al Confucio di Pisa, ha reso possibile quella continuità e qualità di rapporti che oggi ci permette di mettere in campo un potenziale di cooperazioni che non ha precedenti nelle relazioni accademiche tra Italia e Cina."

L'accordo appena sottoscritto fra le università toscane e le sei della Municipalità di Chongqing prevede, in particolare, di incrementare lo scambio di studenti, professori, ricercatori, dottorandi; di attuare programmi congiunti di ricerca; di organizzare convegni, conferenze e brevi corsi. Ulteriori protocolli regoleranno le modalità di attuazione degli scambi scientifici e didattici, ma il dato comune è la volontà di facilitarli al massimo. La cerimonia di firma dell'accordo, ospitata dalla Chongqing University, si è svolta nell'ambito della missione cinese che ha coinciso anche con la prima riunione del rinnovato Advisory board dell'Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, impegnato a diffondere la lingua e la cultura cinesi nonché a organizzare seguitissimi corsi di lingua.

Alla cerimonia, introdotta da Pietro Tonutti, Delegato alle Relazioni internazionali della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, hanno partecipato Alessandra Guidi, Prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, e delegata alla firma per conto dell'Università di Firenze; Alessandro Balducci, Direttore amministrativo dell'Università per Stranieri di Siena, e delegato alla firma per l'Università di Siena. Pietro Tonutti che ha firmato per il Sant'Anna e per la Scuola Normale Superiore di Pisa. Per gli atenei della Municipalità di Chongqing le firme sono state apposte da Lin Jianhua, Presidente della Chongqing University; da Jin Yule, vice Presidente della South West University; da Wang Yungui, vice Presidente della Third Military Medical University; da Sun Changyong, vice Presidente della South West University of Political Sciences and Law; da Xie Peng, vice Presidente della Chongqing Medical University; da Li Xiaochuan, vice Presidente della Sichuan International Studies University.

Lunedì 3 giugno riapre al pubblico un servizio di prestito e di consultazione della Biblioteca Universitaria di Pisa, ospitato temporaneamente al piano terra della Residenza Universitaria "Nettuno" del DSU Toscana sul Lungarno Pacinotti.

sala2Nelle more dell'allestimento funzionale del San Matteo e a seguito della stipula di una convenzione fra le due Istituzioni della durata di 18 mesi a decorrere dalla data di consegna dei locali, il DSU ha messo a disposizione temporanea tali spazi, già destinati ad aule studio, mentre la Biblioteca si è impegnata a garantire postazioni di studio e consultazione (da lunedì a venerdì con orario continuato 8.15 – 17.15. La distribuzione del materiale avverrà su prenotazione in due momenti della mattinata).

L'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ha offerto, così, una soluzione concreta ai problemi nati dalla chiusura dell'istituzione per l'inagibilità del Palazzo della Sapienza a seguito dell'ordinanza sindacale del 29 maggio 2012 dopo l' evento sismico che ha ferito l'Emilia Romagna.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha accolto la soluzione scaturita dalla Conferenza Università e Territorio, dalla quale è emersa l'esigenza condivisa di ripristinare un servizio importante per tutta la cittadinanza.

conferenza stampa Nettuno"Ci è sembrato opportuno – ha dichiarato il Presidente del DSU Toscana Marco Moretti – offrire la nostra collaborazione alla Biblioteca raccogliendo le sollecitazioni della Conferenza Università e Territorio per una rapida riattivazione di un servizio importante non solo per gli studenti ma anche per la cittadinanza. Con la disponibilità dei locali della Residenza Nettuno permetteremo la continuità del servizio di questa storica istituzione. L'intervento consente di sperimentare, seppur in maniera temporanea, un nuovo utilizzo della residenza universitaria che diviene così anche luogo di incontro, aggregazione e studio."

Il Direttore della Biblioteca Universitaria Angela Marseglia ha comunicato di aver accolto con favore la possibilità offerta dal DSU, attraverso l'interessamento del Rettore Augello, dell'apertura dei servizi di consultazione e prestito locale ed interbibliotecario a tutti i cittadini e gli studiosi che ne avranno necessità. Ha sottolineato, poi, che tutto il patrimonio bibliografico continua ad essere conservato all'interno del Palazzo della Sapienza e che il quotidiano servizio di presa e ricollocazione dei volumi avverrà secondo il protocollo stabilito dall'Università.

L'apertura della sede provvisoria della Biblioteca, già individuata dal Mibac nei locali del Palazzo San Matteo, è prevista per il prossimo autunno, una volta completati i necessari lavori di adeguamento normativo e funzionale che sono attualmente in fase di ultimazione progettuale e di assegnazione e affidamento lavori.

ufficio prestito NettunoStanno, intanto, procedendo, nel pieno rispetto del cronoprogramma, le indagini conoscitive, le prove sui materiali e sulle strutture, il monitoraggio del quadro fessurativo del Palazzo della Sapienza sede storica della Biblioteca, che consentiranno di effettuare una completa analisi strutturale. Tale attività effettuata dall'Ateneo pisano secondo un percorso rigoroso e concordato con il Mibac, consentirà tra qualche mese di avere un quadro chiaro delle eventuali criticità e degli interventi necessari a garantire la sicurezza dell'immobile, del patrimonio in esso contenuto e delle persone che a vario titolo lo frequentano.

Il Ministero, in accordo con l'Università di Pisa, conferma la riapertura della Biblioteca Universitaria nei suoi locali storici dopo gli interventi resi necessari a conclusione dei rilievi tecnici ed architettonici.

"La scelta del DSU di aprire un punto di consultazione nel Palazzo della Residenza Studentesca Nettuno – sostiene il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi - offre la possibilità, importante, di riorganizzare alcuni servizi essenziali che, prima della chiusura, venivano offerti dalla vicina Sapienza. E' anche un segnale dell'importanza che la città tutta attribuisce alla sede storica della Sapienza. Mentre proseguono le verifiche statiche, strutturali, e sismiche e in attesa dei risultati scientifici, io ho aggiunto il caso Sapienza ai 9 punti che compongono la vertenza fra Pisa e il Governo centrale e di cui presto chiederò conto".

sala Nettuno"Mentre prosegue il percorso verso la riapertura della Sapienza - arrivato quasi alla fine della fase dei rilievi tecnici – il DSU offre a gli studiosi uno spazio prezioso dove poter tornare a usufruire di un patrimonio librario di inestimabile valore per la comunità scientifica pisana e per la stessa città – commenta il rettore Massimo Augello - A un anno esatto dalla chiusura del Palazzo, possiamo dire di aver cercato di operare concretamente, mettendo in campo tutte le nostre energie e la nostra volontà di trovare una soluzione definitiva alla questione nei tempi più brevi possibili. Con la stessa determinazione intendiamo proseguire nel futuro".

Nella seduta del Senato Accademico di mercoledì 29 maggio, il rettore Massimo Augello ha voluto dare ampio risalto alla questione della chiusura del Palazzo della Sapienza, decretata esattamente un anno fa, tracciando un primo bilancio delle attività svolte finora dall'Ateneo e di quelle messe in cantiere per l'immediato futuro. Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'intervento del rettore.

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Come è noto, un'ordinanza del sindaco del 29 maggio 2012, che recepiva i risultati del sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco di Pisa, ha decretato la chiusura del Palazzo della Sapienza, sede della Facoltà di Giurisprudenza e della Biblioteca Universitaria. Si è aperta così una ferita grave per l'intera città, e prima di tutti per la comunità accademica, che l'Ateneo vuole ricordare oggi, esattamente a un anno di distanza, rilanciando con forza l'appello a tutte le istituzioni coinvolte - compresi il nuovo presidente del Consiglio, Enrico Letta, e i nuovi ministri per i Beni e le attività culturali e dell'Istruzione, dell'università e della ricerca - per trovare insieme delle soluzioni concrete, facendosi carico del problema, ognuno per la sua parte di responsabilità e competenza.

Dopo aver gestito le prime settimane di stretta emergenza, l'Università e il MIBAC hanno avviato il monitoraggio dello stato del Palazzo della Sapienza, al fine di analizzare e risolvere i numerosi fenomeni di degrado e di iniziale, ma evidente dissesto statico che affliggono l'edificio. Queste attività, volte a rendere accessibile il Palazzo, in condizioni di sicurezza e nel più breve tempo possibile, sono state coordinate da una Commissione nominata dal MIBAC e dall'Università, di cui fanno parte il professor Walter Salvatore, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, l'ingegner Paolo Iannelli, funzionario dello stesso ministero, e l'ingegner Simona Burchi, referente della Divisione Edilizia dell'Ateneo.

Il percorso verso la riapertura del Palazzo si articola in più fasi. La prima, in via di completamento, è volta a comprendere la morfologia e le caratteristiche strutturali dell'edificio. Il rilievo geometrico completo e accurato del Palazzo è concluso, mentre sono in fase di esecuzione e completamento l'analisi del terreno e quella dei carichi statici che effettivamente agiscono in corrispondenza della Biblioteca Universitaria. Sono inoltre in fase di avanzata programmazione i rilievi sulle diverse strutture che compongono l'edificio e sulle loro fondamenta. È in fase di acquisizione, infine, un sistema wi-fi che consentirà la lettura in remoto dei dati misurati dai numerosi sensori posizionati in corrispondenza delle lesioni più importanti dell'edificio. Queste attività saranno terminate entro l'estate.

Subito dopo, potranno partire le verifiche statiche, strutturali e sismiche, in modo da controllare le destinazioni d'uso delle diverse parti dell'edificio. Questo risultato, che sarà raggiunto entro novembre o dicembre, consentirà di programmare gli interventi di ripristino del Palazzo, in una situazione di piena sicurezza e agibilità.

Negli scorsi mesi, l'Ateneo ha naturalmente operato per dare una risposta "politica" al problema, in stretta sinergia con tutte le altre istituzioni coinvolte. Su iniziativa del rettore, è stata convocata una Conferenza dei Servizi che riunisse gli enti potenzialmente interessati alla questione; sono stati personalmente interessati i precedenti ministri del MIBAC e del MIUR; sono stati stabiliti percorsi comuni tra le istituzioni per programmare le iniziative da adottare e per dare una soluzione provvisoria alle esigenze di chi frequentava gli ambienti della Sapienza, a partire dalla Biblioteca Universitaria (che proprio in questi giorni ha inaugurato un punto di consultazione nei locali della residenza Nettuno) ; sono state, infine, acquisite risorse da destinare al recupero del Palazzo, sia stanziando fondi nel Bilancio dell'Ateneo, sia ottenendo un primo significativo finanziamento a livello ministeriale.

L'Università ha seguito questo percorso con ferma determinazione, cosciente che il Palazzo della Sapienza rappresenti un patrimonio prezioso per la comunità scientifica pisana e per la stessa città. Mettendo da parte critiche strumentali e sterili interventi, l'Ateneo ha cercato di operare concretamente, mettendo in campo tutte le energie a disposizione. È la stessa ferma determinazione con cui l'Università di Pisa intende proseguire nel futuro, con la volontà di trovare una soluzione definitiva nei tempi più brevi possibili.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaToday.it
PisaInforma.it
GoNews.it

High Performance Computing & Cloud Competence Center

A new High Performance Center for computation, cloud and other functions, which brings together the University of Pisa, the Scuola Normale Superiore and two world I.T. giants Dell and Intel, has been set up in Pisa. The center (whose official name is: "High Performance Computing & Cloud Competence Center") was officially presented at the "Gerace" Room of the I.T. Department of the University of Pisa on 29 May 2013.

This center will have the most up to date equipment created by Dell and Intel for an infrastructure capable of elaboration and memorization of large quantities of data. This includes the recent Intel "Xeon Phi" Processor. This equipment will be used both for reasons of demonstration and research. The University I.T. Center is joining forces with the Scuola Normale's Support Center for its 'DREAMS' research project. Both will share their experience gained from the new forms of technology and their work for the construction of complex software and hardware systems.

HPC and cloud are essential elements for the elaboration of scientific data and the industrial world for they allow for elaboration of enormous quantities of data necessary for the advancement of knowledge. This Center is already involved in the support of "Imago 7's" M.R.I. recently inaugurated at Calambrone. It is involved in the archiving and elaboration of its medical data.

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The Center's inauguration marks an important juncture in the collaboration being developed among the University institutes of Pisa and the two multi-national I.T. companies. Furthermore it represents an explicit recognition of the scientific and technical competences, accumulated within the structures, which are the basis of such collaboration.

The I.T. Center is an interdepartmental center of the University of Pisa consisting of the departments of Physics, and I.T. and soon, the department of I.T. Engineering. This Center aims to carry out in-depth studies on the technology of ICT, which will be able to be used for University research and development. Furthermore the I.T. Center provides a space where important international bodies can collaborate with the great Pisan tradition of data elaboration in such a way that opportunities of specialized study (for students) and development (for local industries) can be offered.

The Support Center for DREAMS research (Distributed Research Environment for Advanced Modeling and Simulation) is a center of the Scuola Normale Superiore. It is dedicated to the application of ICT technology to science, both from a computational aspect and the aspect of visualization of data via systems with highly interactive virtual reality.

Centro HPCNasce a Pisa il Centro di competenza per le tecnologie del calcolo ad alte prestazioni e il cloud, che riunisce l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e due colossi mondiali dell'Information Technology, quali Dell e Intel. Il Centro, la cui denominazione ufficiale è "High Performance Computing & Cloud Competence Center", è stato presentato mercoledì 29 maggio 2013 nella Sala Gerace del dipartimento di Informatica. Il Centro è stato realizzato grazie al supporto di apparecchiature di ultima generazione di Dell e all'implementazione del coprocessore Intel "Xeon Phi". L'impiego di queste tecnologie offre nuovi livelli di prestazione, efficienza e programmabilità: elementi indispensabili per il computing di livello exascale, che rappresenta la prossima meta nella ricerca scientifica. Vi aderiscono l'IT Center dell'Ateneo pisano e il Centro di supporto per la Ricerca DREAMS della Scuola Normale, che metteranno a disposizione la significativa esperienza maturata sulle nuove tecnologie e sul loro impiego per la costruzione di sistemi software e hardware complessi.

I sistemi HPC e cloud sono elementi essenziali nell'elaborazione di dati scientifici e nel mondo industriale, consentendo l'elaborazione di enormi quantità di dati necessari all'avanzamento delle conoscenze. Il Centro è già impegnato nel supporto della risonanza magnetica 7 tesla di Imago 7, inaugurata recentemente a Calambrone, per l'attività di archiviazione ed elaborazione dei dati medici acquisiti.

Centro HPC 1

L'inaugurazione del Centro segna, dunque, una tappa importante nel percorso di collaborazione che si sta sviluppando tra le istituzioni universitarie pisane e le due multinazionali del settore informatico. Rappresenta inoltre un esplicito riconoscimento delle competenze scientifiche e tecniche accumulate nelle strutture che sono alla base della collaborazione.

"Dell guarda sempre con grande attenzione all'innovazione, con l'obiettivo specifico di supportare in modo efficace progetti orientati al futuro - ha commentato Ivan Renesto, Enterprise Field Marketing Manager di Dell - In particolare, questo centro rappresenta un punto di riferimento per attività di sperimentazione in ambito Cloud e High-Performance Computing a supporto del tessuto aziendale italiano attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili sul mercato. Assieme a Intel, abbiamo messo a disposizione le nostre soluzioni tecnologiche d'avanguardia, per creare un 'cluster HPC', ovvero una rete di calcolatori ad elevate prestazioni in grado di elaborare e ricostruire in tempo reale ambienti virtuali di possibile utilizzo nei più svariati ambiti economici e scientifici, quali ricerca, letteratura, arte, storia, e altri ancora".

"Questa collaborazione - ha dichiarato Carlo Parmeggiani, Direttore Public Sector di Intel Sud Europa - è per noi molto importante, poiché permette di dimostrare la rilevanza che il mondo della ricerca riconosce alle nostre più recenti tecnologie e sottolinea, ancora una volta, come queste rappresentino un valore aggiunto soprattutto nell'High Performance Computing. In particolare la nuova architettura resa possibile dalla combinazione della famiglia di processori Intel Xeon E5 e Intel Xeon Phi, offre la capacità di effettuare più velocemente calcoli e simulazioni e di prendere decisioni più informate, alimentando la crescita dell'HPC e dell'analisi dei dati".

Dreams Lab

L'IT Center è un centro interdipartimentale dell'Università di Pisa, costituito dai dipartimenti di Fisica e di Informatica, e prossimamente da quello di Ingegneria dell'informazione. Il Centro si occupa di approfondire gli aspetti delle tecnologie del settore ICT, che potranno essere usate per svolgere attività di ricerca e di sviluppo per l'Ateneo. L'IT Center costituisce, inoltre, un punto di incontro tra le principali realtà internazionali e la grande tradizione di elaborazione dati dell'area pisana, in modo da offrire opportunità di alta formazione agli studenti e di sviluppo alle realtà industriali locali.

Il Centro di Supporto per la Ricerca DREAMS (Distributed Research Environment for Advanced Modeling and Simulation) è un Centro della Scuola Normale Superiore dedicato all'applicazione delle tecnologie dell'ICT alla scienza, sia dal punto di vista computazionale che della visualizzazione dei dati mediante sistemi, con l'ausilio di realtà virtuale, altamente interattivi.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Informazione.it
Datamanager.it
InToscana.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it 

BarcamperGiovedì 30 maggio, in occasione del passaggio del Barcamper della Maker Faire Roma, il FabLab Pisa, supportato dai dipartimenti di Ingegneria, dal prorettorato all'Innovazione e al trasferimento tecnologico e dall'Ufficio valorizzazione della ricerca dell'Università di Pisa, organizza un evento dimostrativo presso il parcheggio di Ingegneria, in Largo Lucio Lazzarino 2. Il Barcamper sta girando l'Italia alla ricerca di inventori e persone che vogliono fare impresa partendo dalla meccanica, dall'elettronica e dal software. Chiunque voglia descrivere un'idea a possibili investitori deve prenotarsi per un "pitch" con il team del Barcamper collegandosi al sito di Barcamper.

In occasione del Barcamper a Pisa non solo si racconteranno le idee sulle quali costruire spin off o start up, ma i dipartimenti della ex facoltà di Ingegneria metteranno in mostra alcune demo. Chiunque voglia portare prodotti o voglia mostrare nuove tecnologie sarà accolto nello stand che verrà affiancato al Barcamper.

Il programma della giornata sarà aggiornato sul sito del FabLab Pisa, www.fablabpisa.org. L'obiettivo del FabLab Pisa, nato su iniziativa di un gruppo di studenti, ricercatori, professori e professionisti, è quello di dar vita al primo spazio reale e virtuale per la generazione, la condivisione di idee e per il loro sviluppo sotto forma di veri e propri prototipi funzionanti.

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