Curriculum Vitae et studiorum
1975. Laureato a Pisa con il Prof. Pier Luigi Braccini, discutendo una tesi sul progetto di 'vertex detector' dell'esperimento ISR-2 basato sulle 'drift chambers', da popco introdotte da Charpack.
Per tre anni lavora alla costruzione e test del rivelatore, partecipando alle prime fasi di presa dati dell'esperimento ISR-2, che si proponeva la misura dello spettro di massa delle coppie di muoni prodotte nell'interazione p-p a 62 GeV.
1976. Contratto al CERN per lo studio ed il perfezionamento delle 'drift chambers'
1978. Contratto di Ricerca a Frascati, con l'INFN, per costruire il rivelatore centrale di Gamma-Gamma-2, per la misura della sezione d'urto di produzione adronica in e+-e- a 3 GeV.
1980 al 1986. A Pisa, si occupa del trasferimento delle tecniche di rivelazione piu' innovative alla Fisica Medica. Conduce in porto tre esperimenti di fisiologia, morfologia e dignostica (densitometria), in collaborazione con gruppi di ricercatori medici.
1986. Progetta e costruisce lo spettrometro, basato su MWPC, da istallare sul fascio di pioni da 300 Gev del CERN, per la misura on-line della perdita di energia dei pioni (produzione di glue-ball nell'interazione pione-nucleone) NA-12-2 ex.
1989. Nel gruppo di Bellazzini (Pisa), introduce una nuova classe di rivelatori a gas, le MSGC, che permettono di migliorare le prestazioni di tali rivelatori di un ordine di grandezza (spatial resolution) e di tre (rate capability).
1990-1999. Entra in CMS, studiando l'ottimizzazione delle MSGC per la costruzione del rivelatore di tracce (Tracker).
2000. Entra nella Collaborazione GLAST, che dovra' costruire un tracciatore al silicio, su satellite, per la determinazione e dell'energia e della direzione di gamma fino a 100 GeV.
Parallelamente, ha contribuito allo sviluppo di nuovi rivelatori di particelle, del tipo 'gas detector' per varie applicazioni: diagnostica del plasma, polarimetria X in astrofisica.
Negli ultimi anni novanta ha lavorato continuamente allo sviluppo e alla progettazione del rivelatore centrale (Central Tracker) dell'esperimento CMS (Compact Muon Solenoid); tale rivelatore, costituito da oltre 10.000 elementi, avra' il compito di ricostruire le tracce all'interno del campo magnetico. Alla definizione operativa del progetto si e' arrivati producendo una serie di prototipi che hanno progressivamente superato tutte le 'milestone' previste.
Le MSGC costituiscono una nuova classe di rivelatori a gas, che utilizza alcune tecniche della microelettronica al fine di realizzare microelettrodi (5-50 micron) su supporto isolante, che definiscono il campo elettrico all'interno del gas dove gli elettroni di prima e seconda ionizzazione vengono amplificati, producendo un segnale veloce; lintroduzione di questo tipo di rivelatori ha incrementato di un fattore 100-1000 la rate-capability dei rivelatori a gas e di un fattore 10-20 la loro risoluzione spaziale.
Dopo una prima fase di continui sviluppi e test iniziati nel 1989 in seguito ad un lavoro pionieristico di Oed(1988), ha testato le possibilita' di operativita' sul campo di questi nuovi rivelatori avendo introdotto un micro-telescopio basato su MSGC sullo spettrometro dellapparato dellesperimento NA-12-2 del CERN (1992). I nuovi rivelatori, utilizzati per la prima volta su un esperimento, aggiunti al preesistente telescopio basato su MWPC, permisero di effettuare la selezione on-line sulle particelle del fascio di 10e6 partcelle al secondo al cm2, che avevano perso, interagendo sulla targhetta di idrogeno, piu di una quantita determinata energia.
In seguito nel Gruppo di Bellazzini a `pisa, ha sviluppato nuovi prototipi di rivelatori basati sulla tecnologia MSGC, come per esempio, le MicroGap Chamber (MGC).
Dal 1995 ha lavorato al continuo sviluppo dei prototipi di MSGC da utilizzare nel Tracker di CMS.
Dal 2000, fa parte della colaborazione GLAST, che ha permesso la messa in orbita del satellite Fermi della Nasa, nel giugno 2008.