Il futuro della ricerca di frontiera nell’era “open”

Come rendere accessibili a tutti i risultati della ricerca, senza rinunciare alla qualità della “buona scienza”?

Lo scorso 19 marzo autorevoli rappresentanti degli enti di ricerca europei, del mondo accademico e dell’editoria scientifica internazionale si sono incontrati durante l'incontro The future of frontier research: is there a “good way” to open science? organizzato dall’Università di Pisa in collaborazione con Science|Business e ERC=Science², una campagna finanziata dall’Unione Europea per promuovere la ricerca finanziata dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC).

La Scienza Aperta è un tema di cruciale importanza. Grazie a un gruppo di organizzazioni nazionale per la ricerca, cOAlitionS, con il supporto della Commissione Europea e dell’ERC, dal 1 gennaio 2020 la CE richiederà ai ricercatori beneficiari di finanziamenti di pubblicare solo in riviste che offrono un accesso aperto immediato e sotto una licenza che abiliti al riutilizzo e alla diffusione delle pubblicazioni e dei dati della ricerca in modo gratuito.

L’evento ha raccolto riflessioni sulle modalità con cui la ricerca di frontiera può beneficiare di un approccio aperto, analizzandone opportunità e rischi. Il vice presidente dell’ERC, il prof. Fabio Zwirner, ha ben evidenziato l’ambizione dell’ERC. “Lo schema ERC è un modello per il miglioramento dei sistemi di ricerca nazionale, sia come modalità di finanziamento alla ricerca sia per le politiche di accesso aperto”. Infatti alcuni sistemi nazionali hanno implementato modalità di finanziamento simili (basate sul criterio dell’indipendenza scientifica, senza tematiche prioritarie) e l’ERC ha supportato l’Open Access sin dal 2006 fino al supporto pieno alla recente iniziativa PlanS e dedicando un gruppo di lavoro interno esclusivamente all’Open Access.

Il Presidente del CNR prof. Massimo Inguscio ed il delegato del MIUR prof. Vincenzo Vespri, hanno entrambi convenuto che la via maestra è senz'altro quella dell'accesso aperto ai risultati della ricerca finanziata pubblicamente, rilevando tuttavia le forti criticità da risolvere, dalla revisione del sistema di valutazione della ricerca agli investimenti nella ricerca.

Il prorettore per la Ricerca in ambito europeo ed internaizonale dell’Università di Pisa, il prof Lisandro Benedetti Cecchi, ha richiamato la preoccupazione diffusa presso la comunità scientifica che accompagna proprio l’introduzione del PlanS, non tanto per i principi da esso definiti ma piuttosto per la tempistica e l’eventuale mancanza di qualità delle pubblicazioni scientifiche che potrebbe sopraggiungere. “Deve essere di primaria importanza evitare una lunga fase di transizione. È anche essenziale che il nuovo modello aperto non pregiudichi il rigore nel processo di revisione della pubblicazione dei risultati della ricerca. Pubblicare un articolo scientifico non equivale a pubblicare pensieri su un blog. La credibilità della scienza stessa necessita una chiara linea di demarcazione tra mito e realtà.”

Alcuni rappresentanti dell’editoria scientifica ad accesso aperto, Michael Markie per F1000 e Frederick Fenter per Frontiers hanno sottolineato il ruolo e la responsabilità delle organizzazioni di ricerca e degli editori stessi  nell’accelerazione del processo di transizione all’accesso aperto. “Velocizzare la scienza rendendola riutilizzabile permetterà di produrre ricerca sempre più innovativa.Le banche dati che sottostanno alle pubblicazioni hanno un ruolo centrale e l’editore dovrebbe spingere per renderle disponibili”. Claudio Colaiacomo di Elsevier ha sottolineato che “Elsevier  è uno dei maggiori editori con accesso aperto, con oltre 200 riviste ad accesso aperto e oltre 2,000 con opzioni di accesso aperto. Alla domanda Accesso aperto Vs modello di sottoscrizione, Colaiacomo ha risposto che “queste si escludono a vicenda. Nessuno può prevedere il futuro ma per adesso dobbiamo sopravvivere al sistema capitalistico”

Dunque aprire o non aprire l’accesso alle pubblicazioni? Questa non è la domanda.  La strada da intraprendere è chiara per tutti gli attori interessati, mentre è il processo di implementazione ad arrivare con molte incertezze.

Il video integrale dell'evento

 

L'intervento del Rettore Paolo Mancarella

La sintesi della giornata: video-intervista al Prorettore Benedetti-Cecchi

Il servizio di Telegranducato

Il programma della giornata 

 

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Ultima modifica: Gio 28 Mar 2019 - 10:26

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