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L'Università ha ricordato Alan Turing

Celebrati i cento anni dalla nascita di uno dei più grandi scienziati del '900

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Convegno Turing"È significativo che la figura di Alan Turing, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita, sia celebrata nella città di Pisa, che da sempre si è distinta come culla dell'informatica e che, con la CEP, ha dato vita al primo calcolatore elettronico italiano". Con queste parole, il prorettore vicario Nicoletta De Francesco ha aperto il convegno scientifico dedicato ad "Alan Turing: il genio e l'uomo", che si è tenuto venerdì 17 febbraio 2012 nell'Aula Magna della facoltà di Scienze MFN.

Il convegno fa parte di due giornate organizzate dal dipartimento pisano di Informatica per far conoscere il grande scienziato inglese, che è tra i padri fondatori dell'informatica e dell'intelligenza artificiale e che ha anche dato un contributo fondamentale, durante la seconda guerra mondiale, a decifrare i codici militari nazisti. Il 16 si è tenuta un'edizione speciale della Gara nazionale di programmazione della "Macchina di Turing" per gli studenti delle scuole superiori di tutta Italia che, coordinata dal professor Antonio Cisternino, ha visto la partecipazione dei 34 vincitori delle edizioni passate. La Gara è nata nel 1997 nell'ambito della settimana della cultura scientifica, su iniziativa del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, che tuttora la promuove. I suoi obiettivi sono sia la diffusione della cultura informatica, che l'orientamento per i ragazzi delle scuole superiori verso questa disciplina.

Il 17 mattina è stata approfondita la figura di Turing come pioniere dell'informatica e nel pomeriggio, oltre al convegno prima richiamato, è stata rappresentata la pièce teatrale dal titolo "Il bivio di Alan" scritta da Mario Cristiani, Chiara Bodei e Maria Rita Laganà. A interpretare Turing il professor Paolo Mancarella, prorettore per la Didattica, mentre a dare voce alla "Macchina" ha provveduto Francesca Gelichi. A chiudere l'iniziativa la testimonianza del professor Martin Davis, della New York University, grande logico e informatico.

Paolo MancarellaAlan Turing è stato indubbiamente tra i più grandi scienziati del novecento. Poco più che ventenne, ha ideato un modello matematico, noto appunto come "Macchina di Turing", che è tuttora il modello di riferimento di ciò che possa essere calcolato da qualsiasi computer. Durante la seconda guerra mondiale, Turing fu arruolato dal governo britannico nel gruppo di crittografi, o più appropriatamente di crittoanalisti, che aveva il compito di decifrare i codici militari tedeschi. Il suo contributo fu decisivo in varie fasi, per esempio con la partecipazione al concepimento della macchina elettromeccanica messa a punto per decifrare in modo veloce i messaggi della marina militare tedesca. In quanto prima macchina in forma elettronica, questa era, di fatto, l'antenata dei moderni computer.

Nel dopoguerra Turing è stato uno dei pochi scienziati al mondo in grado di comprendere l'importanza dell'integrazione tra teoria del calcolo e tecnologia elettronica, nonché l'inefficienza del progettare macchine diverse per svolgere compiti diversi, rispetto al vantaggio di progettare una macchina universale in grado di elaborare, alla stregua dei dati, le istruzioni per trattarli. Forte di questo bagaglio, Turing s'imbarcò nel progetto di costruire una macchina elettronica capace di eseguire qualsiasi programma. La sua visione di questa sfida era quella, per dirla con le sue stesse parole, di "costruire un cervello".

Nel 1950 Turing ha pubblicato sulla rivista di filosofia "Computing Machinery and Intelligence" un saggio considerato una pietra miliare dell'intelligenza artificiale. Nel saggio ha proposto un esperimento oggi noto come "test di Turing", allo scopo di definire i requisiti necessari affinché una macchina possa essere considerata intelligente.

Data quest'ampia gamma di contributi non c'è da stupirsi se nel 1966 è stato dedicato a lui il "Turing Award", l'equivalente del premio Nobel per l'informatica. L'informatica non è stato il solo ambito cui Turing ha contribuito: dopo avere sconfinato nella filosofia, nel 1952 Turing si occupò di embriologia, sviluppando un approccio matematico alle basi chimiche della morfogenesi. S'interessò anche all'esistenza dei numeri di Fibonacci nella struttura di foglie e piante, con particolare attenzione ai girasoli. E chissà quali altri contributi avrebbe dato, se non fosse stato condannato per la sua omosessualità che all'epoca in Gran Bretagna era considerata un reato. Dovendo scegliere tra le prigioni e la castrazione chimica, scelse quest'ultima. Le conseguenze lo portarono a una profonda sofferenza e con ogni probabilità fu proprio questa a spingerlo al suicidio, nel 1954, quando aveva appena 42 anni. Solo nel 2009 il Governo Britannico ha riconosciuto pubblicamente il contributo di Turing alla scienza e alla vittoria degli Alleati e reso pubbliche scuse per il trattamento che gli era stato inflitto.

Guarda il video della pièce teatrale "Il bivio di Alan".
Guarda il servizio tg di 50 Canale sulla Gara della Macchina di Turing. 


 

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  • 20 febbraio 2012

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