Il Livornese e Robespierre. Giuseppe Maria Cambini e gli inni rivoluzionari del 1794
Presentazione del volume di Paolo Edoardo Fornaciari
Venerdì 21 giugno, in occasione della Festa Europea della Musica, alle ore 17.00 nel salone di Palazzo Toscanelli, si terrà la presentazione del volume di Paolo Edoardo Fornaciari:
Il Livornese e Robespierre.
Giuseppe Maria Cambini e gli inni rivoluzionari del 1794, Vittoria Iguazu Editoria, 2019
Interverranno:
Gianmario Cazzaniga, filosofo e storico (Università di Pisa) Federico Marri, musicologo (Istituto Superiore di Studi Musicali «Pietro Mascagni» - Livorno)
Al termine della presentazione saranno eseguite alcune composizioni patriottiche di Cambini dall’Ottetto del Coro dell’Università di Pisa, diretto dal Maestro Stefano Barandoni.
Componenti l’Ottetto: Irene Tofanini, Agnese Bargagna, Valentina Limina, Alessandra Rampinini, Ettore Dreucci, Jake Dyble, Alessandro Franchini, Emiliano Votino.
Al piano: Silvia Mannari.
Programma:
- Salut et Respect à la Loi
- Hymne à La Vertu
- Hymne à L’Être Suprême
- Hymne à La Victoire
- Hymne à La Liberté
- Pas de Charge Républican
Giuseppe Maria Cambini (1743 – 1818?) fu un compositore ed esecutore piuttosto celebre ai suoi tempi. Di solito è ricordato per aver fatto parte, come virtuoso della viola, del leggendario «Quartetto Toscano», insieme al lucchese Luigi Boccherini (violoncello), a Giambattista Marini (violino), e a Pietro Nardini (violino). Negli anni ’70 si trasferì a Parigi, dove compose oratori, lavori concertistici, cameristici, sinfonici e teatrali, e dove qualche tempo dopo assunse la direzione del teatro Beaujolais. La rivoluzione non lo colse impreparato. Aderì da subito al gran moto di rinnovamento che avrebbe sconquassato la vecchia Europa, militando nel club dei giacobini, e profondendo il suo impegno nell’azione di propaganda rivoluzionaria. Di quella febbrile stagione creativa ci restano gli spartiti di diversi inni e canzoni patriottiche composte nel 1794, e riportate recentemente alla luce da Paolo Edoardo Fornaciari, il quale le ha pubblicate in un bel volume delle edizioni Vittoria Iguazù, precedute da un saggio critico sulla figura del musicista.