Print this page

Ricerca sul cancro, dall’università alle scuole

Il progetto vuole stimolare e avvicinare alla ricerca medico-scientifica gli studenti delle superiori

foto medicina1Il 28 aprile si è conclusa la prima fase di un progetto pilota che ha visto come protagonisti l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), il Liceo delle scienze applicate “Enrico Fermi” di Lucca e il laboratorio “Cancer Pharmacology Lab, Airc Start-up Unit” dell’Università di Pisa. L’iniziativa è partita a novembre 2015, in occasione del mese della ricerca, quando il Liceo di Lucca ha ospitato i due ricercatori del laboratorio pisano, Niccola Funel ed Elisa Giovannetti, per un seminario divulgativo sulla ricerca sul cancro, nell’ambito delle iniziative “Airc nelle scuole”. L’entusiasmo degli studenti e la collaborazione coi loro professori ha permesso di ideare, per la prima volta in Italia, un progetto di collaborazione con l’Ateneo e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, sempre sotto l’egida dell’Airc, per stimolare ed avvicinare alla ricerca medico-scientifica gli studenti delle scuole superiori.

Gli studenti più interessati hanno potuto visitare i laboratori dell’Aoup e assistere per un’intera giornata alle attività di ricerca, che hanno documentato con accurate relazioni e video. La discussione su tale esperienza, considerata assolutamente positiva, ha permesso l’ideazione della seconda fase del progetto, che si svolgerà nel periodo estivo, per degli studenti selezionati in base a bravura ed interesse. Questi ultimi potranno partecipare a un più approfondito percorso formativo su ricerca di base e traslazionale, lavorando per alcuni giorni al fianco dei ricercatori, sempre nei laboratori pisani. Dopo tale attività, la terza e ultima fase sarà rivolta a studenti ormai diplomati, prima dell’inizio dell’anno accademico, per favorirne l’introduzione alle facoltà scientifiche dell’Ateneo in cui sono previsti indirizzi di ricerca in campo oncologico.

foto medicina2“I nostri incontri – dichiarano Funel e Giovannetti - non sono stati una lezione ma un dialogo in cui abbiamo condiviso sia le gioie che le problematiche del lavoro dei ricercatori. Abbiamo discusso apertamente con quelli che speriamo essere i futuri ricercatori, sottolineando che oggi la ricerca si basa sull’integrazione di varie competenze, per cui molte materie, come la chimica, l’informatica e la fisica trovano ampie applicazioni nel campo biomedico”.

Gli studenti si sono dimostrati consapevoli di poter avere un ruolo da protagonisti. Come sostiene la professoressa Sandra Gavazzi la scuola è infatti il luogo privilegiato dove costruire la consapevolezza che per battere il cancro serve l’aiuto di tutti, promuovendo lo sviluppo culturale e la ricerca scientifica. A tale proposito sia i ricercatori che gli insegnanti e gli studenti, insieme ai volontari Airc, si sono dati appuntamento per domenica 8 maggio, nelle piazze delle maggiori città italiane, per distribuire le “Azalee della ricerca” che permettono, ogni anno, a circa 5.000 ricercatori di avere fondi essenziali per portare nel più breve tempo possibile risultati utili dal laboratorio al paziente. (Fonte Ufficio Stampa AOUP)

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa