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Un impegno per contrastare le discriminazioni negli atenei

Il documento della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane è nato nell’ambito di una iniziativa che si è svolta a all’Università di Pisa nelle scorse settimane

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Un impegno concreto per garantire, in ambito universitario, ambienti inclusivi e rispettosi delle differenze anche in tema di orientamento sessuale, con particolare attenzione alla questione delle carriere alias. È questo il punto centrale del documento che la Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane ha prodotto e inviato a tutti gli atenei italiani e alle istituzioni di riferimento, tra cui MIUR, Presidenza del Consiglio dei Ministri, CRUI, ANVUR e Consiglio nazionale degli studenti universitari. La mozione è nata nell’ambito del convegno “Le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” svoltosi a Pisa alcune settimane fa, organizzato dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane, congiuntamente al Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa e in collaborazione con Universitrans, il progetto di ricerca nazionale sulle carriere alias.

”Nel nostro documento chiediamo un impegno fattivo di tutti i soggetti coinvolti per far sì che gli atenei diventino luoghi in cui le diversità trovino inclusione e rispetto – commenta la professoressa Elettra Stradella, presidente del CUG dell’Università di Pisa - Promuovere il benessere fisico, psicologico e relazionale delle persone che studiano e lavorano nel nostro ambito è la missione principale dei Comitati Unici di Garanzia universitari. Le iniziative da mettere in campo sono molteplici, vanno dalla dimensione della didattica e della ricerca – con l’integrazione di contenuti che facciano riferimento alle questioni relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale – fino ad arrivare al piano della formazione del personale docente e a quello della valorizzazione del contributo della componente studentesca per una progettazione partecipata di questi percorsi».

Nella mozione è riservata un’attenzione particolare alla questione delle carriere alias, per la quale è stato prodotto un documento di sintesi elaborato da un apposito Tavolo costituitosi al convegno pisano. Il testo comprende alcune raccomandazioni e una proposta di accordo di riservatezza per l’attivazione della carriera alias, senza l’obbligatorietà di presentare ulteriore documentazione in merito all’inizio della transizione di genere. Tra i punti in evidenza, c’è la raccomandazione a tutti gli atenei di introdurre il tesserino magnetico di riconoscimento provvisto di fotografia in modo che, in sede di identificazione (esame, segreteria, biblioteca, mensa, etc.), non sia necessario presentare anche il documento d’identità. In più a questo si raccomanda di estendere tali tutele anche al personale docente, ricercatore, amministrativo e tecnico, dottorandi, titolari di assegno di ricerca e ospiti che ne facciano richiesta.

Si invita inoltre il Consorzio interuniversitario CINECA e gli Enti per il diritto allo studio ad adeguare rapidamente i sistemi informativi e le proprie procedure amministrative per rendere effettivi e facilmente esercitabili i diritti delle persone transgender che studiano e lavorano negli atenei, con l’utilizzo della carriera alias. In particolare, si invita il CINECA ad intervenire nel più breve tempo possibile sul software di gestione della carriera della popolazione studentesca e del personale al fine di rendere più agevole e immediata la gestione amministrativa delle carriere alias, e si invitano gli Enti per il Diritto allo Studio a modificare prassi e procedure per rendere effettivo l’accesso alla carriera alias con riferimento ai servizi erogati.

 

7-3-2018

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