Ne Parliamo in Sapienza | 25 Aprile: una data, la nostra storia

20/27 OTTOBRE 2023

Palazzo La Sapienza

Via Curtatone e Montanara, 15 – PISA

25 Aprile
una data, la nostra storia

RIVIVI LE DUE CONFERENZE

Il 25 aprile del 1945 nasceva, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica e il primo gennaio 1948 con la nostra Costituzione.

Tutte le iniziative sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Spettacoli teatrali
e proiezioni cinematografiche

Mostre
e aule multimediali

Conferenze

21 Aprile | 9:30

Proiezione film

“Aquile Randagie” (2019)

CINEMA LANTERI
Via San Michele degli Scalzi, Pisa

Seguirà dibattito con:

Gianni AURELI (regista)

Manfred GIAMPIETRO (compositore)

Emanuele ROSSI

22 Aprile | 11:00

Inaugurazione Evento

MOSTRE E TESTIMONIANZE

PALAZZO DELLA SAPIENZA
Via Curtatone e Montanara 15, Pisa

MOSTRE

UN ALTRO VIAGGIO IN ITALIA:
luoghi, storie e memorie della Seconda Guerra mondiale in Italia (Istituto Nazionale Ferruccio Parri)

Materiali didattici di approfondimento

LE 21 MADRI COSTITUENTI (ISGREC – Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea)

PERCORSO PER IMMAGINI E SUONI a cura di Alessandro VOLPI (Università di Pisa)

PERCORSO STORIA UNIVERSITÀ DI PISA a cura di Alessandro BRECCIA (Università di Pisa) e Gianluca FULVETTI (Università di Pisa)

Aule multimediali

VITE SOSPESE – L’Università di Pisa e le leggi razziali (Gianni LUCCHESI, Chiara EVANGELISTA, Ursula FERRARA, Massimo BERGAMASCO. Scuola Superiore Sant’Anna)

NOI, PARTIGIANI – Progetto ANPI

MI MANCHERAI – Ricordo di Sandro Pertini

LA COSTITUZIONE È GIOVANE. Viaggio in Toscana tra i principi fondamentali della nostra democrazia (Regione Toscana)

22 Aprile | 15:00

Conferenza

25 Aprile: la nostra storia

Dalla Resistenza alla Costituzione: l’affermazione dei valori della Democrazia

PALAZZO DELLA SAPIENZA – AULA MAGNA NUOVA
Via Curtatone e Montanara 15, Pisa

Stefano
Caretti

 

Laura
Gnocchi

Gad
Lerner

David
Cerri

Gianna
Fregonara

Moderatrice

Gianna Fregonara, Giornalista del Corriere della Sera, caporedattore della sezione scuola e università. 

22 Aprile | 17:30

Conferenza

25 Aprile: il nostro presente

Nulla è scontato: impegno e responsabilità per i valori della Democrazia

PALAZZO DELLA SAPIENZA – AULA MAGNA NUOVA
Via Curtatone e Montanara 15, Pisa

Simona
Argentieri

 

Nata a Firenze, laureata a Roma in Medicina e Chirurgia.

Membro Ordinario e Didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell’International Psycho-Analitical Association.

Principali interessi scientifici nell’area dei processi mentali precoci e del rapporto mente-corpo; dello sviluppo psico-sessuale e dell’identità di genere maschile e femminile; della dimensione intrapsichica e relazionale dei polilingui; dei processi creativi e dei rapporti tra arte e psicoanalisi. Ha pubblicato estesamente, in Italia e all’estero, sia in ambito psicoanalitico, sia in ambito culturale.

Accanto all’attività clinica, didattica e societaria, si dedica alla formazione degli operatori nel campo della medicina, della psicosomatica, della salute mentale, della prevenzione e dell’assistenza neo-natale a madre e bambino. È impegnata nel campo della bioetica.

Nell’ottobre 2008 le è stata conferita la Medaglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri per meriti scientifici e culturali.

Ha pubblicato estesamente, in Italia e all’estero, sia in ambito psicoanalitico, sia in ambito culturale. Collabora con Micromega.

Ha curato l’edizione italiana di Freud e l’Arte.

È autrice e coautrice –tra le varie pubblicazioni- di Freud a Hollywood (la messa in scena della cura psicoanalitica nel cinema americano); Anna Freud, la figlia (in “Psicoanalisi al femminile”); La fatica di crescere: Anoressia-Bulimia, sintomi del malessere di un’epoca confusa; Il padre materno, da San Giuseppe ai nuovi mammi; Materia che sogna- i rapporti tra psicoanalisi e neuroscienze (in “Mente-cervello: Un falso dilemma?”); La Babele dell’inconscio- Lingua madre e lingue straniere nella dimensione psicoanalitica (cosa accade nella mente di chi parla, pensa, sogna in più lingue); Dall’’uomo nero al terrorista (Piccolo catalogo delle paure infantili). L’ambiguità (Einaudi, 2008). A qualcuno piace uguale – Omosessualità e pregiudizio (Einaudi, 2010). Dietro lo schermo-Una psicoanalista al cinema (Espresse, 2012) In difesa della psicoanalisi (Einaudi 2013). Il padre materno, venti anni dopo (Einaudi 2014). Stress e altri equivoci (con N. Gosio), Einaudi; Freud, l’avventura dell’inconscio, Clichy Ed.

Nell’ambito del COWAP -il gruppo femminile dell’IPA- è autrice dei saggi L’incesto ieri e oggi: dal conflitto all’ambiguità; Travestitismo, transessualismo, transgender; Giocattoli erotici o piccoli perversi polimorfi? Incesto e  pedofilia.

Ha curato la sezione “Psiche” del Dizionario Cervello Mente Psiche a cura di P. Calissano. (Treccani 2010).

Aldo
Cazzullo

Adriano
Fabris

Eugenio
Ripepe

Eugenio Ripepe è ordinario di Filosofia della Politica all’Università di Pisa. È stato più volte preside della facoltà di Giurisprudenza, direttore del dipartimento di Diritto pubblico e direttore del Centro interdipartimentale di Bioetica.

Gianna
Fregonara

Moderatrice

Gianna Fregonara, Giornalista del Corriere della Sera, caporedattore della sezione scuola e università. 

22 Aprile | 21:00

Spettacolo teatrale

Il Duce Delinquente

TEATRO NUOVO
Piazza della Stazione 16, Pisa

Aldo
Cazzullo

Entra a La Stampa come praticante nel 1988.[1] Nel 1998 si trasferisce a Roma. Nel 2003, dopo quindici anni a La Stampa, passa al Corriere della Sera dove è inviato speciale ed editorialista. Ha raccontato i principali avvenimenti italiani e internazionali degli ultimi 25 anni, in particolare le elezioni di Chirac, Erdogan, Bush, Abu Mazen, Netanyahu, Sarkozy, Obama, Cameron, Hollande, Trump, Macron, Sanchez, Johnson, oltre ai referendum sull’Europa, da quello francese su Maastricht (1992) alla Brexit.

Ha seguito cinque edizioni dei Giochi Olimpici (Atene 2004, Torino 2006, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016) e cinque Mondiali di calcio, compresa la vittoria degli Azzurri in Germania nel 2006. Ha intervistato Bill Gates, Steven Spielberg, Keith Richards, Jacques Le Goff, Don De Lillo, Mario Vargas Llosa, Daniel Day Lewis, Gérad Depardieu, Nigel Farage, Marine Le Pen e Rafael Nadal oltre ai protagonisti della vita pubblica italiana. Ha dedicato oltre venti libri alla storia e all’identità italiana, sia in chiave critica – come Outlet Italia (2007), L’Italia de noantri (2009) – sia in difesa della storia e delle potenzialità del nostro Paese. Viva l’Italia! (2010), Basta piangere! (2013), Possa il mio sangue servire (2015), Metti via quel cellulare (2017), scritto con i figli, hanno tutti superato le centomila copie; La guerra dei nostri nonni le duecentomila.

Dal 10 gennaio 2017 è titolare della rubrica delle lettere del Corriere della Sera, succedendo a Sergio Romano.
Il 19 settembre 2018 esce Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione, edito da Mondadori. Nel 2020 pubblica “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia”, grande successo editoriale da oltre 250.000 copie vendute, destinato a diventare uno spettacolo teatrale portato in scena con il cantante Piero Pelù a partire da giugno 2021 e rappresentato nei principali teatri e Festival Italiani. Sempre nel 2021 escono in libreria  Le italiane. Il Paese salvato dalle donne, Solferino e Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti, Collana Strade blu, Mondadori.

Moni
Ovadia

Nato a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita, alla fine degli anni ’40 si trasferisce a Milano con la famiglia.

Formatosi come cantante di musica popolare sotto la guida di Roberto Leydi col gruppo Ensemble Havadià, nel 1984 si dedica al teatro avviando una serie di collaborazioni con numerose personalità della scena tra cui Pier’Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti. È questa per Moni Ovadia, l’occasione di fondere le proprie esperienze di attore e di musicista, dando vita alla proposta di un “teatro musicale” lungo il quale ancora oggi opera la sua ricerca espressiva.

Nel 1993 con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, Ovadia si impone all’attenzione del grande pubblico e della critica giornalistica. 

A questo spettacolo ne seguiranno molti altri quali Dybbuk, Ballata di fine millennio, Il caso Kafka, Mame,mamele,mamma,mamà… Il Banchiere errante, L’Armata a cavallo, Le storie del Sig.Keuner, Il Violinista sul tetto, la Bella utopia, solo per citarne alcuni, fino ai più recenti “Le Supplici” di Eschilo, “Liolà” di Luigi Pirandello e “Dio ride, nish koshe”.

Per il cinema ha lavorato con Nanni Moretti, Mario Monicelli,  Roberto Andò, Roberto Faenza e altri.

Radio, dischi, libri, lezioni universitarie, fanno da contrappunto alla sua attività principale.

Per 5 anni è stato Direttore Artistico di Mittelfest (Festival della cultura mitteleuropea) di Cividale del Friuli. Dal mese di marzo 2021 è Direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

Nel corso di questi anni gli sono stati conferiti numerosi premi alla carriera e all’impegno civile tra i quali, come egli stesso ama ricordare, il “Sigillo per la pace”, conferitogli dalla città di Firenze, il “Premio Franco Enriquez” per l’impegno civile, il “Premio Speciale UBU 1996” per la sperimentazione teatrale, il “Premio Govi” dalla città di Genova e nel 2009 dal Presidente della Repubblica Italiana il Premio De Sica per il teatro e nel 2010 il prestigioso Premio Musatti dalla Società Psicoanalitica Italiana.

Nell’autunno del 2005 gli è stata conferita una laurea honoris causa in Lettere-Filosofia dall’Università di Pavia, nel 2007, in Scienza della Comunicazione dall’Università per Stranieri di Siena e nel maggio 2019 è stato insignito dall’Università degli Studi di Palermo di una laurea honoris causa in “Musicologia e Scienze dello Spettacolo” a Moni Ovadia.

Giovanna
Famulari

Musiche dal vivo

Musicista eclettica, diplomata al conservatorio di Giuseppe Tartini diTrieste.

Violoncellista, pianista, arrangiatrice e produttrice artistica, spazia tra vari generi e stili musicali che vanno dal pop al jazz, dalla musica world alla musica contemporanea passando dal teatro ai concerti e alle colonne sonore.

Ha vinto tra l’altro il premio “pavoncella d’oro” e il Premio “AILA 2018”.

Ha al suo attivo la realizzazione di 90 CD.

Per la Rai Radiotelevisione Italiana si è esibita in numerosi programmi tv e radiofonici, oltre ai suoi progetti musicali da solista collabora con diversi artisti nazionali ed internazionali tra cui, Tosca, Teho Teardo, Linda May Han Oh, Solomon Burke, Ron, Nicola Piovani, Sergio Cammariere, Lenny White, Fred Martins, Marcus Eaton, Mogol, Vinicio Capossela, Gegè Telesforo, Joe Barbieri, Luca Barbarossa, Vincent Segal, Nicola Stilo, Luisa Sobral, Pietro Cantarelli, Gabriele Mirabassi, Paolo Di Sabatino.

Con Tosca ha vinto due Targhe Tenco per ”Morabeza“ e il Nastro d’Argento per “il suono della voce” un docufilm prodotto da Rai cinema.

Ha lunga esperienza teatrale e televisiva dove ha collaborato come compositrice, arrangiatrice e musicista con Peter Stein, Alfredo Arias, Giovanni Veronesi, Carlo Quartucci, Giancarlo Sepe, Lina Sastri,Tony Servillo, Rocco Papaleo, Moni Ovadia,  Massimo Popolizio, Maurizio Malabruzzi, Ennio Coltorti, Erika Blank, Isabella Ragonese, Carlo Quartucci, Alessandro Haber e Clauda Gerini.

Ha fatto conoscere il suono del suo violoncello nei più prestigiosi teatri del mondo esibendosi a Dubai, Arabia Saudita, Algeria, Tunisia, Israele, Palestina,  Portogallo, Francia, Spagna, Germania, Brasile e Argentina

Dove

Il Palazzo della Sapienza di Pisa, fondato in età rinascimentale e profondamente ristrutturato nel Novecento, è la sede principale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa e della Biblioteca Universitaria di Pisa.

Collocato poco lontano dal Lungarno Pacinotti, occupa l’intero isolato delineato dalla via Curtatone e Montanara, dai vicoli della Sapienza e dall’Ulivo, e infine dalla via Tanucci, che a sua volta termina in Piazza Dante.

Il Palazzo, oltre ad essere un vero e proprio simbolo dell’Ateneo pisano, forma un tutt’uno con la città: l’edificio ed i suoi portici sono incessantemente percorsi da studenti, docenti, turisti, cittadini, segno dell’indubbio successo che questa costruzione, da un punto di vista urbanistico, riscuote fra gli utenti.

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