Etica e letteratura.
Presentazione del volume di Gustaw Herling-Grudzinski
Giovedì 19 gennaio alle 17.00, nella Sala delle Baleari del Comune di Pisa, si tiene la presentazione di "Etica e letteratura", di Gustaw Herling-Grudzinski, pubblicato in autunno per i Meridiani Mondadori. Partecipa all'incontro con una sua testimonianza Marta Herling, figlia dell'autore.
Intervengono:
Ettore Cinnella, docente di Storia Contemporanea e dell'Europa Orientale, Università di Pisa
Renata Colorni, direttrice della collana I Meridiani Mondadori
Goffredo Fofi, critico e saggista letterario e cinematografico
Giovanna Tomassucci, docente di Letteratura polacca, Università di Pisa
Marta Herling, figlia dell'autore.
Gustaw Herling
Gustaw Herling (1919-2001) è uno scrittore e saggista polacco, vissuto in esilio in Inghilterra in Italia, dove si è stabilito nel 1955, collaborando a “Tempo presente”, la rivista di I. Silone e N. Chiaromonte.
Herling è stato prigioniero dei gulag sovietici dal marzo del ’40 al gennaio del ’42: liberato in seguito alla creazione nel II corpo di armata del Gen. W. Anders, ha combattuto nella battaglia di Montecassino). Dopo la guerra è divenuto uno dei più significativi protagonisti della letteratura polacca dell’esilio, fondando e collaborando con la rivista “Kultura”, uno degli organi più importanti dell’emigrazione politica polacca.
La sua tragica esperienza nel gulag è stata descritta nel suo capolavoro Un mondo a parte (1951), una delle prime testimonianze sui campi di concentramento sovietici, che richiama e dialoga con Casa dei morti di Dostoevskij. Nella sua prefazione all’edizione inglese del 1951, Bertrand Russell scrisse che il libro aveva “una rara forza descrittiva, semplice e vivida”, e che era “assolutamente impossibile dubitare della sua sincerità in qualsiasi punto”. In Italia il libro uscì con grandi difficoltà nel 1958, circondato da una cortina di silenzio. Silone ne scrisse: “I libri di polemica politica hanno vita effimera, […] ma se un libro tocca il fondo della sofferenza umana, se la vede con occhi di pietà e la ritrae con i mezzi dell’arte, certamente sopravvive ed entra a far parte del patrimonio spirituale che l’umanità si tramanda di generazione in generazione.[…] Malgrado tutti gli orrori che descrive, è un libro di pietà e di speranza.»
Ciò malgrado Herling è stato a lungo un “autore a parte”, ignorato, osteggiato sia in Italia che in Francia, dove, nonostante il forte sostegno di Camus, il suo romanzo potrà apparire solo nel 1985 con l’introduzione di Jorge Semprun.
Autore di un importante opera saggistica, Il diario scritto di notte, Herling è stato anche autore di decine e decine di racconti in cui la storia e la letteratura europea (e in particolare quella italiana e napoletana) si intreccia al mistero e alla metafisica. Il Meridiano raccoglie l’uno e gli altri.