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Wladimir Kaminer, “russo nella vita, scrittore tedesco per mestiere”

Gli studenti dell'Unipi intervistano l'autore di “Russendisko” e “Non sono un berlinese: una guida per turisti pigri”

“Il mio gatto non risponde a nessun nome, anche se li capisce tutti”, afferma Wladimir Kaminer, uno dei protagonisti dell’odierna scena letteraria e culturale tedesca. Il 9 aprile il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università Pisa l’ha ospitato in occasione di un ciclo di incontri con autori del mondo ebraico, organizzato da Serena Grazzini, docente di letteratura tedesca, all’interno di un progetto nazionale promosso da RE.T.E. (Rete Toscana Ebraica).
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Kaminer tra gli studenti che l’hanno intervistato, da sinistra S. Cianciotto, F. Di Pilla, F. Bassani e G. Tizian.

Non solo autore ebraico, ma sovietico immigrato a Berlino, DJ, blogger, giornalista e chi più ne ha più ne metta: a differenza del gatto, lui risponde a tutte le etichette, che sono solo pretesti per instaurare il dialogo con i suoi lettori. Infatti Kaminer, presentato a Pisa dalla professoressa Giovanna Cermelli, viaggia in tutta la Germania, e non solo, per partecipare a eventi, interviste, e serate musicali sulle note del genere "Russendisko".

Il pubblico rimane affascinato dallo stile semplice, spigliato e ironico con cui riesce ad affrontare anche temi spinosi quali politica e immigrazione: “spostandosi”, afferma, “le persone sollevano così tanta polvere da non riuscire più a vedersi”. Perciò i racconti di Kaminer raccolgono esperienze autobiografiche e aneddoti divertenti ambientati nel microcosmo multikulti berlinese, che rimarrebbero altrimenti nascosti. La letteratura però non ha un compito, è “il prodotto finale dell’attività umana, quello che rimane quando tutto il resto scompare”.

Fabio Bassani, Serena Cianciotto, Felicia Di Pilla, Greta Tizian
Studenti del corso di lettorato di tedesco per la laurea magistrale, coordinati da Birgit Schneider

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Wladimir Kaminer, foto di Danny Frede.

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