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'Disegnare la legalità': al Polo Carmignani la performance artistica di Anna Scalfi Eghenter

L’uso artistico dello spazio pubblico e il rapporto tra arte, città e università al centro dell’iniziativa coordinata dall’Ateneo nell’ambito del bando “Università per la legalità”

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La legalità vista e riletta attraverso lo spazio urbano e uno sguardo artistico: è questa l'originalità del progetto ideato e proposto dall'Ateneo di Pisa nell'ambito dell'iniziativa nazionale “Università per la legalità”, promossa dalla Fondazione Falcone, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Nelle due giornate di mercoledì 10 e giovedì 11 maggio, sono in programma una performance artistica di Anna Scalfi Eghenter, accompagnata dagli studenti dell’Ateneo e dell'Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino, e una tavola rotonda su “La legalità: come intenderla, come realizzarla”, a cui parteciperanno giuristi e rappresentanti delle associazioni contro le mafie. Sede e protagonista di questi eventi sarà il Polo Carmignani, a pochi metri da Piazza dei Cavalieri, che ospiterà il convegno e che, nella sua porzione circostante l’edificio e solitamente meno frequentata, accoglierà l’artista trentina, gli studenti e vari esperti multidisciplinari per dare vita tutti insieme a un’esperienza artistica di “Campo da legalità”.

L’iniziativa dal titolo “Disegnare la legalità” prevede in particolare per mercoledì 10 maggio, alle ore 15, il sopralluogo al Polo Carmignani per saggiare la dimensione giuridica degli spazi. Oltre ad Anna Scalfi Eghenter e agli studenti dell'Ateneo pisano e dell'Istituto di Urbino, interverranno professori, ricercatori, dottorandi, architetti e ingegneri dell'Università, del Comune di Pisa, dell'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno. Le conclusioni della giornata saranno affidate a un workshop a Palazzo alla Giornata, nell’ambito del quale saranno costruite le mappe degli spazi e studiato un possibile uso dei beni comuni urbani.
Nella mattinata di giovedì 11, con inizio alle ore 10, Anna Scalfi Eghenter traccerà una prima ipotesi del “Campo da legalità”, attraverso un lavoro di ricerca e insieme di pratica artistica che mira – come afferma la stessa artista - “ad attivare di intenzioni gli spazi, informare il raggio della propria condotta legittima pur non attesa, consapevoli del valore dato ai posti nel pensarli, spazio che siamo noi a generare nel comportamento, a poterlo cambiare nelle regole”.
Nel pomeriggio, con inizio alle ore 17, nell'Aula 2 del Polo Carmignani si terrà la tavola rotonda su "La legalità: come intenderla, come realizzarla", coordinata dagli studenti dell'Università di Pisa. All'incontro interverranno il rettore Paolo Mancarella, il direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Emanuela Navarretta, e il professor Giovannangelo De Francesco, ordinario di Diritto penale. Ospiti d'onore saranno
la dottoressa Margherita Cassano, presidente della Corte di Appello di Firenze, e il dottor Francesco Donnici, del Coordinamento provinciale di Pisa di "Libera".
Gli studenti dell'Università di Pisa, insieme ad Anna Scalfi Eghenter e ad alcuni docenti pisani, parteciperanno il 23 maggio a Palermo alle iniziative in ricordo del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentando il progetto e i risultati dell'esperienza pisana.
Anna Scalfi Eghenter, nata a Trento nel 1965, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e poi all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica "Silvio D’Amico" a Roma, specializzandosi tra scrittura e pratica teatrale nella forma per voce sola o concerto. Si è inoltre laureata in Sociologia a Trento. Nelle parole di Anna Scalfi Eghenter, come nelle sue performance, azioni, progetti, laboratori e ricerche si ripetono e rincorrono alcuni punti fermi: la volontà di situarsi dentro una contemporaneità vissuta in prima persona; la necessità di misurarsi con le regole e con i processi che ne derivano, dalla burocrazia all’impedimento, dalla politica al gender; l’urgenza di inserirsi nelle maglie della società e di contestualizzare senso e azione della pratica artistica.

05-05-2017

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