"Sulla poesia" di Eugenio Montale e "La primavera hitleriana" di Ida Campeggiani

"Sulla poesia" di Eugenio Montale e "La primavera hitleriana" di Ida Campeggiani

Dal 25 Marzo 2024 17:30 fino al 25 Marzo 2024 19:30

Luogo: Palazzo Boilleau

Organizzato da Redazione Web

interpretazionetestuale@gmail.com

Categorie: Area umanistica

Hits: 1723


seminario-interpretazione-testuale-202103-banner-768x510_copy.jpgLunedì 25 marzo, alle ore 17.30, presso l'Aula Magna di Palazzo Boilleau, avrà luogo la presentazione dei volumi "Sulla poesia" (Mondadori, 2023) di Eugenio Montale, a cura di Ida Campeggiani, e "La primavera hitleriana" (Carocci, 2023) di Ida Campeggiani.

Intervengono Raffaele Donnarumma e Massimo Natale.

L'incontro è organizzato nell'ambito del XXIII ciclo del Seminario di Interpretazione Testuale.

Partecipa da remoto.

La registrazione degli incontri sarà disponibile sul canale YouTube del seminario.

"Sulla poesia". Quarta di copertina

Sempre più netta appare nel tempo la sorprendente identità di classico di Sulla poesia. Duplice il suo valore: da un lato, infatti, questo libro permette di accostare in modo nuovo e approfondito numerosi autori di varie letterature, dall’altro offre la possibilità di entrare nel vivo e nel dettaglio dell’opera stessa di Eugenio Montale. Sulla poesia, apparso per la prima volta nel 1976, è infatti un libro composito e internamente articolato in nove capitoli, nei quali il poeta è presente con discorsi (ad esempio quello scritto in occasione del Nobel), autocommenti e interviste, ma soprattutto ragiona su figure di epoche e culture diverse. Eccoci allora, in questi interventi per lo più usciti su riviste e giornali come il «Corriere della Sera», di fronte a nomi di grandi poeti molto lontani tra loro: da figure centrali dell’Ottocento a Valéry, Eliot, Pound, Auden, oppure Saint-John Perse, Char, ma anche Jiménez, Kavafis, Majakovskij, Pasternak, fino ai nostri D’Annunzio, Pascoli, Gozzano, Campana, Sbarbaro, arrivando ad autori di generazioni successive, come Bertolucci, Sereni, Zanzotto. Le riflessioni di Montale spaziano, sul piano teorico, dalla diffusa tendenza a una poesia oscura a quella della poesia in prosa, indagando momenti e orientamenti spesso decisivi nella ricerca espressiva del secolo scorso. Nella scrittura, come ha opportunamente rilevato Ida Campeggiani nel suo ampio e denso saggio introduttivo, Montale impone «una particolare aura di leggerezza», fortemente comunicativa pur nello scavo in profondo della sua analisi, mostrandosi «ironico e fulminante nei modi», offrendo spazio a humour e paradosso, utilizzando «metafore rapide, come brevi accensioni», giocando su un lessico colloquiale per esprimere concetti in realtà tutt’altro che ovvi.

"La primavera hitleriana". Quarta di copertina

La primavera hitleriana è una delle liriche montaliane più note, il cui valore epocale è per ogni lettore inscindibile dall’evento storico di cui parla: la visita di Hitler a Firenze il 9 maggio 1938. È dunque una poesia storica e politica, a tratti oratoria nel suo stile sublime; ma insieme è anche oscura, cifrata, diretta a una destinataria. Questo libro la esamina al microscopio spingendosi nell’interpretazione fin dove è possibile (e proponendo in parallelo una riflessione sull’istituto della parafrasi e sui diritti del commentatore); e inoltre la colloca nel contesto di tutta l’opera montaliana, confrontandola con altre liriche e con le circostanze biografiche attraversate dal poeta e dalla sua ispiratrice, Irma Brandeis, della quale si considerano i diari. Si tenta così la piena riscoperta delle fonti e dei significati del testo, mentre si approda a una nuova prospettiva generale sul rapporto tra verità poetica e verità biografica.

Seminario di Interpretazione Testuale

Il Seminario di interpretazione testuale intende essere un luogo d'incontro e di discussione aperto a tutti i docenti e agli studenti interessati. Promuove cicli di lezioni con cadenze regolari su temi non prefissati, con l'unica indicazione, per chi interviene, di concentrarsi su un singolo testo. L'intento è quello di privilegiare la centralità e l'autonomia delle opere - in prevalenza letterarie, ma anche pittoriche, musicali o riferite ad altri tipi di linguaggio - nella convinzione che esse parlino della realtà, anche se secondo modi e forme diversissimi rispetto ai discorsi dimostrativi e ideologici a cui troppo spesso vengono ricondotte. Ai relatori si chiede di 'fare parlare' un testo, mostrando come, attraverso un uso assai peculiare delle sue strutture formali, esso costruisca un'immagine fine e complessa del nostro rapporto col mondo. In questo senso, pur nel rispetto di appartenenze disciplinari, specialismi e specificità dei vari linguaggi, l'approccio al fenomeno letterario, e più latamente espressivo, sarà concepito come trasversale: al di là degli steccati di epoca, cultura e nazionalità, e all'insegna di un'idea ampia di opera letteraria e artistica, dai generi canonici fino ai limiti incerti di ogni forma di figuralità.

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