Fabrizio Franceschini (Buti, PI, 1951) ha frequentato la Scuola Normale Superiore e l'Università di Pisa. Laurea in Lettere nel 1974. Perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore 1974-1978. Ricercatore presso la Scuola Normale Superiore e quindi, dal 1980, presso l'Università di Pisa. Dal 1998 professore associato presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa; dal 30/12/2009 professore ordinario di Linguistica italiana e Storia della lingua italiana nellUniversità di Pisa.
Ha diretto il Master universitario in italiano scritto e comunicazione professionale dell'Università di Pisa. È stato responsabile per lUniversità di Pisa del progetto Circolazione di idee, uomini, libri e culture inserito nel Programma di Interesse Comunitario INTERREG Italia-Francia Isole Sardegna-Corsica-Toscana (2000-2006) e del progetto IN.CON.T.R.O. (INterventi CONdivisi Transfrontalieri di Ricerca sullOralità), inserito nel Programma Operativo della Commissione Europea Italia Francia Marittimo 2007-2013. Attualmente è responsabile del Progetto di Ricerca dell'Ateneo di Pisa (2017-2018) "Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri". Ha ricoperto varie cariche accademiche, a livello di Ateneo e di Dipartimento, e oggi è Vicepresidente del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell'Università di Pisa e Vicepresidente della Società Storica Pisana.
Nella sua attività di ricerca negli ambiti della linguistica italiana, della storia della lingua italiana e della filologia italiana si è in particolare dedicato alla lingua e agli aspetti storico-culturali della "Commedia" di Dante e degli antichi commenti: vedi il volume "Tra secolare commento e storia della lingua. Studi sulla commedia e le antiche glosse", le voci "Chiose Berlinesi", "Francesco da Buti", "Guido da Pisa", "Bartolomeo Nerucci" nel "Censimento dei commenti danteschi. I commenti di tradizione manoscritta" e i più recenti interventi su "Grammatici e cultori di Dante" in Valdelsa, "Codex Altonensis" ecc. Nel quadro delle sue attuali ricerche sull'opera di Primo Levi sta dedicando unattenzione specifica alla presenza in essa della memoria dantesca.
Ha pubblicato inoltre studi sulle grammatiche italiane e latine del Medioevo e del Rinascimento, sulla lingua e sullo stile di Machiavelli, Guicciardini, Alfieri, Giusti, Fucini, Pratesi, Nieri, Camilleri; sull' italiano professionale e il linguaggio giovanile; sul teatro e l'improvvisazione poetica popolare. Nella più recente fase si è occupato degli incontri e scontri di lingue e culture e della rappresentazione dell'"altro" (arabo, turco, ebreo) nei vari campi della letteratura, del teatro e del cinema italiani ed europei: vedi i volumi "Livorno, la Venezia e la letteratura dialettale. I. Incontri e scontri di lingue e culture" e "II. Testi 1790-1832: dalle 'Bravure dei Veneziani' alla 'Betulia Liberata in dialetto ebraico', Pisa, Felici, 2007-2008; "Giovanni Guarducci, il bagitto e il Risorgimento. Testi giudeo-livornesi 1842-1863 e Glossario", Livorno. Belforte, 2013, e gli articoli "Zeffirino Abacuc: il 'giudío' e il giudeo-romanesco ne 'Larmata Brancaleone'"; "Salabaetto e i nomi di tipo arabo ed ebraico nel 'Decameron'; "Il gioco dei nomi e Il gioco dei regni. La tragica inquietudine dei Sereni, ecc.