È stato assegnato ai team Hear Again e Fill the Gap il primo posto ex aequo del CyB+, il corso avanzato del Contamination Lab che mira a rafforzare il processo di costruzione, formazione e creazione di progetti d’impresa innovativi. Hear Again, composto da Anna Chiara Aiello (Unipi e leader del team), Giacomo Carfì e Sebastian Serra (Unipi) e da Dario Balboni (Scuola Normale Superiore), ha sviluppato un’applicazione mobile che, tramite il meccanismo di trascrizione vocale, consente alle persone ipoudenti di partecipare a conversazioni di piccoli gruppi. Fill the Gap, formato da Giuseppa Lonoce (Unipi e leader del team), Eliana Maraglino e Alessandro Tripodi (Unipi), ha realizzato una piattaforma mediante la quale è possibile mettere in contatto persone con disponibilità di tempo e anziani soli che si trovano in strutture specializzate e in abitazioni private. Ai due team sono andati un pacchetto di servizi Pay4growth Validation, fornito dal Contamination Lab in collaborazione con Grownnectia Srl, e un buono per la partecipazione con stand espositivo al Maker Faire di Roma.
La premiazione del team Hear Again con i professori Galletti e Cavicchi.
Al secondo e terzo posto si sono piazzati rispettivamente Pleenio e Feel-Ing. Pleenio è un prodotto di AgreenCrop srl, una start-up di progettazione di macchine agricole che mira a introdurre una nuova tipologia di macchine e un modello di business innovativo per il settore agricolo. Feel-Ing si propone di fornire un supporto per il monitoraggio dello stato psicofisiologico attraverso uso di dispositivi comodi e indossabili rendendosi utile a mitigare potenziali danni fisici e psicologici sul luogo di lavoro. Entrambi riceveranno un pacchetto di servizi Pay4growth Validation in collaborazione con Grownnectia Srl.
Al team AgreenCrop è andato il premio della CNA Pisa "CreaImpresa", che consiste in un pacchetto di servizi rivolto alle imprese in fase di start-up. A Fill the Gap è stato assegnato il premio “Start For Future” di duecentocinquanta euro per l’idea innovativa relativa ai temi di manufacturing, mobility, circular economy, food, health ed energy. Hear Again ha ricevuto il premio di mille euro, messo in palio dal Comitato Unico di Garanzia, per l’idea che ricerchi forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura di genere. Un riconoscimento è stato infine assegnato al team PET Busters dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) che ha selezionato l’idea migliore orientata allo sviluppo dell’innovazione sociale.
La premiazione del team Fill the Gap con i professori Galletti e Cavicchi.
“Nell’edizione di quest’anno – ha commentato il professor Alessio Cavicchi, delegato per la Promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione e coordinatore del CLab – abbiamo dato continuità alle iniziative sviluppate dalla precedente governance, introducendo qualche novità, dal dialogo diretto con le imprese e in particolare con la CNA alla considerazione dell’innovazione in senso più inclusivo e rispondente alle esigenze del territorio. Inoltre, gli studenti hanno potuto partecipare alle attività di progetti europei come Start For Future e Circle U., ampliando l’orizzonte della loro formazione e la portata delle loro idee innovative, anche in termini di potenziali nuovi mercati”.
La premiazione del CyB+, la cui selezione è stata effettuata da una giuria presieduta dalla professoressa Chiara Galletti, delegata per le Relazioni industriali, si è tenuta giovedì 25 maggio al Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, nell’ambito di una giornata dal titolo "La co-creazione di innovazione tra università e territorio". I saluti introduttivi sono stati affidati al rettore Riccardo Zucchi e ai professori Alessio Cavicchi e Marcello Mele.
Subito dopo gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri "Enrico Fermi” di Pontedera, vincitori del progetto di imprenditorialità "Fermi in Azione”, hanno illustrato il loro progetto LockerGo, una start-up che vuole risolvere il problema di coloro che acquistano on line, ma che non sono in casa al momento della consegna. “Siamo stati lieti di ospitare i docenti e un team di studenti dell’Istituto Fermi di Pontedera – ha detto il professor Cavicchi - perché la collaborazione con questa istituzione va avanti da diversi anni e l’iniziativa ‘Fermi in Azione’ rappresenta un percorso, organizzato in maniera professionale e rigorosa, che avvia gli studenti ad affrontare con entusiasmo il tema dell’imprenditorialità nell’Ateneo pisano”.
Dopo la presentazione dei team finalisti, si è svolta una tavola rotonda dal titolo "Sostenibilità, inclusione, formazione permanente e orientamento come driver per la co-creazione di innovazione", che ha visto la partecipazione di diversi tra prorettori e delegati dell’Ateneo con alcuni ospiti esterni, e la premiazione finale che è stata introdotta dal prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone.
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L’Università di Pisa apre le sue porte alle studentesse e agli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado con l’iniziativa “Unipi Orienta”, che si terrà per l’intera giornata di sabato 27 maggio al Polo Fibonacci. A partire dalle ore 9 i ragazzi potranno ricevere informazioni sui corsi di laurea, sui servizi e sulle opportunità riservate agli studenti dell’ateneo, partecipando alle presentazioni dei venti dipartimenti e a workshop, lezioni e laboratori tematici in aula. Potranno anche confrontarsi con i tutor presenti negli specifici spazi del Polo, che saranno a loro disposizione per rispondere alle richieste, illustrare l’offerta formativa e i servizi dell’ateneo e offrire la propria testimonianza sull’esperienza all’interno di Unipi.
Alle ore 10 è in programma il seminario “Orientamento e accoglienza: per una strategia fra scuole e Università di Pisa”, tenuto dalla delegata per le Attività di orientamento, Laura Elisa Marcucci, e dal delegato per l’Inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA, Luca Fanucci, e dedicato in particolare ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Al termine della giornata, alle ore 18, studentesse e studenti e tutti gli interessati potranno gustarsi un aperitivo e dialogare con il velocista massese Samuele Ceccarelli, studente di Giurisprudenza all’Università di Pisa e recente campione europeo sui 60 metri indoor a Istanbul, dove ha battuto anche il campione olimpico Marcell Jacobs. All’incontro, che ha come titolo “Tra studio e sport...aperitivo con gli atleti Unipi”, parteciperanno atleti iscritti all’Ateneo pisano.
Al Polo Fibonacci i ragazzi riceveranno un pocket lunch e potranno ritirare un attestato di partecipazione e un gadget dell’Ateneo.
Maggiori informazioni e il programma della giornata sono disponibili al link: https://orientamento.unipi.it/
Anche gli scribi antichi che esercitavano la loro arte sui papiri di Ercolano utilizzavano diversi tipi di griglie per delimitare lo specchio di scrittura. La prima conferma scientifica di questa consuetudine, di cui gli autori classici ci avevano tramandato notizia, si deve ai risultati del gruppo di lavoro del Progetto ERC Advanced Grant 885222-GreekSchools (https://greekschools.eu/), coordinato dal professor Graziano Ranocchia (nella foto a lato) del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e dedicato all’analisi con tecniche avanzate dei papiri carbonizzati di Ercolano, custoditi presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli. Lo studio che ha portato a questa importante scoperta è presentato sulla rivista “Scientific Reports”, pubblicata da “Nature portfolio”.
La pubblicazione, frutto della collaborazione di fisici, chimici e papirologi, ha evidenziato per la prima volta la presenza di vari tipi di griglie nei rotoli librari greci dell’antichità. Era già noto dagli autori classici che gli scribi antichi utilizzavano a questo scopo un righello e una rondella di piombo, la quale strofinata sulla superficie del papiro lasciava un’esile traccia appena visibile, che serviva a tracciare i confini dello specchio di scrittura. Mai finora ne era stata evinta traccia nei numerosissimi papiri a noi pervenuti dall’antichità, al punto che i moderni studiosi si sono arrovellati per decenni sul significato di tali testimonianze. Gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione eseguiti su papiri ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli dal team del dottor Paolo Romano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) di Catania, e dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno fornito la prova sperimentale della correttezza di queste informazioni. Grazie alla strumentazione portatile sviluppata in Cnr-Ispc con il progetto MUR PON IR SHINE, sono stati rivelati per la prima volta diversi tipi di griglie costituite da linee di piombo disposte in senso ortogonale al fine evidente di delimitare spazi intercolonnari, colonne, intercolunni e singole linee di scrittura.
(a, c) mappa di distribuzione del piombo ottenuta tramite imaging MA-XRF su due superfici di papiro di 8,7×8,4 cm2 e di 6,9×5,7 cm2. Su concessione del Ministero della Cultura (credito fotografico: Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, Napoli - Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale); (b, d) Immagine infrarossa a 950 nm. Le linee rosse indicano i bordi di ogni colonna, intercolunnio e linea di scrittura. Su concessione del Ministero della Cultura (credito fotografico: Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, Napoli - Brigham Young University, Provo).
“Si tratta di una scoperta sensazionale per la papirologia, – afferma il professor Graziano Ranocchia – ora abbiamo conferma di quanto prima potevamo solo immaginare. È inoltre finalmente dimostrato che la sistematica inclinazione delle colonne di scrittura nei rotoli letterari, la cosiddetta Legge di Maas, era un fatto estetico intenzionale degli scribi antichi, e non un segno di mancata accuratezza grafica, come è stato da alcuni ipotizzato”.
“Lo sviluppo di strumentazioni e metodi non invasivi per l’analisi in situ sta portando importanti avanzamenti nella diagnostica dei beni culturali, – continua la dottoressa Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispc – in particolare lo scanner XRF sviluppato da Ispc-Cnr per la piattaforma di accesso MOLAB dell’infrastruttura di ricerca E-RIHS permette di rivelare informazioni preziose sulla composizione chimica e la distribuzione degli elementi grazie a sensibilità e risoluzione spaziale senza pari, come per le ultra-tracce di piombo residuale delle line di scrittura dei papiri di Ercolano”.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, la dottoressa Maria Iannotti, che fin dall’inizio del suo mandato ha fortemente creduto nella necessità di stringere collaborazioni con università ed enti di ricerca per la valorizzazione dell’ingente patrimonio dell’Istituto da lei guidato, il quale comprende, oltre ai papiri, un’importante collezione di manoscritti antichi e incunaboli e, tra gli altri, importanti autografi di Giacomo Leopardi e Benedetto Croce: “Questo è un nuovo inizio per gli studi concernenti le nostre collezioni e un modello di cooperazione istituzionale da estendere ad altri casi dello stesso genere. A mio giudizio, la conservazione e la ricerca devono andare di pari passo e devono comunicare tra di loro a vantaggio sia dell’una che dell’altra”.
Questa collaborazione, che vede la Biblioteca Nazionale di Napoli per la prima volta cobeneficiaria di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, è rafforzata anche dalla recente sottoscrizione di apposite convezioni sia con il Cnr-Ispc, sia con l’Università di Pisa.
“Da quando il Dipartimento da me guidato ha deciso di ospitare il Progetto GreekSchools – conclude la direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, la professoressa Roberta Ferrari (nella foto a lato) – le occasioni di collaborazione istituzionale e di visibilità pubblica delle nostre attività di ricerca sono notevolmente aumentate, anche con l’attrazione di altri progetti finanziati e il recente importante riconoscimento ministeriale del Dipartimento di Eccellenza 2023-2027, che con il Progetto CECIL si propone come avanguardia nel contrasto all’impoverimento linguistico”.
Sono 26 le iniziative di orientamento che l’Università di Pisa, attraverso i suoi dipartimenti, dedica alle studentesse e agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori dell’intera Toscana, e anche oltre, da lunedì 3 a venerdì 14 aprile. “L’obiettivo degli Open Days 2023 – spiega la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata per le attività di orientamento – è di accompagnare le ragazze e i ragazzi verso una scelta consapevole e ragionata del percorso universitario, aiutandoli a guardare alla laurea con ‘la giusta prospettiva’, come ricorda la campagna promozionale, quella di un futuro in cui il talento di ognuno deve riuscire a trovare la strada per emergere”.
Durante la giornata di lunedì 3 saranno protagonisti i Dipartimenti di Biologia, di Civiltà e Forme del Sapere e di Matematica, mentre nei giorni successivi si attiveranno gli altri 17 dipartimenti che presenteranno i 59 corsi di laurea triennale, i 9 corsi di laurea a ciclo unico e i 72 corsi di laurea magistrale che compongono l’offerta formativa dell’Ateneo pisano. Docenti e studenti tutor accoglieranno gli interessati nelle rispettive sedi dipartimentali per un primo contatto “fisico” con la realtà universitaria, per fornire loro i dettagli dell’offerta didattica e per far conoscere i tanti servizi e le opportunità che l'Ateneo mette a disposizione sul fronte del welfare universitario. In questo ambito si va dalle vaste possibilità di borse di studio e alloggi a una no tax area fra le più ampie in Italia, dall’assistenza sanitaria estesa anche ai fuori sede alle convenzioni sui trasporti, dall’attenzione per gli studenti con disabilità e disturbi specifici dell'apprendimento ai servizi di ascolto e consulenza anche psicologica e agli sportelli antiviolenza e contro ogni forma di discriminazione.
Per partecipare agli Open Days è necessario prenotarsi attraverso il portale: https://prenotazione-eventi.unipi.it/, mentre informazioni dettagliate e il calendario degli appuntamenti sono sul sito: https://orientamento.unipi.it/open-days-2023/.
“L’Università di Pisa – conclude il rettore Riccardo Zucchi – vanta una tradizione di eccellenza sia nel campo della ricerca che in quello della formazione, e guarda al futuro sviluppando progetti di didattica innovativa, corsi interdisciplinari e lauree congiunte con altre istituzioni europee ed extraeuropee. Due sono gli obiettivi che l’Ateneo si pone nel rapporto con i suoi studenti, presenti e futuri: cercare di non lasciare indietro nessuno e riuscire a valorizzare il talento di cui ognuno è dotato”.
Doppio appuntamento con l’eccellenza per il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, che martedì 21 marzo ha presentato il bilancio del progetto di eccellenza 2018-2022, finanziato complessivamente con circa 8 milioni di euro e che ha portato all’assunzione di diversi docenti e giovani ricercatori, e illustrato il progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, finanziato dal MUR con una cifra che potrà variare da circa 5 a 8 milioni di euro. “Per la seconda volta su due – ha commentato il direttore Simone Maria Collavini – il nostro Dipartimento è stato riconosciuto fra i 180 di eccellenza in Italia, a testimonianza della qualità della ricerca umanistica che si svolge a Pisa, in particolare nelle discipline storiche e filosofiche. Il merito è di tutta la nostra comunità e di quanti, in particolare alcuni giovani ricercatori, hanno contribuito a fare squadra e a elaborare il progetto”.
Alla conferenza di presentazione, moderata dal professor Adriano Fabris, presidente della Commissione sulla Terza Missione, sono intervenuti lo stesso professor Collavini, l’ex direttore Pierluigi Barrotta, il prorettore alla Didattica, Giovanni Paoletti, il delegato per la Promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche, Federico Cantini, e la presidente della Commissione comunicazione, Chiara Tommasi. Hanno partecipato anche tre giovani studiosi reclutati grazie al finanziamento del Dipartimento di eccellenza: Francesco Marchesi, assegnista di ricerca e professore a contratto che si occupa del rapporto tra politica e storia, Marco Menon, che ha svolto un assegno di ricerca in ambito filosofico ed etico, con importanti risvolti nel campo della comunicazione, e Maria Cristina Rossi, che è rientrata a Pisa dalla Germania con un contratto da ricercatrice nel settore della paleografia latina.
L'intervento del direttore Simone Maria Collavini.
Il tema di ricerca del progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, dal titolo “Un senso nel disordine. Praticare la complessità”, mira a evidenziare l’articolazione del problema al fine di osservare e comprendere l’intima natura del disordine e gestirlo attraverso un’educazione alla complessità del reale. Il progetto è suddiviso in quattro filoni di ricerca e prevede un percorso di condivisione con altri ricercatori e soprattutto il coinvolgimento della società civile, dedicandosi a sviluppare programmi di educazione e diffusione culturale, oltre a essere in linea con diverse delle mission del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e degli obiettivi sostenibili promossi dalle Nazioni Unite. La collaborazione fra discipline diverse e il coinvolgimento di partner nazionali e internazionali permetterà di rafforzare il ruolo del Dipartimento all’interno di una partnership globale per lo sviluppo sostenibile che porti in particolare allo sviluppo di una visione culturale globale e dia un contributo concreto alle trasformazioni che la società sta vivendo.
Nella foto, da sinistra: Tommasi, Paoletti, Fabris e Cantini.
Il progetto scientifico del quinquennio 2018-2022, dal titolo “I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento” (nello spazio euro-mediterraneo), era anch’esso articolato in quattro linee di ricerca che andavano dall'antichità al mondo contemporaneo. Oltre a essere stato sviluppato attraverso l’organizzazione di convegni, iniziative scientifiche e culturali e la pubblicazione di oltre 20 volumi nella specifica collana inaugurata da Carocci, il progetto di eccellenza ha permesso al Dipartimento di assumere personale, professori associati e ricercatori, e di offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori, per esempio attraverso il conferimento di 32 assegni di ricerca.
Nella foto, da sinistra: Menon, Rossi e Marchesi.
L'intervento della ricercatrice Maria Cristina Rossi.
“Espressione letteraria e artistica” è il titolo del terzo volume della collana "Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità", che è stato presentato venerdì 3 marzo al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. Curata dall’Ufficio servizi per l’inclusione di studenti con disabilità (USID) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC), la collana è pubblicata on line dalla Pisa University Press sulla piattaforma open access https://progettidivita.unipi.it/.
Alla presentazione, a cui hanno partecipato alcuni studenti del liceo “Carducci” di Pisa, sono intervenuti i direttori della collana, Sandra Lischi e Luca Fanucci, che è anche delegato per l'Inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA; l’ex rettore Paolo Maria Mancarella, che per anni si è occupato del tema sia come delegato dell’Ateneo pisano che come presidente della Conferenza nazionale universitaria dei delegati disabilità (CNUDD); il direttore del Museo della Grafica, Alessandro Tosi; i protagonisti del volume: Luca Casapieri, Giacomo De Nuccio, Tommaso Fanucci e Luca Razzauti. A moderare il dibattito ha provveduto la curatrice del volume, Francesca Corradi. I saluti istituzionali sono stati portati dalla prorettrice per la Coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, Enza Pellecchia, e dall’assessore comunale con delega alla Disabilità, Sandra Munno.
Il numero presenta dunque quattro testimonianze che attestano passioni personali, a volte intrecciate con l’esperienza universitaria, nel campo della cultura e dell’espressione artistica. Così Giacomo De Nuccio racconta della passione per la poesia e Luca Razzauti della vocazione alla scrittura, già concretizzatasi in un libro. Tommaso Fanucci ripercorre l’esperienza in quella che potremmo chiamare “didattica dell’arte”, da lui ideata in occasione di uno stage universitario in una mostra di arte contemporanea e poi diventata argomento della tesi di laurea. Luca Casapieri si dedica da tempo a una forma di arte figurativa che intreccia fotografia e pittura digitale.
Sono attività che si legano al raggiungimento di possibilità effettive, anche con l’aiuto di specifiche tecnologie, e che danno esiti di grande intensità espressiva: “un singolare e significativo connubio - scrive la curatrice Francesca Corradi nell’Introduzione - fra esperienza di disabilità e realizzazione dei propri talenti e delle proprie aspirazioni attraverso l’espressione letteraria e artistica.” E poco dopo: “Luca, Giacomo, Luca e Tommaso rappresentano la magia di cui sono capaci l’espressione letteraria e artistica in tutte le sue rappresentazioni: parole, colori, suoni, movimenti, forme. Nel momento in cui si crea un’espressione, si crea un’emozione. Ed è quello che i nostri protagonisti ci regalano in queste pagine.”
Aperto dal saluto del rettore Riccardo Zucchi, il volume si chiude, come di consueto, con la riflessione affidata a uno degli esperti del Comitato scientifico, in questo caso la professoressa Sandra Lischi. “Le arti sembrano offrire - ricorda la professoressa Lischi, già ordinaria di Cinema, televisione e fotografia - una strada alla libera disposizione di sé (una libertà difficile per chiunque e ben più difficile in situazioni come quelle di cui ci stiamo occupando): e questo anche grazie alla possibilità che offrono di uscire dalle gabbie definitorie, di trovare una espressione di identità che non sia racchiusa nell’etichetta limitante della disabilità o dell’handicap”.
Dopo i primi due volumi, dedicati alle esperienze durante il periodo della pandemia e al rapporto tra università e mondo del lavoro, questo terzo numero conferma il tratto distintivo del progetto editoriale: la narrazione in prima persona da parte di studentesse e studenti con disabilità dell’ateneo pisano, accompagnata spesso da immagini. I racconti, di grande efficacia, mettono in luce gli ostacoli di ogni tipo, ma anche la determinazione, la volontà, la forza di queste persone, che sanno descriversi, a tratti, con una dose di leggerezza e autoironia, pur senza sottovalutare le difficoltà. Ne risultano illuminanti ritratti del mondo scolastico, del sostegno delle famiglie, degli ausili tecnologici e del supporto universitario; luci e ombre di un percorso che ha incontrato non pochi impedimenti e la cui narrazione ci aiuta a comprendere meglio e a mettere in atto nuovi comportamenti e modalità efficaci di sostegno e inclusione. Soprattutto, si tratta di vere e proprie “lezioni di vita”, formative per tutti.
È una università che vuole valorizzare i talenti senza lasciare indietro nessuno quella delineata dal rettore Riccardo Zucchi all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università di Pisa, prima cerimonia a quattro mesi dall’insediamento a Palazzo alla Giornata. Una università aperta agli studenti, integrata con le Scuole di eccellenza e gli enti di ricerca per valorizzare il Sistema Pisa e il suo enorme potenziale di conoscenza, consapevole che per crescere avrà bisogno della partecipazione attiva della città e di tutte le istituzioni locali. Una università, infine, che sempre più dovrà mettere al centro l’idea di comunità. “Il primo obiettivo – ha sottolineato il professor Zucchi - è rafforzare la coesione di tutte le componenti del nostro mondo: docenti, personale tecnico amministrativo e popolazione studentesca, che devono essere ascoltati e coinvolti attivamente nella gestione dell’ateneo. Sto cercando di farlo. Abbiamo aperto tavoli e costituito gruppi di lavoro per la revisione dello statuto e per affrontare una serie di questioni specifiche.”
Rivedi la cerimonia sul canale YouTube dell'Ateneo.
Sempre di università hanno parlato, dopo il rettore, Michele Da Caprile, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Amministrazione, e Andru Gabriel Budacu Ferrari, presidente del Consiglio degli studenti. Il primo ha richiamato la nozione di “valore pubblico, attraverso il quale aumentare il benessere della nostra comunità, della nostra nazione; forti della nostra tradizione culturale e delle nostre capacità.” Il secondo ha sviluppato una lettura critica del concetto di merito, per concludere che “noi oggi rivendichiamo il nostro diritto all’imperfezione, alla fragilità, il diritto ad essere persone e non semplici numeri dietro agli indici di performatività imposta da questo sistema. Non siamo dei semilavorati da raffinare, siamo studenti, siamo menti, siamo persone che rivendicano il loro posto nella società, con i propri limiti.”
Prima dei saluti istituzionali del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e del sindaco di Pisa, Michele Conti, la cerimonia è stata aperta dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Università e giovani sono stati i temi affrontati dall’ex rettore dell’Università Tor Vergata di Roma. “Io credo che i nostri atenei – ha detto– possano contare su un punto di forza che dobbiamo continuare a preservare, ovvero di essere rimasti luoghi di condivisione dei valori, di sviluppo del pensiero critico e del senso di appartenenza alla comunità. Il valore dell’università non risiede, infatti, solo nella sua funzione di trasmissione di conoscenze e di saperi ma nella capacità di formare adeguatamente la generazione futura affinché sappia governare le sfide che verranno.” Come ministro della Salute ha citato il dovere etico di salvaguardare la sostenibilità della sanità, fedele ai principi di universalità, equità e solidarietà, e sottolineato l’impegno a “investire nei giovani, che significa creare le condizioni perché tornino a considerare attrattivo il servizio sanitario nazionale e che lavorare nella sanità pubblica sia gratificante sia dal punto di vista economico che di valorizzazione professionale.”
In chiusura, prima dell’omaggio musicale a cura del Coro dell’Università, è intervenuta la professoressa Emanuela Navarretta, giudice della Corte Costituzionale e docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano, con una prolusione sul tema del diritto alla salute. “Responsabilità individuale, solidarietà e leale collaborazione - ha ricordato - sono queste le parole che compongono la trama costituzionale che sorregge la tutela dei diritti, e del diritto alla salute. Responsabilità individuale nel preservare la vita e la salute degli altri, nel comprendere quanto abbiamo ricevuto dal passato e cosa dobbiamo al futuro, nell’adempimento dei doveri costituzionali inderogabili, a partire dal dovere tributario; solidarietà di ciascuno verso gli altri, dello Stato verso tutti e degli Stati nei loro rapporti reciproci; e, infine, leale collaborazione istituzionale affinché le risorse raggiungano efficacemente i loro obiettivi. A tutto questo affidiamo il futuro dei diritti, in specie del diritto alla salute, liberandoci da quell’individualismo assoluto e da quel realismo rassegnato che – scriveva Stefano Rodotà – non lasciano speranze e non lasciano diritti.”
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Intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci
Intervento del rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi
Intervento del presidente del Consiglio degli studenti Andru Gabriel Budacu Ferrari
È stato pubblicato lunedì 27 febbraio bando Starting@UNIPI dell’Università di Pisa, che ha l’obiettivo di selezionare le migliori idee progettuali di giovani ricercatori e trasformarle in progetti competitivi per il prossimo bando Starting Grant (StG) dello European Research Council (ERC). L’iniziativa si rivolge a ricercatori interessati a presentare una proposta progettuale per il bando ERC-StG 2024, che abbia l’Ateneo pisano come istituzione ospitante. Saranno selezionate fino a 15 proposte, di cui un massimo di 5 presentate da ricercatori che non abbiano un contratto in essere con l’Ateneo.
“Con Starting@UNIPI - ha detto la prorettrice per la Promozione della ricerca, Benedetta Mennucci (nella foto con il rettore Riccardo Zucchi) - l’Università di Pisa vuole stimolare e supportare la partecipazione dei giovani ricercatori in bandi altamente competitivi. In particolare, l’ERC-StG rappresenta un’occasione unica per ricercatori nella loro fase di avvio della carriera (tra i due e i sette anni dall'ottenimento del dottorato). Infatti, grazie a questo grant, ottengono un finanziamento fino ad un milione e mezzo di euro per cinque anni da dedicare totalmente alla realizzazione della propria idea progettuale”.
I ricercatori selezionati da Starting@UNIPI potranno contare sulla consulenza di un’agenzia specializzata, che si occuperà in particolare di valorizzare il curriculum dei candidati e la loro idea progettuale, di supportarli in ogni fase della preparazione e della scrittura della proposta, di contribuire all’elaborazione del budget e della sezione relativa alle risorse. A questo supporto si aggiunge la collaborazione dell’Unità Promozione e progettazione della ricerca dell’Università di Pisa.
La scadenza per la presentazione delle candidature al bando Starting@Unipi è fissata al 7 aprile 2023, mentre la selezione delle proposte sarà completata entro il 2 maggio e subito dopo partirà l’attività di supporto.
Si è svolta in rettorato, venerdì 17 febbraio, la cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. I tre laureati – Lorenzo Rapone, Federico Tozzi e Andrea Vezzosi – sono stati accolti dalla prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, dal professor Marco Raugi, già presidente della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e dalla professoressa Giovanna Pizzanelli, membro della stessa Commissione. Oltre alla consegna simbolica di un attestato e di una borraccia griffata Unipi, a ognuno dei vincitori è stato assegnato un premio di 1.500 euro.
“Ci sembra importante – ha detto la professoressa Elisa Giuliani - che ci sia una nuova classe di studentesse e studenti che si concentri sul trovare soluzioni ai problemi complessi della sostenibilità. Nella vita reale, per risolvere questi problemi, sappiamo però che è necessario scardinare un sistema consolidato di pensiero, di relazioni e infrastrutture, che spesso impedisce alle buone idee sostenibili di trovare attuazione. Si spera che gli studenti che premiamo oggi e anche gli altri che sono impegnati su questi fronti ma che non abbiamo premiato, siano in grado di rivoltare il modello attuale e di proporre i cambiamenti radicali di cui abbiamo urgentemente bisogno per ridurre e forse anche in parte risolvere i problemi ambientali e sociali contemporanei.”
Nella foto, da sinistra: Rapone, Tozzi, Pizzanelli, Vezzosi, Giuliani e Raugi.
“Le tematiche relative agli Obiettivi dell’Agenda 2030 – ha commentato il professor Marco Raugi - afferiscono alla scienza, alla tecnologia, alla cultura, all'economia, alla giustizia, alla coesione sociale e allo sviluppo umano e si caratterizzano per una forte vocazione inter e multidisciplinare. Si tratta di argomenti oggetto dei corsi di studio attivati presso il nostro Ateneo e pertanto potenzialmente oggetto di tesi di laurea delle nostre studentesse e dei nostri studenti.”
“L'iniziativa – ha concluso la professoressa Giovanna Pizzanelli - è stata intrapresa durante il precedente mandato della Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo al fine di promuovere la cultura in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale all'interno della comunità accademica.”
Lorenzo Rapone, nato a Livorno nel 1997, è risultato vincitore per il macrosettore A, che comprende i settori culturali n.1 “Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche, Scienze della Terra” e n.4 “Ingegneria Civile e Architettura, Ingegneria Industriale e dell'informazione”. Laureato al corso magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura, con votazione di 110/110 e lode, ha discusso una tesi sullo studio di differenti sistemi avanzati da involucro edilizio per l’efficientamento energetico di edifici prefabbricati leggeri. Le soluzioni tecnologiche analizzate sono state quelle dei materiali a cambiamento di fase, pannelli isolanti sottovuoto, rivestimenti termocromici/elettrocromici di componenti di facciata opachi e trasparenti. Relatori sono stati i professori Francesco Leccese, del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, e Roel Loonen, del Dipartimento di Building Performance della Eindhoven University of Technology. Attualmente, il dottor Rapone sta svolgendo il dottorando di ricerca al Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino.
Federico Tozzi, nato a Pisa nel 1994, è risultato vincitore per il macrosettore B, che comprende i settori culturali n.2 “Scienze Chimiche, Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze del Farmaco” e n.3 “Scienze Mediche e Scienze Veterinarie”. Si è laureato al corso magistrale di Chimica industriale, con votazione di 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Catalisi e biocatalisi per la valorizzazione sinergica di biomasse lignocellulosiche in ottica di green chemistry”. Nel lavoro ha approfondito nuovi processi integrati di bioraffineria, basati sulla combinazione sinergica della catalisi chimica e della biocatalisi, volti alla produzione a basso impatto ambientale di diverse molecole di interesse industriale, tra cui monosaccaridi, oligosaccaridi, trigliceridi e biodiesel di nuova generazione. Relatrici sono state le professoresse Anna Maria Raspolli Galletti e Claudia Antonetti, del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La prima parte della ricerca del dottor Tozzi è stata oggetto di pubblicazione sulla rivista “ChemPlusChem”.
Andrea Vezzosi, nato a Bagno a Ripoli nel 1996, è risultato vincitore per il macrosettore C, che comprende i settori culturali n.5 “Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie, Storico-Artistiche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche, Psicologiche” e n.6 “Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Sociali”. Si è laureato al corso magistrale di Strategia, management e controllo, con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Le principali implicazioni delle emissioni di green bond: alcune realtà a confronto”. La ricerca ha avuto l’obiettivo di sviluppare un’analisi sulle principali implicazioni in un’ottica gestionale e strategica delle emissioni dello strumento del green bond portate avanti da società non finanziarie e, soprattutto, da gruppi appartenenti al comparto multiutility. Relatrice è stata la professoressa Paola Ferretti, docente del Dipartimento di Economia e Management.
Sono più di 1.500 le studentesse e gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado che nelle scorse settimane hanno partecipato ai corsi di orientamento dell’Università di Pisa. Articolati in tre moduli per una durata complessiva di 15 ore e realizzati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i corsi hanno l’obiettivo di favorire un passaggio dalla scuola all’università il più possibile consapevole.
I corsi erano divisi in tre moduli, due dei quali si sono svolti in eventi organizzati sul territorio, con iniziative al Polo Carmignani di Pisa, all’Accademia Navale di Livorno e presso il Complesso di San Francesco a Lucca, ed hanno visto coinvolte 35 scuole secondarie delle province di Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Grosseto. Questi moduli prevedevano un incontro informativo/esplorativo sul percorso degli studi universitari in generale e sulle opportunità offerte dall'Università di Pisa in particolare, e la presentazione delle sei aree scientifico-disciplinari dell’Ateneo pisano. Il terzo modulo, che si è svolto presso le varie sedi dipartimentali dell'Università di Pisa, prevedeva una serie di attività laboratoriali o seminariali, a scelta di ciascun studente e ciascuna studentessa, per andare incontro ai loro specifici interessi.
Tra le ragazze e i ragazzi che hanno risposto al questionario di valutazione di ciascun evento è emerso che quasi metà del campione aveva assunto in precedenza solo informazioni non approfondite sui possibili percorsi universitari da intraprendere e che per più dell’85% gli incontri svolti si sono rivelati molto o abbastanza utili.
"L’orientamento in ingresso per gli studenti delle scuole secondarie superiori – ha commentato la professoressa Laura Elisa Marcucci (nella foto a lato), delegata per le Attività di orientamento - è un’attività sempre più importante per permettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di fare una scelta consapevole, basata su informazioni chiare e corrette, non sul sentito dire, sul passaparola, su impressioni non sempre corrispondenti alla realtà. I corsi di orientamento che sono partiti in questi mesi sono una sfida, perché si tratta di un percorso che abbiamo dovuto costruire in pochissimo tempo, guidati da tre idee fondanti: prima di tutto è l'università che si muove verso i ragazzi e le ragazze e non viceversa. Ecco perché abbiamo portato l'orientamento universitario nelle scuole, o, almeno per il momento, verso le scuole, con eventi sul territorio di varie province. In secondo luogo, è importante che i ragazzi e le ragazze abbiano la visione più ampia possibile di tutte le opportunità che l’università può offrire, prima di scegliere. Da ultimo, è utilissimo che i ragazzi facciano una ‘prova’, cioè provino in prima persona cosa significa, per esempio, seguire una lezione di un particolare argomento o fare un’esperienza laboratoriale in un ambito di loro scelta. Il feedback davvero positivo raccolto alla fine di ciascun evento organizzato finora ci fa pensare che siamo sulla strada giusta, anche se ovviamente alcuni aspetti possono essere migliorati”.
“Per costruire questi corsi – ha aggiunto la professoressa Marcucci - è stata fondamentale la collaborazione dei delegati all’orientamento dei vari dipartimenti e l'impegno dei tanti colleghi e tante colleghe che si sono offerti di tenere lezioni aperte, seminari o esperienze di laboratori. Così come è stato essenziale il lavoro svolto sempre con grande dedizione e competenza dal personale tutto dell'Ufficio Orientamento. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento. Ovviamente non ci fermiamo: posso anticipare che, visto il riscontro positivo fin qui raccolto, ripeteremo in un prossimo futuro eventi di orientamento in territori più periferici. A lungo termine, vorrei rendere questi corsi un appuntamento regolare, direi quasi strutturale, per gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie almeno delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, prima della scelta del loro percorso post-diploma.”