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Che fine hanno fatto le praterie? Riscaldamento globale tra pascoli e boschi

Conferenza di Olga Gavrichkova per il ciclo "Una montagna di vita"

data 01 Marzo 2019 16:30  |  luogo Museo di Storia Naturale Via Roma, 79, 56011 Calci PI, Italia
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Mucche al pascolo

Il 1° marzo alle ore 16,30 presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa si terrà la conferenza dal titolo "Che fine hanno fatto le praterie? Riscaldamento globale tra pascoli e boschi" di Olga Gavrichkova (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri, CNR). L'evento si inserisce nel ciclo di incontri organizzato in occasione della mostra fotografica "Una montagna di vita - Ecosistemi d'alta quota e cambiamenti climatici".

Abstract

Nei contesti geografici italiani, le praterie montane sono il risultato della sinergia tra le condizioni climatiche locali e le attività antropiche millenarie legate alle pratiche agro-zootecniche e alla caccia.

La pratica, diffusa soprattutto nelle regioni alpine, che da sempre contribuisce al mantenimento di queste aree, contrastando l’avanzamento delle specie forestali, è l’alpeggio. Questa attività secolare viene tipicamente svolta da fine maggio a metà settembre e prevede la transumanza estiva del bestiame dalla pianura fino a quote di 1000 - 2500 metri, al fine di sfruttare i pascoli montani estivi e irrobustire il bestiame.

La naturalizzazione di questi habitat ha contribuito ad accrescere il valore paesaggistico ed ecologico del paese, incrementando la biodiversità per il numero elevato di specie che ospitano, molto rare e protette dalle vigenti normative internazionali e nazionali. Inoltre, se ben gestite, le praterie montane risultano molto produttive poiché sequestrano carbonio, specialmente nel suolo, esercitando così un importante ruolo anche nella mitigazione degli effetti di origine antropica sul clima. Infine, un alpeggio ben fatto porta notevoli vantaggi agli animali al pascolo in termini alimentari e di salute, ottimizzando così la qualità dei prodotti caseari.

Nell’ultimo secolo stiamo assistendo però al graduale fenomeno dell’abbandono delle aree destinate all’agricoltura e al pascolo in montagna, con conseguente espansione dei boschi. In questo seminario parleremo dell’alpeggio e affronteremo i rischi legati all’abbandono di questa pratica come ad esempio il maggior uso di mangimi importati, i rischi di inquinamento, la perdita di paesaggi e di biodiversità, le emissioni di carbonio accumulato nel suolo, l’aumento nell’uso dei combustibili fossili e, infine, la perdita di produzioni casearie.

 

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Allegati:

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