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Al Museo della Grafica una mostra sugli affreschi della Farnesina progettati da Raffaello

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Dal 4 al 30 giugno, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, ospita la mostra “I colori della prosperità: frutti del vecchio e nuovo mondo”, che illustra i risultati di una campagna di analisi sugli affreschi della Loggia di Amore e Psiche della Villa Farnesina a Roma, progettati da Raffaello. Le analisi non invasive di imaging, condotte con la tecnica della fluorescenza a raggi X (XRF), hanno approfondito la conoscenza dei materiali utilizzati e della tecnica esecutiva, evidenziandone aspetti finora inediti. L’inaugurazione è prevista martedì 4 giugno alle ore 18.
La volta del loggiato maggiore, al suo interno, fu affrescata su progetto di Raffaello traendo ispirazione dalla favola di Amore e Psiche (dall’Asino d’Oro, di Apuleio), e fu decorata con motivi naturalistici eseguiti con straordinaria maestria da Giovanni da Udine. La ricchezza delle specie vegetali ritratte, nelle quali il pittore seppe valersi di un linguaggio stilistico e di un cromatismo di assoluta originalità, ammonta a circa centosettanta entità botaniche. Eccezionale è poi la presenza di specie rare ed esotiche provenienti da tutti i continenti allora noti, ed in particolare delle specie americane ad appena 20 anni dalla scoperta del nuovo mondo.
I visitatori avranno a disposizione una postazione touchscreen per navigare tra le immagini della Loggia e osservare a distanza ravvicinata il particolarissimo pergolato, distinguendo con maggiore facilità le 170 specie presenti nei festoni vegetali e godendo di tutti quei dettagli pittorici difficilmente osservabili dalla normale distanza di percezione della volta (8 metri), nonché delle informazioni botaniche, iconografiche e dei risultati ottenuti dalle analisi di imaging. Il sistema è consultabile anche sul web al link http://vcg.isti.cnr.it/farnesina/ .
La mostra, già proposta nel 2017 a Villa Farnesina, è stata curata dal Socio Linceo Antonio Sgamellotti (professore emerito di Chimica inorganica, Università di Perugia) e da Giulia Caneva (professoressa di Botanica ambientale e applicata, Università Roma Tre).

31-5-2019

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