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Ricostruire il pensiero della prima età moderna con il 'metodo costellatorio'

Al via progetto di ricerca in campo umanistico finanziato dal MIUR e coordinato dall’Ateneo

costellazioniRicostruire il pensiero della prima età moderna attraverso costellazioni concettuali capaci di mettere in connessione fonti, autori, lettori, trasformazioni lessicali e influenze sulla filosofia e la scienza dei secoli successivi. Su questi temi è appena partito un progetto di ricerca triennale coordinato dall’Università di Pisa e finanziato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

L’idea è di individuare reti concettuali capaci di illuminare e far dialogare tra loro gli attori più significativi del delicato transito dal Rinascimento all’età moderna (Bruno, Montaigne, Naudé, Cartesio, Spinoza, Hobbes), le cui opere verranno esaminate dinamicamente come parti vive di un pensiero in movimento.

“Le costellazioni – ha spiegato la professoressa Simonetta Bassi dell’Ateneo pisano - saranno utilizzate anche in ambito didattico, diventando il perno di un programma innovativo per l’insegnamento scolastico della filosofia, destinato a concretizzarsi nell’allestimento di un manuale di storia della filosofia moderna che ponga in luce la circolazione delle idee e le influenze reciproche tra le elaborazioni concettuali dei singoli pensatori”.

Accanto all’Università di Pisa, capofila del progetto intitolato “Nuovi approcci al pensiero della prima età moderna: forme, caratteri e finalità del metodo costellatorio”, sono coinvolti la Scuola Normale Superiore, l’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze e altre otto università italiane - Bologna, Modena-Reggio Emilia, Orientale-Napoli, Piemonte Orientale-Vercelli, Salento-Lecce, Trento, Tuscia-Viterbo e Venezia.

In particolare il gruppo pisano, di cui fa parte anche la professoressa Maria Antonella Galanti, si concentrerà sul pensiero e l’opera di Giordano Bruno realizzando le edizioni critiche del Candelaio e, soprattutto, del De immenso et innumerabilibus, corredata quest’ultima di traduzione, commento e apparati.

“Facendo leva sull’esperienza che abbiamo già acquisito nella costruzione di altri data base – Simonetta Bassi – diffonderemo e renderemo liberamente accessibili online i prodotti della ricerca attraverso la costruzione un sito web con mappe concettuali interattive e contenuti multimediali”.

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