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Il corso magistrale in Cybersecurity, attivato nel 2020 all’Università di Pisa, ha il suo primo laureatoEmanuele Albertosi ha infatti conseguito il titolo martedì 26 luglio, discutendo nell’Aula Magna Dini di Ingegneria una tesi su un’applicazione di realtà aumentata per garantire la sicurezza informatica. Si è laureato con il professor Gian Luigi Ferrari, ordinario di Informatica, come supervisore, e i dottori Alessandro Bocci e Stefano Forti, rispettivamente dottorando e ricercatore in Informatica, come co-supervisori. A presiedere la Commissione per l’esame di laurea è stato il rettore Paolo Maria Mancarella.

Emanuele Albertosi, nato a Massa nel 1977, si è laureato alla triennale di Informatica all’Università degli Studi di Milano. Professionista ICT con numerose esperienze lavorative accumulate dopo la laurea triennale, ha deciso di lasciare il posto di lavoro per acquisire competenze avanzate e innovative al corso di laurea magistrale dell’Ateneo pisano. Nel lavoro di tesi si è occupato del tema della sicurezza, che rappresenta uno dei requisiti più difficili da garantire negli attuali sistemi informatici, per applicazioni installate su reti di larga scala e con numerosissimi nodi e risorse eterogenee. In questo contesto, lo studio ha implementato un’applicazione di realtà aumentata e l’ha utilizzata per valutare una metodologia, proposta di recente dai ricercatori dell’Università di Pisa, per decidere su quali dispositivi installare in modo sicuro le diverse funzioni che compongono l’applicazione, considerando requisiti hardware, software e di latenza. Ha quindi condotto diversi esperimenti e simulazioni di attacchi per mostrare come un’installazione adeguata dei componenti dell’applicazione possa evitare rischiose, e spiacevoli, fughe di dati sensibili.

 cyberNella foto, da sinistra: Mancarella, Albertosi e Chessa.

Il corso di laurea magistrale in Cybersecurity è stato il primo in Italia a offrire una formazione completa non solo sui classici aspetti legati al software, come la sicurezza di dati, programmi, sistemi operativi e sistemi di comunicazione, ma anche su quelli che riguardano l’hardware, come dispositivi elettronici, propagazione del segnale e i sistemi biometrici. È gestito congiuntamente dai dipartimenti di Ingegneria dell’Informazione e di Informatica ed è nato su impulso del rettore Paolo Maria Mancarella e degli ex direttori dei dipartimenti coinvolti, i professori Gian Luigi Ferrari e Giuseppe Anastasi.

“Si tratta di un corso di studi internazionale, erogato in lingua inglese – ha commentato il professor Stefano Chessa, presidente del corso - che da subito ha ricevuto un convinto apprezzamento dagli studenti, attirando una percentuale di circa il 40% rispetto al totale degli iscritti proveniente da altre università italiane e internazionali. Attualmente conta 84 iscritti ripartiti tra il primo e il secondo anno, con una forte preponderanza (circa l’83%) di studenti provenienti da fuori del “bacino locale” delle province di Pisa, Livorno e Lucca, e con una quota significativa di circa il 17% di studenti con cittadinanza straniera”.

In Piazza dei Miracoli per guardare proiettate sulle pareti esterne del Camposanto Monumentale le immagini dell’universo come non si era mai visto finora, in una nottata memorabile organizzata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea e con l’Opera della Primaziale Pisana. Venerdì 22 luglio saranno presentati al pubblico i risultati del James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale più avanzato e tecnicamente complesso mai realizzato, le cui foto hanno fatto negli scorsi giorni il giro del mondo. Passate e presenti “cosmografie” faranno così da ponte tra i secoli. Le immagini, che rivelano l’universo invisibile infrarosso come mai visto dal genere umano, presentano una visione di futuro a partire da Fibonacci e Galileo nell’incantevole meraviglia di Piazza dei Miracoli.

L'afflusso in Piazza inizierà alle ore 22 e un quarto d’ora dopo si terranno gli interventi introduttivi e di benvenuto dell'Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, e dei docenti e studenti del Dipartimento di Fisica. La proiezione delle prime immagini riprese da James Webb Space Telescope avrà luogo dalle 22,30 alle 23,15, seguita dalla visione di oggetti del cielo profondo fino a mezzanotte e mezzo, in collaborazione con l’Associazione Cascinese Astrofili. L'evento, che rappresenta una delle prime uscite internazionali pubbliche previste per diffondere i risultati del telescopio spaziale, si svolgerà completamente al buio in modo da consentire la visualizzazione telescopica in loco.

L'ingresso all’iniziativa è gratuito e non è richiesta alcuna prenotazione. Le presentazioni saranno in italiano e inglese.

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Lanciato il 25 dicembre del 2021, il telescopio Webb ha impiegato diverse settimane per raggiungere il suo sito di osservazione a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, per sistemarsi nel profondo freddo dello spazio e per aprirsi lungo la strada come una farfalla per poi arrivare completamente dispiegato. A differenza del precedente telescopio spaziale Hubble, che è in bassa orbita terrestre, il Webb è stato progettato per scrutare nell'oscurità senza l'impedimento dell'atmosfera e per avere una lunga vita senza l'intervento umano.

Il telescopio è progettato osservando nell'infrarosso la parte dello spettro elettromagnetico che è invisibile all'occhio umano, come una finestra sul freddo universo. Qui gli oggetti più giovani della galassia emettono luce: stelle ancora immerse nelle nubi interstellari e sistemi planetari nati in dischi attorno alle protostelle. È anche il luogo in cui la luce delle galassie più lontane dell'universo diventa visibile, dalle prime stelle nel raggio delle prime centinaia di milioni di anni dopo l'inizio dell'espansione cosmica.

I credits della foto in homepage sono: NASA, ESA, CSA e STScI.

Area Nascita Integrata: un bilancio dei primi sei mesi di attività del centro nato dalla comune volontà di Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Azienda USL Toscana Nord-Ovest, Università di Pisa e Fondazione Monasterio per la cura ed il trattamento delle patologie cardiovascolari materno-fetali in gravidanza. Per la prima volta insieme, all’Ospedale del Cuore di Massa, sede dell’Area Nascita, le quattro Istituzioni fondatrici, insieme ai vertici della Regione Toscana: il Presidente Eugenio Giani, l’Assessore al Diritto alla Salute e alla Sanità, Simone Bezzini, ed il Responsabile della Direzione Sanità, Federico Gelli.

Solo nei primi mesi del 2022, l’Area Nascita Integrata ha visto 28 parti, per un totale di 29 bambini nati (un parto è stato gemellare). La casistica è ulteriormente suddivisibile fra feti cardiopatici (27) e madri (3). In un caso, sia madre che bambino presentavano cardiopatie. Numeri che confermano l'assoluta eccellenza dell'Area Nascita, che, nel 2021 ha visto 77 nascite, mentre sono state oltre 350 le donne che hanno partorito tra il 2016 e il 2020.

E poi, un momento significativo: l’apposizione della firma, da parte dei rappresentanti di Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Azienda USL Toscana Nord-Ovest, Università di Pisa e Fondazione Monasterio sulla targa che verrà apposta proprio all’ingresso dell’Area Nascita Integrata.

firma targa

«Sono molto orgoglioso dell'accordo siglato tra queste quattro importanti istituzioni, che va a rafforzare l'Area Nascita Integrata, dedicata alle mamme e ai bambini con cardiopatia congenita - afferma il presidente della Regione Eugenio Giani -. La Toscana ha sempre investito nello sviluppo della migliore assistenza possibile e dell'eccellenza delle competenze, favorendo la crescita e la valorizzazione della rete ospedaliera a vantaggio della qualità della cura e dell'appropriatezza. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo importante risultato, di cui beneficia l'intero sistema sanitario toscano, e che segna l'inizio di un nuovo percorso di condivisione delle nostre migliori risorse professionali e delle più moderne tecnologie, con l'obiettivo di continuare a sviluppare, potenziandola, l'integrazione tra le attività assistenziali e le esigenze della didattica e della ricerca».

«La sanità toscana cresce e si arricchisce ancora di più con questo importante protocollo, che unisce ben 4 realtà della nostra Regione: la Fondazione Monasterio, l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest, l’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana e l’Università di Pisa – dichiara Simone Bezzini, Assessore al diritto alla Salute e Sanità della Regione Toscana. La Toscana – aggiunge – ha da sempre favorito lo sviluppo di una rete ospedaliera che, anche con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, garantisse la presa in carico del paziente, mettendo al servizio dell’intero territorio regionale le competenze specialistiche delle diverse realtà aziendali. Questo accordo consente di valorizzare ulteriormente questa Area Nascita, pensata per prendersi cura di pazienti critici in un momento delicato e importante, come quello del parto. A tutto il personale sanitario delle Istituzioni coinvolte va il mio sincero ringraziamento per i risultati già raggiunti e per quelli che sapranno costruire, insieme, in questa nuova casa comune».

«Col suggello di questo accordo possiamo dire che l’Area Nascita Integrata per le madri e i figli affetti da cardiopatia congenita fa un salto di qualità importante – afferma Marco Torre, il Direttore Generale della Fondazione Monasterio. Tutte le migliori competenze e professionalità della nostra Area Vasta si uniscono per valorizzare quello che, a tutti gli effetti, rappresenta un unicum a livello nazionale. Gli operatori sanitari hanno spinto le quattro istituzioni a unirsi per condividere le rispettive competenze, integrando in un unico accordo clinica, ricerca, innovazione, formazione e didattica. Al loro impegno, alla loro professionalità e alla loro capacità di guardare al futuro vanno i nostri più sinceri ringraziamenti, orgogliosi di promuovere una iniziativa che nasce dalle esigenze dei pazienti e restituisce loro un luogo di cura migliore e più sicuro».

«La firma di questa convenzione rappresenta un grande momento per la sanità toscana e italiana – commenta il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella. In primo luogo, perché tutto ciò ha origine da un processo che credo sia da prendere ad esempio come modello virtuoso per costruire percorsi che nascono per rispondere ad esigenze cliniche e di sviluppo importanti, sfruttando l’eccellenza delle risorse universitarie e del Sistema Sanitario Regionale. Questo ci permetterà non solo di rafforzare l’Area Nascita Integrata dell’Ospedale del Cuore dal punto di vista assistenziale, ma anche di sviluppare protocolli operativi condivisi; di promuovere e potenziare le attività di ricerca e quelle di formazione del personale medico. Così da poter affrontare con sempre maggior efficacia il presente e costruire l’eccellenza del futuro nel campo della diagnosi precoce e del trattamento delle patologie cardiache materna e fetale».

«Ringrazio tutti i nostri professionisti, insieme a quelli di Fondazione Monasterio, Unipi e Aoup – sottolinea il Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – perché questo accordo nasce dalla loro volontà di collaborare e dalla loro capacità di lavorare in modo sinergico unendo clinica, ricerca, innovazione, formazione e didattica. Questo accordo riunisce le competenze multidisciplinari e interaziendali presenti nell’area vasta nord ovest, per rafforzare e mettere a disposizione dell’intera regione le potenzialità di questa area nascita, un vero e proprio unicum a livello nazionale. Lavoriamo infatti tutti insieme, uniti da obiettivi comuni: la cura delle madri e dei figli affetti da cardiopatia congenita, la formazione di nuovi professionisti di talento, la ricerca e l’innovazione in un campo per lo più inesplorato».

«In occasioni come queste, con ottimi risultati alla mano sui primi sei mesi di attività – dichiara il Direttore Generale dell’Aoup, Silvia Briani –, è ovvio che tutti noi partner si sia gratificati dal ruolo che ciascuno ha svolto per la propria parte. A volte sembra che si sprechino termini come rete, sinergia, multidisciplinarietà, ma sono realtà parole concrete attraverso cui leggere il presente e affrontare il futuro. Perché da soli non si va da nessuna parte. E quindi, nel percorso delle gravidanze a rischio materno-fetali, questa area di nascita integrata per curare le patologie cardiovascolari, riempie di orgoglio perché offre la possibilità di esprimere appieno ciò di cui tutti i professionisti coinvolti sono capaci, ossia trasformare un potenziale parto critico nella nascita di una nuova vita che ha tutti i requisiti per proseguire serena il suo cammino».

(fonte: Ufficio Stampa Fondazione Monasterio)

A partire dal prossimo anno accademico, gli studenti dell’Università di Pisa residenti fuori regione e senza domicilio sanitario in Toscana avranno garantita, se vorranno, l’assistenza sanitaria primaria, grazie a un progetto che coinvolge l’Azienda USL Toscana Nord Ovest e i medici di medicina generale della zona pisana. L’accordo, che sarà attivato in via sperimentale con previsione di rinnovo, è stato presentato giovedì 14 luglio, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza, dal rettore Paolo Maria Mancarella, dal direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, Giacomo Corsini, e dal prorettore per gli Studenti e il DSU, Rossano Massai. Sono intervenuti  l’assessora regionale all'Università e alla Ricerca, Alessandra Nardini, e l’assessora del Comune di Pisa con delega per il Diritto allo studio universitario, Sandra Munno. Erano inoltre presenti rappresentanti dell’Ordine dei Medici della Provincia di Pisa, della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale di Pisa, di Confcommercio e dell’Unione industriale di Pisa, di altri enti pubblici e privati interessati a collaborare al progetto.

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 Da sinistra: Corsini, Giuseppe Figlini (presidente provinciale dell'Ordine dei Medici), Mancarella, Munno e Massai.

“Questa convenzione è pensata per gli oltre 15.000 studenti del nostro Ateneo che arrivano a Pisa da fuori regione, molti dei quali non fanno richiesta di ‘domicilio sanitario, col risultato di essere privi, sul nostro territorio, di un medico che li possa assistere - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Da oggi, potranno contare su un servizio di assistenza sanitaria primaria appositamente dedicato a loro. Un'iniziativa che nasce dal profondo senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre studentesse e dei nostri studenti, ma anche dall'esigenza di evitare il ricorso, da parte loro, alla Guardia Medica e al Pronto Soccorso, a maggior ragione in un momento ancora delicato come quello attuale”.

Il progetto annovera già la disponibilità di una ventina di medici di medicina generale convenzionati nella zona pisana che hanno risposto positivamente al bando dell’USL Toscana Nord Ovest. Questi e gli altri eventuali che si aggiungeranno effettueranno le visite agli studenti, sia ambulatoriali che domiciliari, e rendiconteranno periodicamente all’USL le prestazioni effettuate per il calcolo dei compensi.
Da parte sua, l’Ateneo pisano divulgherà l’elenco dei medici disponibili tra gli iscritti residenti fuori regione e raccoglierà le loro adesioni, chiedendo una quota per il servizio di 15 euro. La gestione del servizio sarà completamente informatizzata grazie a un applicativo messo a punto dal Sistema Informatico di Ateneo. La somma raccolta servirà come primo fondo per il pagamento delle prestazioni mediche, mentre altri soggetti, sia pubblici che privati, potranno contribuire a incrementare lo stesso fondo. Per le visite gli studenti non dovranno pagare alcuna somma, limitandosi a convalidare l’effettiva effettuazione della prestazione.

“Dal censimento realizzato in vista dell’attivazione di questo servizio – ha concluso il professor Rossano Massai – è emerso un gradimento assai ampio e quasi generalizzato, con il 95% degli iscritti fuori sede interessato ad aderire, anche con il pagamento di una quota modesta, e con il 64% di chi oggi usufruisce della domiciliazione sanitaria interessato ad abbandonarla per passare alla nuova forma di assistenza. Sono studenti residenti in tutte le regioni italiane, con netta prevalenza per quelle del Sud, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Sardegna e alla Campania”.

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“Un'iniziativa molto importante per garantire diritto alla salute e diritto allo studio”, ha commentato l’Assessora Alessandra Nardini, che ha rivolto “un ringraziamento sincero all'Università di Pisa, a partire dal Rettore Mancarella e dal Prorettore Massai, alla Direttrice dell'Azienda USL Toscana Nord Ovest, Casani, a tutte e tutti i medici che hanno manifestato la propria disponibilità, alle organizzazioni di rappresentanza ed enti locali del territorio che hanno deciso di sostenere questo progetto”.

“Siamo orgogliosi – ha proseguito - di una terra che, anche grazie alla sinergia tra istituzioni universitarie, istituzioni pubbliche e Azienda regionale per il Diritto allo Studio universitario, accoglie tante studentesse e tanti studenti non solo toscani ma anche provenienti da altre regioni del nostro Paese. Questo avviene sia per la qualità e l'eccellenza delle Università toscane, sia per la qualità dei servizi relativi al diritto allo studio che vengono garantiti nel nostro territorio. Oggi si aggiunge un altro tassello importante in questo senso: mai come in questi mesi abbiamo avuto conferma di quanto sia importante tenere insieme e garantire diritto alla salute, all'assistenza sanitaria, e diritto allo studio, scolastico e universitario, come in questo caso”.

Sono 300 i posti di dottorato di ricerca messi a bando dall’Università di Pisa a partire da venerdì 8 luglio, dei quali 266 con borsa di studio, nell'ambito dei 25 dottorati che hanno l’Ateneo come sede amministrativa.

Il bando è consultabile all’indirizzo: http://www.unipi.it/concorsodottorato, e con la sua pubblicazione parte la campagna di comunicazione “Un passo in avanti” (unipi.it/dottoratoXXXVIII), a cura del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), che pensata per il web e i social vuole sottolineare il valore aggiunto rappresentato dal dottorato di ricerca sia per il proprio percorso formativo, sia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Dottorati per news

Una metà dei corsi di dottorato proposti dall’Università di Pisa riguarda temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, mirati agli ambiti della transizione digitale e ambientale e dell'innovazione per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Altrettanti, più orientati alla ricerca applicata e con l'obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale, vedono il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, tramite un periodo di almeno sei mesi che i dottorandi potranno trascorrere in azienda, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.

“Fare un dottorato all’Università di Pisa – ha commentato la professoressa Marcella Aglietti, delegata per il Dottorato di Ricerca - significa ben più che ricevere una borsa. L’Ateneo, che al momento conta poco meno di mille dottorandi iscritti, rivolge da anni un’attenzione particolare alla formazione dottorale, anticipando molti dei requisiti già contemplati dai più qualificati standard internazionali. In particolare, offre un ampio ventaglio di iniziative mirate – dall’articolata didattica trasversale e soft skills rivolte all’acquisizione di competenze informatiche, statistiche e linguistiche, alla dimestichezza con la progettualità europea, l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico, fino all’Open Science – che sono ormai indispensabili per qualunque profilo intenda inserirsi nel contesto della ricerca italiano ed europeo, pubblico e privato”.

“In più – ha aggiunto la professoressa Aglietti – l’Ateneo pisano mette a bando ogni anno finanziamenti straordinari per favorire e sostenere la crescita accademica e professionale dei dottorandi, le potenzialità dei loro progetti di ricerca e le opportunità di sviluppo futuro. Risorse aggiuntive sono infatti conferite su base competitiva per l’organizzazione di convegni scientifici e workshop altamente specializzati, premi per le miglior tesi dottorali, bandi ad hoc per la mobilità all’estero ed eventi dedicati a promuovere i risultati della ricerca e lo scambio delle conoscenze”.

L’offerta dottorale dell’Università di Pisa per il 38 ciclo contempla anche la partecipazione ad altri 11 dottorati in convenzione, che saranno banditi dalle università capofila, e a 12 dottorati di interesse nazionale, uno alla sua seconda edizione e con sede pisana, l’ormai celebre dottorato in Intelligenza artificiale, e gli altri a cui l’Ateneo partecipa con propri curricula: “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”, "Studi religiosi", "Scienze del patrimonio”, “Theoretical and Applied Neuroscience”, “Cybersecurity”, "Robotica e macchine intelligenti", "Space Science and Technology", "Learning Sciences", "Blockchain", “Micro and Nano Electronics” e “Autonomous System”.

Progetti di VitaÈ stato presentato in Sapienza mercoledì 29 giugno il secondo numero della collana“Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità”, che è pubblicato on line sulla piattaforma open access visibile all’indirizzo https://progettidivita.unipi.it/. Pubblicata dalla Pisa University Press, l’iniziativa editoriale è a cura dell’Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità (USID) dell’Ateneo, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC).

La presentazione di questo secondo numero, che segue quello dedicato alle “Esperienze al tempo del covid-19”, si è svolta, non a caso, nell’ambito dei Career Days dell’Università di Pisa, le giornate di incontri, presentazioni e colloqui con aziende che mirano a favorire l'orientamento e l'inserimento professionale degli studenti e laureati dell’Ateneo. Il numero, infatti, affronta il tema de “L’ingresso nel mondo del lavoro”, raccontato attraverso le esperienze e le testimonianze di quattro ex studenti: Marco Del Monaco, affetto da paralisi cerebrale infantile che ha discusso una tesi sulla videoarte e realizza prodotti video accessibili per la promozione e documentazione di enti e associazioni; Lorenzo Nizzi Vassalle, studente sordo con una laurea in Discipline dello spettacolo e comunicazione e un lavoro nel campo dell’oreficeria; Giulia Olinti, affetta da ipoacusia con un percorso di laurea orientato fin dal principio verso gli studi in tecniche audioprotesiche, suo attuale settore professionale, e Maria Pezzente, a cui la disabilità fisica non ha impedito di conseguire la laurea in ambito economico e poi di occuparsi di comunicazione social per un’azienda privata.

“Sono protagoniste e protagonisti – scrivono nell’Introduzione le due curatrici del volume, Fiammetta Savoia e Francesca Corradi - che ci accompagnano in percorsi di vita e di studio molto diversi, mostrando come scelte motivate e continuative possano consentire, infine, di trovare percorsi rispondenti alle proprie aspirazioni, come pure le risorse personali e contestuali per affrontare le difficoltà che possono interporsi nel perseguimento dei propri progetti, venendo così a condividere e a maturare i propri talenti”.

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I professori Massai, Lischi, Fanucci e Mancarella con due dei protagonisti del numero, Giulia e Marco.

Accompagnato dal saluto del rettore Paolo Maria Mancarella e dei due direttori della collana, i professori Luca Fanucci e Sandra Lischi, il volume è arricchito dalla riflessione conclusiva dello stesso Luca Fanucci, dal titolo “La valorizzazione della persona: condizione imprescindibile per un inserimento lavorativo di qualità”.

“Tutti e quattro i nostri ex studenti – scrive il professor Fanucci, che è anche delegato dell’Ateneo per l’inclusione di studenti/personale con disabilità o con DSA - sono orgogliosi di poter ‘svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’, così come indicato nel secondo comma dall’articolo 4 della Costituzione Italiana. Purtroppo questo non è vero per tutti i cittadini italiani e tantomeno per tutte le persone con disabilità. Dai dati ISTAT risulta che solo il 35,8% delle persone con disabilità (ma abili al lavoro) nella fascia di età 15-64 risulta occupato, il 20,7% risulta in cerca di occupazione ed il 43,5% risulta inattivo, probabilmente scoraggiato dalla bassa probabilità di trovare un lavoro”.

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“Riconoscere le competenze, le inclinazioni, le aspirazioni di una persona, confrontarle con quelle che sono le mansioni previste da un determinato posto di lavoro – conclude il professor Fanucci - sono le condizioni imprescindibili per poter sperare in un inserimento lavorativo di qualità per qualsiasi persona con o senza disabilità”.

Due giorni di sport, musica, cultura, street-food e divertimento. Dopo due anni di stop causa pandemia, torna il Tower Festival, il più grande evento sportivo dell’estate pisana organizzato dal Cus Pisa. Sabato 18 e domenica 19 giugno decine di tornei sportivi, dj set, campeggio, street-food e iniziative culturali animeranno i tredici ettari della cittadella sportiva del Centro Universitario Sportivo pisano di via Chiarugi con la nona edizione della manifestazione che ogni anno attira centinaia di atleti, decine di società sportive e migliaia di partecipanti.

La manifestazione è stata presentata a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Maria Mancarella, dal prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, e dal presidente del CUS Pisa, Stefano Pagliara.

Protagonisti del Tower Festival saranno lo sport e la promozione della cultura sportiva. Molto ricco il programma dei tornei, con otto discipline sportive e decine di competizioni di green volley, calcio a 5, tennis, hockey, ultimate frisbee, beach-tennis, corsa campestre e il torneo di streetball (basket 3 contro 3 a metà campo, dallo scorso anno anche disciplina olimpica) organizzato dall'associazione Daground. Spenti i riflettori sui campi, sabato 18 giugno si accenderanno le luci sul palco del Tower, dove a partire dalle 23 si esibirà alla consolle Whitney Mkok con il suo dj-set caratterizzato da musica afro deep-techno house.

Domenica 19 giugno, alle 18, il PalaCus ospiterà invece la presentazione del libro di Claudio Grassini “Buona fortuna fratello mio”, che ripercorre la storia personale e sportiva dell'allenatore e della storica figura della pallavolo pisana e nazionale, delle sfide in campo e quelle che la vita gli ha presentato, compreso la Sla che improvvisamente ha stravolto il suo percorso. Insieme all'autore, saranno presenti tutte le persone che lo hanno aiutato, ospiti ed amici che hanno fatto la storia della pallavolo italiana e pisana.

Una vasta area camping permetterà agli amanti della natura di dormire gratuitamente per una notte all’ombra delle stelle, mentre per i buongustai sarà attiva per tutta la durata dell’iniziativa un'ampia zona food dedicata allo street-food, alle birre artigianali e ai prodotti locali.

Tower Festival

"A distanza di due anni dall'ultima edizione – ha detto il rettore Paolo Maria Mancarella - torna, finalmente, il Tower Festival. Un appuntamento con cui non solo il nostro CUS rinnova la sua identità di realtà strettamente connessa al territorio, ma tutta l'Università di Pisa e la nostra città potranno celebrare il tanto atteso ritorno alla normalità e inaugurare l’estate. Dopo anni durissimi è finalmente tempo che si torni a frequentarci, a riscoprire l'immenso piacere dello stare insieme e niente, più dello sport, della musica e della cultura, credo possa aiutarci a ricostruire la nostra fiducia nel mondo e nell'altro".

“Dopo due anni di stop, abbiamo fortemente voluto riproporre il Tower Festival, non solo per impreziosire ancora di più la stagione sportiva del Cus Pisa, ma soprattutto per dare un ulteriore segnale di rinascita dopo la pandemia da Covid – ha aggiunto il presidente del Cus Pisa, Stefano Pagliara – Il Cus Pisa, anche durante i mesi più difficili, è stato sempre in prima linea con le proprie attività, anche se proposte in forme diverse, per supportare bambini e ragazzi. Con il Tower Festival e gli innumerevoli progetti in corso e in programma, il Cus Pisa è protagonista adesso del pieno ritorno alla normalità, impegnato nella promozione dello sport, dell'attività motoria e delle pratiche di socializzazione per far riscoprire e alimentare il desiderio di sport e di aggregazione di centinaia e centinaia di ragazzi”.

“Agli eventi e alle feste del giugno pisano – ha quindi concluso il professor Marco Gesi - sono orgoglioso che si possa aggiungere anche una festa non solo sportiva per noi importantissima. Il Tower festival torna a riempire il nostro CUS. sport, socialità e inclusione. Saranno due giorni di spensieratezza e di svago, dobbiamo essere contenti che finalmente i nostri giovani tornano a vivere la loro età e la loro voglia di divertirsi. Quindi l’appuntamento è per il 18 e il 19 giugno presso la cittadella universitaria più bella d’Italia.

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Il Centro di medicina riabilitativa “Sport and Anatomy” dell’Università di Pisa si amplia con il laboratorio di Biomeccanica e la Medicina dello sport, discipline indispensabili per poter prendere in carico in modo completo lo sportivo e non solo. L’inaugurazione dei nuovi locali si è tenuta venerdì 10 giugno, con gli interventi del rettore Paolo Maria Mancarella, del direttore del Centro Marco Gesi, del sindaco Michele Conti, il presidente del Pisa SC Calcio, Giuseppe Corrado, e del presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, Renzo Ulivieri.

“Sviluppare la progettualità del Centro - ha dichiarato il professor Marco Gesi – è uno dei principali obiettivi che ci eravamo posti fin dall’inizio del progetto. Nuove attività, nuove figure e nuovi settori scientifico-disciplinari sono indispensabili per ottenere traguardi più alti nell’ambito della formazione e della ricerca, così da raggiungere sia i professionisti che operano in questo ambito, sia gli studenti che si preparano a entrare in un mondo lavorativo sempre più competitivo”.

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Il Centro “Sport and Anatomy” è nato nel 2018 con l’intento di essere un laboratorio aperto e interdisciplinare, un vero e proprio “campo di allenamento”, per gli studenti dei corsi di laurea in Fisioterapia e in Scienze motorie, dove vedere e mettere in pratica molti degli argomenti trattati durante le lezioni frontali. Molti sono infatti gli studenti dell’Università di Pisa e di altri atenei italiani ed esteri che vi svolgono tirocini curriculari ed extracurriculari, l’internato di tesi, oppure che lo frequentano da laureati. Con le due nuove discipline ancora più studenti saranno interessati a frequentare il Centro per aumentare il loro bagaglio formativo e perfezionare le esperienze anche nell’ambito della ricerca. Solo per fare qualche esempio, gli specializzandi della Scuola in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico potranno trovare un ambiente formativo particolarmente idoneo, mentre gli studenti di Ingegneria potranno dedicarsi allo studio dell’analisi del movimento riuscendo a comprendere, in sinergia con il personale sanitario, gli aspetti fisiologici e patologici del paziente/sportivo.centro SportandAnatomy2

Il laboratorio di Biomeccanica, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale, è dotato di una tecnologia di altissima precisione e ha tra i suoi interessi primari l’analisi del movimento tramite un sistema optoelettronico VICON, con pedane di forza e IMU.

Grazie alla Medicina dello sport, il Centro “Sport and Anatomy” entra a far parte delle “strutture di sede” (al pari di quelle presenti all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) nel cui ambito gli specializzandi in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico potranno fare esperienza in questo ambito specialistico e approfondire i diversi aspetti che ruotano attorno a uno sportivo, dall’imaging alla riabilitazione, dalla riatletizzazione sino allo studio delle dinamiche biomeccaniche. Questo permetterà loro di andare al di là della certificazione per l’attività fisica, accostandosi ad altre competenze specialistiche indispensabili per divenire un professionista a tutto tondo del settore.

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La consegna simbolica di una copia della Costituzione italiana tradotta in lingua ucraina ha suggellato la scelta dell’Università di Pisa di mettere il volume a disposizione degli alunni ucraini iscritti nelle scuole italiane. È stato il rettore dell’Ateneo, Paolo Maria Mancarella, ad affidare la pubblicazione, mercoledì 25 maggio all’Istituto Comprensivo Niccolò Pisano di Marina di Pisa, nelle mani dell'ispettrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Lorenza Lorenzini. Con loro c’era il professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) Unipi e tra i curatori della pubblicazione. Alla manifestazione sono inoltre intervenuti Sandra Munno, assessore alle Politiche socioeducative e scolastiche del Comune di Pisa, Massimiliano Angori, presidente della Provincia di Pisa, e Alessandra Nardini, assessora all’Istruzione, Università e Ricerca e Cultura della Memoria della Regione Toscana. Lucio Bontempelli, dirigente scolastico dell’Istituto di Marina, ha fatto da moderatore e tutti gli interventi sono stati tradotti in ucraino a cura di un interprete.

L’Istituto Comprensivo Niccolò Pisano di Marina di Pisa è stato scelto perché è una delle scuole toscane con un elevato numero di alunni ucraini, circa una ventina suddivisi tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Alla manifestazione erano presenti gli studenti ucraini, insieme ai familiari e ad alcuni compagni in rappresentanza delle classi di appartenenza.

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La Costituzione italiana tradotta in lingua ucraina, a cura dei professori Saulle Panizza e Roberto Romboli con traduzione di Oleksandra Rekut, è stata edita dalla Pisa University Press, Polo Editoriale del CIDIC. L’Ateneo pisano l’ha messa a disposizione degli studenti e della popolazione di quella nazione, con testo in open access liberamente scaricabile, con l’obiettivo di dare un concreto segnale di attenzione e vicinanza, per facilitare il dialogo tra le culture e per concorrere all’integrazione delle ucraine e degli ucraini che si stanno rifugiando nel nostro Paese.

Sono già state consegnate oltre mille copie in Toscana, grazie agli accordi intercorsi con l’assessora Nardini, e sono molte le richieste pervenute dagli Uffici Scolastici di altre regioni.

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L’assessora Alessandra Nardini, dopo aver ringraziato l’Università di Pisa ha affermato davanti a ragazze e ragazzi presenti in sala: “Oggi vi doniamo quanto di più prezioso abbiamo, la nostra Costituzione, la base della nostra convivenza civile, arrivata dopo il periodo più buio e vergognoso della nostra storia: il nazifascismo. Ci sono state donne e uomini che, nella Resistenza, hanno combattuto per consegnarci un Paese libero e democratico e poi ‘madri’ e ‘padri’ costituenti che hanno voluto questa Carta dove troverete valori e principi fondamentali, partendo da una consapevolezza: mai più deve accadere ciò che è successo. Libertà, uguaglianza, democrazia, diritti, come ad esempio il diritto allo studio, che niente, nemmeno una guerra, deve negarvi. Siamo orgogliosi di avervi accolti nelle nostre scuole”. "Nella Costituzione italiana - ha concluso - troverete un articolo importante: l'articolo 11, dove si dice che il nostro Paese ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Oggi voglio leggere questo articolo come un augurio, affinché tutti lavorino ancora più incessantemente, a partire dall'Europa, perché attraverso la diplomazia cessi la guerra e si arrivi alla pace”.

L’Università di Pisa lancia il nuovo portale Alumni (https://alumni.unipi.it), nato per diventare un ideale punto di incontro tra l’Ateneo, le sue laureate e i suoi laureati e gli attuali studenti. Gli “alumni” sono gli ex allievi di un’università che abbiano conseguito nell’istituzione un titolo di studio di qualsiasi livello ed è proprio a questo ampio pubblico che, in via privilegiata, si rivolge il nuovo servizio.

Il sito fa parte di un più ampio progetto sugli “Alumni” nato dalla collaborazione tra il Polo Comunicazione del CIDIC, il Career Service e l’Associazione Laureati dell’Ateneo Pisano (ALAP), la realtà associativa che da 55 anni riunisce gli ex allievi dell’Ateneo.

L’obiettivo è quello di potenziare e strutturare la rete delle laureate e dei laureati Unipi, creando uno spazio che raccolga e proponga iniziative e opportunità.

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Sono diversi i servizi già attivi. Attraverso un form presente sul portale c’è la possibilità di iscriversi alla newsletter mensile, che aggiornerà gli iscritti sulle attività di career service e mentoring, sulle opportunità di formazione continua e di aggiornamento professionale, sui principali eventi dell’Ateneo e su vicende e aneddoti che riguardano la sua storia.

Particolare attenzione è stata prestata alle storie dei laureati Unipi, che saranno raccontate direttamente da loro nel formato di interviste e podcast Vox Alumni. Protagonista della prima puntata è Matteo Betti Degl’Innocenti, che si è laureato all’Università di Pisa in Lingue nel 2009 e che da tre anni vive e lavora in Olanda ricoprendo il ruolo di capo del settore marketing alla Mattel, l’azienda di giocattoli famosa in un tutto il mondo per aver creato Barbie.

È in via di progressivo sviluppo il programma di mentoring, rivolto sia ai professionisti laureati a Pisa che vogliano mettere la propria esperienza a disposizione degli studenti in qualità di mentor, sia agli studenti e laureandi che vogliano intraprendere un percorso guidato di formazione e orientamento alla realtà lavorativa.

Le prossime tappe del progetto “Alumni” prevedono l’ampliamento dei canali di comunicazione con gli alumni, con la possibilità di raccogliere e rilanciare suggerimenti e stimoli che partano da loro, la strutturazione di un’offerta di servizi, convenzioni e iniziative a loro dedicate e la valorizzazione del ruolo e delle attività di ALAP, con l’obiettivo di favorire gli scambi intergenerazionali e di esperienze professionali, creare occasioni di networking e facilitare l’ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro.

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