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Concerto d'autunno

L'Orchestra di Ateneo in "Doppio Sogno: da Amadeus a Kubrick"

data 26 Ottobre 2017 21:00  |  luogo Teatro Verdi Via Palestro, 40, 56127 Pisa PI
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LocandinaIl 26 ottobre 2017, a partire dalle ore 21.00, si terrà il Concerto d'autunno dell’Orchestra dell’Università di Pisa, dal titolo Doppio Sogno: da Amadeus a Kubrick, presso il Teatro Verdi.

In programma, l'Ouverture da Il Flauto magico K 620 e la Sinfonia n. 25 in Sol minore K 183 di W. A. Mozart, cui seguiranno la Jazz Suite n. 1 e la Suite for Variety Orchestra di D. D. Shostakovich, con il celebre valzer ripreso nel film "Eyes wide shut".

Dirigerà il Maestro Manfred Giampietro.

L'ingresso è libero, con invito, fino ad esaurimento posti disponibili.

Gli inviti potranno essere ritirati a partire dal 19 ottobre presso lo sportello informazioni del Teatro Verdi di Pisa dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

Introduzione 

“Doppio sogno” è il titolo di una novella del 1925 e a cui si ispirerà Kubrick nel suo ultimo e misterioso film: "Eyes wide shut". Ne è autore Arthur Schnitzler, il medico-scrittore considerato da Freud quasi come il proprio alter ego letterario. L’espressione “doppio sogno” designa lo spazio intermedio tra la veglia e il sonno, quello della rêverie, quando le fantasie oniriche si vestono di una qualche dimensione di realtà e lasciano tracce nella nostra memoria riflessiva. Siamo nel territorio dell’umbratile freudiano, dell’intravedere scene baluginanti tra le ombre, che non sai se vere o immaginate, del traguardare di sotto le ciglia, dell’incertezza crepuscolare o aurorale e dell’inquieto interrogarsi su cosa sia la realtà. Anche in musica, forse, la creatività trae origine da questa inquietudine smarrita e lucida nello stesso tempo e dal dialogo tra opposti: la luce dorata del sole e il chiarore argenteo della luna, la nostra intelligenza riflessiva e quella emozionale, il linguaggio verbale, definito da un codice morfosintattico di tipo logico, e quello analogico dei gesti, delle smorfie, dei sorrisi e degli sguardi il cui alfabeto si dispiega nell’alternarsi di rumori e silenzi, di suoni e di pause, di rotture e ritrovamenti, di spaesamento e riconoscimento di sé. Il “doppio sogno” è anche la dimensione de Il flauto magico, sospeso tra la narrazione di una storia di iniziazione alla vita adulta e all’amore che tutti gli esseri umani sono chiamati ad attraversare e la favola, tra le parole della saggezza e i ricami di suoni tessuti dalla voce della Regina della notte con l’invito, affascinante e spaventevole insieme, a lasciarci avvolgere nel suo ampio mantello scuro trapunto di stelle, dove potremmo trovare consolazione, ma anche annullarci per sempre. E abitiamo ancora a metà tra sogno e realtà con il valzer di Shostakovich, che di Eyes wide shut accompagna i titoli di testa e di coda, alfa e omega dell’entrare e dell’uscire da una dimensione di rêverie. Siamo di fronte alla magia dell’inafferrabile, dell’impalpabile luogo virtuale dove gli opposti si incontrano e a volte si ibridano: proprio come accade nella musica.

Maria Antonella Galanti
Centro di Ateneo per la diffusione della cultura e della pratica musicale

 

Info e Contatti:
orchestra@unipi.it https://orchestra.unipi.it/

Allegati:

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