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voices logo 3Porre le basi di una nuova storia sociale dall’Antico Egitto dove non siano al centro i faraoni e le regine ma la gente comune. È questa la sfida della conferenza internazionale Voices, images, and artefacts of ancient craftsmen/women: encountering the material producers of Middle Bronze Age Egypt (2000- 1500 BC)” che si svolge a Parigi il 23 e 24 giugno con il patrocinio dell’Università di Pisa e il contributo della sezione di Scienze Storiche e Filologiche dell’École Pratique des Hautes Études.

Il convegno rappresenta il momento conclusivo di S.H.A.P.E. – Seeing and Hearing the Ancient Producers of Egypt progetto di ricerca internazionale “Marie Curie” di Gianluca Miniaci, ricercatore senior dell’Ateneo pisano (nella foto in basso), che dopo aver conseguito il dottorato a Pisa, ha maturato il suo percorso accademico presso l’University College di Londra, il British Museum, l’École Pratique des Hautes Études di Parigi e il museo del Louvre.

“Per la prima volta, studiosi da tutta Europa si concentreranno sui modi di rappresentazione degli artigiani e sulla percezione che essi avevano del loro stessi – racconta Gianluca Miniaci - portando al centro del dibattito la società egiziana attraverso un approccio multidisciplinare: oltre a egittologi, infatti, saranno presenti anche archeometri, storici del mondo greco e del vicino oriente antico, e antropologi”.

Scopo principale della conferenza è, innanzitutto, definire il profilo degli artigiani antico-egiziani a partire dal lessico e l’iconografia usati, assieme agli artefatti prodotti da essi stessi, così da poter stilare un vero e proprio identikit dell’artigiano egiziano del Medio Regno in termini di competenze, scelte tecniche e stilistiche, posizione sociale, età e persino genere. In secondo luogo, l’intento sarà quello di tracciare le possibili forme di circolazione di idee tra gli artigiani e definire le relazioni sociali e tecnologiche nate nei centri di produzione.

 

gminiaci

premio smauGrazie a un dispositivo che permette di eseguire test di qualità sull’acciaio prima della smaltatura, il gruppo di ricerca formato dalla Electrolux e dall’azienda spin off dell’Università di Pisa Letomec si è aggiudicata il premio SMAU per l’Innovazione 2016. Si chiama HELIOS II ed è uno strumento molto utile per le industrie produttrici di elettrodomestici che si devono occupare della prevenzione dei fenomeni di “fish-scaling”, consistenti nella formazione di piccole “bolle” di idrogeno sotto la smaltatura esterna delle parti in acciaio costituenti lo “chassis”, con conseguente distacco di “scaglie” che produce un inaccettabile effetto antiestetico ed espone l’elettrodomestico alla corrosione. Letomec è stata fondata dai professori Marco Beghini, Leonardo Bertini e Renzo Valentini, tutti docenti del dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa.

HELIOS II«Il nostro dispositivo – spiega Renzo Valentini, ideatore di HELIOS II – si è rivelato in grado di fornire preventivamente informazioni affidabili circa la effettiva suscettibilità di una specifica fornitura di acciaio al “fish-scaling”. Il fenomeno è particolarmente insidioso in quanto l’idrogeno, che viene inevitabilmente introdotto nel materiale dai processi tecnologici di produzione, impiega tempo per diffondere nel metallo e formare le bolle, per cui il “fish-scaling” è suscettibile di presentarsi a distanza di giorni o addirittura mesi dalla costruzione dell’elettrodomestico».

L’affidabilità di HELIOS II è stata verificata attraverso una collaborazione, cui ha partecipato anche il dipartimento di Ingegneria civile e industriale, con una delle più importanti aziende produttrici di elettrodomestici, la Electrolux, nel corso della quale è stata riscontrata la eccellente capacità del dispositivo di individuare preventivamente ed in tempi brevissimi le forniture di acciaio potenzialmente suscettibili di dare problemi, che in questo modo possono essere scartate prima della effettiva introduzione nel ciclo produttivo.

L’attività di ricerca condotta in collaborazione tra Electrolux e Letomec ha ricevuto il premio SMAU 2016 per l’innovazione come esempio di proficua sinergia tra grandi aziende produttrici e piccole imprese ad alto contenuto scientifico e tecnologico, operanti nella ricerca applicata. “Lo strumento messo a punto e alcune sue varianti già in avanzata fase di sviluppo – conclude Renzo Valentini – appaiono suscettibili di rilevanti applicazioni anche in numerosi altri settori industriali, quali l’industria “automotive”, quella aerospaziale, quella petrolifera e quella energetica, in cui si è osservato un crescente interesse all’impiego dell’idrogeno come vettore”.

 

Nella foto in basso, da sinistra: L. Bertini, S. Corsinovi, G. Gorini, R. Valentini e M. Beghini.

L.Bertini S.Corsinovi G.Gorini R.Valentini e M.Beghini web

corciolaniDa alcune settimane è attivo all’Università di Pisa un nuovo servizio centralizzato che permette a tutti i docenti ed i tecnici di attivare e gestire, in modo semplice e intuitivo, una propria home page personale. Lo spazio web può essere utilizzato per caricare informazioni, documenti, immagini e altro materiale inerente alla propria attività istituzionale, didattica e di ricerca. Il servizio, disponibile alla URL http://people.unipi.it/, offre due distinte possibilità per meglio adeguarsi alle esigenze degli utenti, ovvero una home page basata su CMS WordPress ed una home page in html aggiornabile mediante sftp.

«Questo è un servizio che è stato realizzato su esplicita richiesta di moltissimi docenti del nostro ateneo, che avevano bisogno di un sistema semplice e al passo con i tempi per diffondere in internet la propria attività di ricerca – commenta Riccardo Cambini, presidente del SID – Il servizio è realizzato sulla infrastruttura informatica centralizzata di Ateneo, quindi gli utenti non dovranno preoccuparsi delle problematiche tecniche e sistemistiche ma solamente dei contenuti da inserire nel proprio sito web».

Un doveroso ringraziamento va ai tecnici SID che hanno realizzato e curano il servizio: Marco Barontini, Bernardo Carmina, Alessandro Castellano, Simone Cuppoletti, Massimo Mirabile, Alessio Panizzi.

Per informazioni e supporto:
- pagina web: http://people.unipi.it/
- email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- tecnici del vostro polo SID di riferimento

 

 

Dal 6 al 10 giugno il CiRAA - Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico-Avanzi" - ha ospitato educatori e formatori provenienti da vari Paesi europei (Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Regno Unito), coinvolti in percorsi di formazione formali e non formali e attivi nel settore agricolo e ambientale. Nel corso delle cinque giornate è stato realizzato un seminario sul tema dell’Agricoltura Sociale (AS) che ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori del nostro ateneo e di altri soggetti, sia pubblici che privati, che da anni sono coinvolti a vario titolo nelle pratiche di AS.

 

gruppo life from soil


Sono state inoltre realizzate visite conoscitive ad alcune aziende agricole e associazioni presenti sul territorio toscano che nel tempo hanno sviluppato progetti di AS. Tra le realtà visitate, particolare attenzione è stata data al progetto Orti E.T.I.C.I. (acronimo di Orticoltura, Economia, Tecnica e Inclusione soCiale Innovativa), progetto nato dalla collaborazione tra soggetti del mondo del privato, del pubblico e del terzo settore con l’obiettivo di promuovere integrazione sociale attraverso la produzione di cibo e l’inserimento lavorativo di persone con bassa capacità contrattuale.

I partner del progetto sono la Cooperativa Sociale Ponteverde Onlus, la Cooperativa sociale Arnera, l’azienda agricola BioColombini, il Centro di Ricerca Agro-Ambientale E. Avanzi (CiRAA), il dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, l’Ateneo Pisano, costituiti in associazione temporanea di impresa (ATI).

Questa attività di formazione si inserisce nell’ambito del progetto Erasmus+ dal titolo Life From Soil, che vede da settembre 2015 il coinvolgimento del CiRAA e il coordinamento locale da parte della dott.ssa Roberta Moruzzo. Obiettivo generale del progetto è quello di arrivare alla condivisione di conoscenze e di buone pratiche in ambito di agricoltura sociale e sostenibile, concentrandosi sui bisogni di formazione e istruzione di specifici gruppi target (formatori, insegnanti, professionisti e rappresentanti delle autorità locali coinvolti in percorsi di formazione formali e non formali e gruppi di persone vulnerabili - disoccupati, studenti, minoranze etniche svantaggiate, migranti).

Le attività del progetto saranno primariamente focalizzate sulla predisposizione, preparazione, testaggio e sulla diffusione degli strumenti di apprendimento (linee guida su best practice, corsi di formazione a moduli e dimostrazioni pratiche – pilot specifici e test - per la valutazione degli strumenti di apprendimento).

Per condividere e sviluppare conoscenze, stabilire gemellaggi e collaborazioni durevoli, il progetto svilupperà attività di apprendimento e insegnamento transnazionali, attraverso percorsi di mobilità coinvolgendo oltre 40 formatori ed educatori.

 

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gruppo avanza

 

aula Di Iacovo

Sono 40 gli studenti dell’Università di Pisa che si sono aggiudicati il contributo di 100.000 euro messo a disposizione dalla Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus per ragazzi che si trovano in situazioni di disagio fisico, psichico, sociale, familiare o economico.

Alla cerimonia di consegna, che si è svolta lunedì 20 giugno al Polo Fibonacci, erano presenti i membri della commissione giudicatrice che hanno valutato le 69 domande pervenute: Rosalba Tognetti, prorettore per gli studenti dell’Università di Pisa, Michele Sala, vicepresidente della Fondazione, e Luigi Rivetti, responsabile del settore Studenti dell’Ateneo. In relazione alla tipologia e al livello di disagio rappresentato, l’importo assegnato va da 1.500 a 3.000 euro. Già nel 2011 la Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus aveva erogato 33 borse di studio per studenti disagiati dell’Università di Pisa.

«L’iniziativa della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus è un’azione concreta di sostegno al diritto allo studio – ha commentato il prorettore Rosalba Tognetti – Le borse sono state assegnate a giovani che, nonostante le difficoltà, si stanno impegnando nel conseguire un titolo di studio importante come la laurea. Questi ragazzi hanno infatti dimostrato di essere studenti meritevoli e di aver conseguito un numero minimo di crediti formativi per ogni anno di iscrizione».

«La Fondazione, nel suo piccolo, mira a rendere concreto ed esigibile il diritto allo studio alle ragazze e ai ragazzi che si trovano in particolari situazioni di disagio, contribuendo così a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, come da previsione costituzionale – ha aggiunto Michele Sala – Aprire le porte agli studi universitari significa altresì dare importanza al vivere in una società civile e colta».

 

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augello1Subito dopo la proclamazione dei risultati del secondo turno elettorale, che hanno visto l'elezione del professor Paolo Mancarella a rettore dell'Università di Pisa per il periodo 2016-2022, con 945 preferenze contro le 571 del professor Giuseppe Iannaccone, il rettore Massimo Augello commentando l'esito del voto ha dichiarato: "desidero esprimere le mie più sentite felicitazioni al professor Paolo Mancarella, che si è sempre impegnato in maniera appassionata e concreta, contribuendo a costruire un Ateneo più forte, autorevole e di prestigio, con una visione attenta e sensibile alle esigenze di tutte le componenti della nostra comunità. Questo successo - sicuramente straordinario per la percentuale di consensi ottenuti, che supera la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto - accredita una lettura più unitaria e certamente non divisiva della realtà dell’Ateneo.

Desidero ringraziare il Corpo elettorale per il contributo di idee fornito al dibattito sui programmi e per l’alto tasso di partecipazione alle urne. Desidero ringraziare, inoltre, gli altri candidati che hanno preso parte alla competizione elettorale; sono sicuro che ognuno di loro potrà, con equilibrio e senso istituzionale, dare il proprio contributo all'ulteriore sviluppo dell'Ateneo, proseguendo lungo un percorso di crescita già intrapreso da diversi anni".

CINECA Logo PartnerDescriptionIl nome del nuovo rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, è uscito dalle urne di u-Vote, il voto elettronico del Cineca che ha gestito 2572 espressioni di voto al primo turno e 2499 al secondo. In entrambe le occasioni i voti sono stati scrutinati nel più rigoroso anonimato in pochi minuti, con le modalità richieste dagli Organi di governo dell’Ateneo prima dell’avvio delle votazioni e messe in campo grazie a una stretta collaborazione tra lo staff dell’Ateneo e quello di Cineca.

Sicurezza nelle votazioni e velocità nelle operazioni di scrutinio sono solo alcune delle caratteristiche di u-Vote che l’Ateneo pisano ha avuto modo di apprezzare da quando, diversi anni fa, ha scelto di utilizzare il sistema di voto elettronico del Cineca. L’Università di Pisa, infatti, è stata la prima, nel 2000, a utilizzare il voto telematico per l’elezione del rettore, e da allora ha rafforzato la collaborazione con Cineca allestendo un seggio stabile per la gestione di tutte le votazioni telematiche.

"Ringrazio il Cineca per l'assistenza fornita - ha detto il direttore generale, Riccardo Grasso - che ci ha permesso di gestire al meglio anche questa importante tornata elettorale. Devo anche un sentito ringraziamento al decano, professor Giuseppe Volpe, alla Commissione di seggio e al suo presidente, il professor Amelio Dolfi, e a tutti i colleghi amministrativi e tecnici che sono stati impegnati nella gestione della procedura elettorale. Voglio dedicare un saluto particolare al collega Alberto Sbrana, responsabile dell'Ufficio elettorale, che questa volta, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, è stato impossibilitato a seguire l'iter elettorale".

"Nel porgere le più sincere congratulazioni al professor Paolo Mancarella - ha dichiarato il professor Emilio Ferrari, presidente del Cineca - rimarco l’orgoglio del Consorzio nel dare compimento alla propria missione istituzionale di supporto al sistema accademico nazionale tramite competenze e tecnologie all’avanguardia. L’elezione appena conclusa è particolarmente significativa perché riconferma l’importanza di dare continuità alle esperienze virtuose: grazie a una collaborazione che prosegue da 17 anni, infatti, è stato possibile rispondere in modo rapido e proattivo alle specifiche richieste dell’Ateneo di Pisa, in tutte le fasi dell’elezione”.

Per garantire il massimo della sicurezza, sono state impiegate le più moderne tecnologie di cifratura delle informazioni, utilizzando smart card crittografiche conformi agli standard di sicurezza internazionali. L’infrastruttura tecnologica del sistema è ospitata nel data center Cineca.

Mancarella PaoloIl professor Paolo Mancarella, ordinario di Informatica, è il nuovo rettore dell'Università di Pisa. È stato eletto al secondo turno di votazioni con 945 voti contro i 571 dell'altro candidato, il professor Giuseppe Iannaccone. 

Paolo Mancarella entrerà in carica il prossimo 1° novembre, per il periodo 2016-2022.

“Sono molto contento dell’ampio consenso ottenuto sin dal primo turno: è segno che il nostro Ateneo è più unito di quanto alcuni non pensassero. Ci aspetta tanto lavoro per il bene dell’Ateneo, ma lo faremo tutti insieme”. Queste le prime parole del nuovo rettore, pronunciate subito dopo la proclamazione dei risultati.

Paolo Mancarella, nato a Gallarate (Varese) l'8 novembre del 1959, ha conseguito la laurea in Scienze dell'informazione all'Università di Pisa nel 1982 e il dottorato di ricerca in Informatica congiunto tra Genova, Pisa e Udine nel 1988. Dopo un periodo all'Imperial College of Science di Londra, è rientrato nell'Ateneo pisano prima come ricercatore, poi come professore associato e infine, a partire dal 2004, come professore ordinario, lavorando sempre nel dipartimento di Informatica.

Nel corso della carriera, il professor Mancarella ha ricoperto diversi e importanti incarichi istituzionali, sia nell'ambito dell'Università di Pisa che a livello nazionale. È stato vice preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dal 2006 al 2010 e prorettore alla Didattica dal 2010 al 2016. Dal 1999 al 2016 è stato delegato del rettore alle funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto di tutte le iniziative concernenti l’integrazione degli studenti portatori di handicap, ricoprendo anche il ruolo di responsabile dell'Unità per il supporto e l'integrazione degli studenti disabili (USID). Tra il 2009 e il 2015 è stato Presidente della Conferenza nazionale universitaria dei delegati disabilità (CNUDD).

L’attività didattica del professor Mancarella è stata principalmente rivolta all’ambito di insegnamenti fondamentali dei corsi di laurea in Scienze dell’informazione e in Informatica. È stato responsabile dell’Unità operativa del dipartimento di Informatica per due progetti regionali orientati allo sviluppo di poli didattici multimediali e all’impiego di metodologie innovative di teleformazione in percorsi formativi per personale occupato.

Sul piano della ricerca, il professor Mancarella è partito dall'analisi dei linguaggi di programmazione dichiarativi per la rappresentazione della conoscenza, ampliando poi i suoi interessi verso i temi di più ampio respiro della logica computazionale, con lo studio di modelli e linguaggi innovativi per sistemi intelligenti basati sulla logica, in grado di dotare i sistemi artificiali di capacità di ragionamento non solo deduttivo ma anche ipotetico e predittivo. In anni più recenti, l’attività di ricerca del professor Mancarella si è indirizzata ai cosiddetti sistemi argomentativi basati sulla logica (logic-based argumentation systems), attraverso studi di carattere teorico e fondazionale, ma con l’attenzione sempre rivolta anche agli aspetti computazionali e applicativi. Queste tematiche sono state centrali in due progetti europei: SOCS (SOcieties of ComputeeS, V Programma Quadro, 2002-2004) e ARGUGRID (ARGUmentation as a foundation for the semantic GRID, VI Programma Quadro, 2006-2009).

Altri temi di ricerca sviluppati da Paolo Mancarella riguardano l’analisi statica di linguaggi concorrenti, il ragionamento temporale, l’integrazione di paradigmi di programmazione logici e funzionali, lo sviluppo di sistemi di predizione per persone con disabilità. Il professor Paolo Mancarella è sposato e ha due figli.

onde2L’osservazione di un secondo evento di onde gravitazionali è stata annunciata mercoledì 15 giugno, nel corso di una conferenza stampa congiunta, dagli scienziati delle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO, cui l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Le minuscole increspature nel tessuto dello spaziotempo, previste dalla Relatività Generale di Albert Einstein cent’anni fa, sono state registrate per la seconda volta dagli interferometri gemelli Advanced LIGO, negli Stati Uniti (in Louisiana e nello Stato di Washington), alle ore 3:38:53 UTC del 26 dicembre 2015. Come nel caso della prima rivelazione, anche queste onde gravitazionali sono state prodotte dalla fusione di due buchi neri, processo che risale a 1,4 miliardi di anni fa. Lo studio è stato accettato per la pubblicazione dalla rivista scientifica internazionale "Physical Review Letters" che, l’11 febbraio scorso, aveva pubblicato l’articolo sulla scoperta delle onde gravitazionali. Dopo l’apertura di nuovi orizzonti scientifici con la prima storica osservazione delle onde gravitazionali, questa nuova misura ci conferma che siamo davvero entrati nel vivo dell’era dell’astronomia gravitazionale: stiamo cioè studiando il nostro universo in un modo completamente nuovo.

Le onde misurate in questa seconda osservazione si riferiscono alle ultime 55 orbite che i buchi neri, con masse pari a 14 e 8 masse solari, hanno percorso nello “spiraleggiare” vorticosamente l’uno attorno all’altro prima di fondersi e formare un unico buco nero più massiccio, con massa di 21 masse solari. L’energia liberata sotto forma di onde gravitazionali equivale quindi a circa una massa solare.

gruppo virgo pisa“Questo secondo evento – spiega Francesco Fidecaro, direttore del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, ricercatore INFN e in passato a capo della collaborazione scientifica internazionale VIRGO – ha caratteristiche sensibilmente diverse dal primo. È, infatti, generato da buchi neri più leggeri di quelli del precedente segnale ed è stato possibile seguirne l’evoluzione per più tempo: questo ha consentito di caratterizzare bene il sistema, nonostante il segnale, di ampiezza minore, fosse maggiormente disturbato dal rumore di fondo. La caccia ai segnali generati da sistemi binari di buchi neri si è anche arricchita di un terzo evento, più debole degli altri due e quindi con una probabilità più elevata che possa essere una falsa rilevazione. Tuttavia, anche in questo caso, attribuendo a questo terzo evento un significato astrofisico, saremmo di fronte a un terzo sistema di buchi neri, che è collassato a formare il buco nero finale. Nella sostanza si sta intravedendo l’esistenza di un’intera popolazione di buchi neri, le cui caratteristiche saranno ben presto svelate nelle prossime fasi di presa dati degli interferometri avanzati”.

Una rete di interferometri per l’astronomia gravitazionale
“Gli osservatori per onde gravitazionali rappresentano uno strumento unico per indagare il cosmo – spiega Massimiliano Razzano, responsabile a Pisa del progetto FIRB 'New perspectives on the violent Universe: unveiling the physics of compact objects with joint observations of gravitational waves and electromagnetic radiationd' e da poco ricercatore a tempo determinato senior presso il dipartimento di Fisica - Questi flebili segnali portano con sé informazioni che non saremmo in grado di ottenere con telescopi tradizionali”.

Il segnale delle onde gravitazionali è stato registrato dall’interferometro in Louisiana con 1,1 millisecondi di anticipo rispetto all’interferometro nello stato di Washington. Questa misura, seppur di grande precisione, non consente, però, di localizzare con esattezza la sorgente: per farlo è necessario almeno un terzo interferometro che consenta la triangolazione.

“Quando nell’autunno di quest’anno l’interferometro europeo VIRGO entrerà in funzione, a conclusione dei lavori che lo porteranno, come i due interferometri LIGO, alla configurazione avanzata (advanced), – dichiara ancora Francesco Fidecaro – allora sarà possibile restringere la porzione di cielo in cui ha avuto luogo il processo di fusione dei due buchi neri. Questo darà un contributo sostanziale alla nuova astronomia gravitazionale e all’astronomia multi-messaggero: potremo dare l’allerta ai telescopi e agli altri esperimenti, sia terrestri che spaziali, per la rivelazione di raggi gamma, raggi cosmici o neutrini. In questo modo si potranno orientare, praticamente in tempo reale, verso la sorgente di onde gravitazionali e rilevare altri eventuali messaggeri cosmici provenienti da essa”.

VIRGO e la collaborazione nazionale
collaborazione VIRGO low copyright MPerciballi VirgoCollaborationL’Italia ha svolto un ruolo di primo piano nel raggiungimento di questi fondamentali risultati e continuerà con il suo impegno a fornire contributi determinanti. L’INFN, assieme al Centre National della Recherche Scientifique, ha avviato il progetto per l’interferometro VIRGO, a Cascina (PI) presso lo European Gravitational Observatory EGO, che lo gestisce, dove la comunità dei fisici dell’INFN è oggi fortemente impegnata in queste ricerche.
VIRGO è un progetto nato dall’originale idea dell’italiano Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet. Vi collaborano 250 fisici e ingegneri, di cui la metà dell’INFN, provenienti da 19 istituti europei in Italia, Francia, Olanda, Ungheria e Polonia. L’INFN partecipa a VIRGO con le proprie Sezioni presso le Università di Pisa, Firenze con il gruppo di ricerca di Urbino, Perugia, Genova, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Napoli, Padova, e i Centri Nazionali Tifpa di Trento e Gran Sasso Science Institute dell’Aquila.

LIGO
Gli osservatori LIGO, finanziati dalla National Science Foundation, sono stati progettati e sono ora condotti da Caltech e MIT. Alla collaborazione scientifica LIGO partecipano la collaborazione GEO600, che fa capo all’omonimo osservatorio in Germania, e l’Australian Consortium for Interferometric Gravitational Astronomy, oltre a università e istituti di ricerca degli Stati Uniti e di altri 14 Paesi.

Margherita Occhipinti 2Eccellenza nei risultati conseguiti nel follow-up dei pazienti trapiantati di pancreas. È quanto riconosce la EASD - European association for the study of diabetes alla Sezione dipartimentale di Endocrinologia e metabolismo dei trapianti dell’Aoup diretta dal professor Piero Marchetti, docente del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Pisa, e che formalizzerà nel prossimo congresso annuale (dal 12 al 15 settembre a Monaco di Baviera). In quell’occasione la dottoressa Margherita Occhipinti (nella foto), che lavora nella suddetta struttura, presenterà i dati metabolici a 10 anni dei trapianti di pancreas isolato eseguiti nel Centro trapianti pancreas e rene-pancreas dell’Aoup.

“I risultati conseguiti – dichiara il professor Marchetti - evidenziano percentuali di sopravvivenza dei pazienti e della funzione del pancreas superiori a quelle riportate dai vari registri internazionali, sia in Europa che negli Stati Uniti. Ciò è sostanzialmente dovuto all’unicità della organizzazione di questa attività nell’Aoup, in cui, oltre all’ottimo lavoro del Centro trapianti pancreas e rene-pancreas, diretto dal professor Ugo Boggi, e ai contributi di vari specialisti che con le loro competenze partecipano alla preparazione e alla esecuzione dei trapianti, è previsto un attento e scrupoloso lavoro di follow-up dei pazienti trapiantati. Grazie alla attività ambulatoriale e di ricovero che si effettua nella nostra Sezione dipartimentale - conclude Marchetti – siamo in grado di far fronte alle molteplici emergenze mediche che possono manifestarsi dopo il trapianto, e così garantire ai pazienti risposte rapide anche in situazioni complesse e di elevato rischio” (Ufficio stampa AOUP).

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