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Mallarmé, Francesco Orlando e la musica: una lettura di Sainte

Incontro con Marco Grondona per il Seminario di Interpretazione Testuale

data 20 Aprile 2015 17:30  |  luogo Palazzo Ricci Via Collegio Ricci, 10, 56126 Pisa PI, Italia
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Lunedì 20 aprile alle 17.30, nell'Aula Multimediale di Palazzo Ricci, Marco Grondona tiene la lezione "Mallarmé, Francesco Orlando e la musica: una lettura di Sainte".

da L'Autre main, Pierre Alechinsky,L'incontro fa parte del settimo ciclo di lezioni del Seminario d'Interpretazione Testuale.

La lezione di lunedì serve a "leggere" Sainte di Mallarmé con gli occhi del semplice appassionato di musica, in ricordo del mito "ceciliano" che corona la celeberrima apologia della musica nel Mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer, convinti come siamo che esegeti pure finissimi rimangono fatalmente esclusi dall'intendere ogni verso se non lo recitano portando negli occhi e nel cuore la grande rappresentazione di Raffaello alla pinacoteca di Bologna.
Il contatto, poi, con alcuni fra gli slogans più popolari - ed ahimé talvolta retoricamente enfatizzati - di Richard Wagner attorno al "silenzio eloquente" (che è maledettamente finito nella vulgata politica sotto la misera veste del "silenzio assordante") spinge dritti dritti a cogliere tutto quel che v'è da capire nel fulmen della clausula su Cecilia "musicienne du silence", invitando ad una verifica concreta fra le note dell'intonazione di Ravel: nel 1896 il maestro ventenne provò infatti a musicare Sainte da paziente artigiano anche se col suono che svanisce, per ragioni forse solo di calendario, aveva meno dimestichezza che Ligeti o Werner Henze.

Marco Grondona insegna Armonia Comparata ed Educazione all'Ascolto e Drammaturgia Musicale presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. Avvezzo per formazione alla curiosità e la premura esegetica della filologia classica, applica sostanzialmente quanto ha appreso in quegli anni al commento dei "testi" musicali, in particolare i capolavori della storia del melodramma che - per essere spesso poco meno di "satura lanx" - pongono questioni sovente ineludibili di forma e coerenza. Fra i lavori recenti uno, stravagante ma non per questo meno provato, sulla fortuna del pianoforte (Area/ETS, 2013), un'analisi degli abbozzi di Puccini per Tosca (LIM, 2011) ed un commento alla Suor Angelica (LIM, 2014).

Seminario di Interpretazione Testuale

Il Seminario di Interpretazione Testuale intende essere un luogo d'incontro e di discussione aperto a tutti i docenti e agli studenti interessati. Esso promuove cicli di lezioni con cadenze regolari su temi non prefissati con l'unica indicazione, per chi interviene, di concentrarsi analiticamente su un singolo testo.

L'intento è quello di privilegiare la centralità e l'autonomia delle opere letterarie, nella convinzione che esse parlino della realtà, anche se secondo modi e forme diversissimi dai discorsi dimostrativi e ideologici a cui troppo spesso vengono ricondotte.

Ai relatori si chiede di 'fare parlare' un testo, mostrando come, attraverso un uso assai peculiare della lingua, esso costruisce un'immagine fine e complessa del nostro rapporto col mondo. In questo senso, pur nel rispetto di appartenenze disciplinari e specialismi, l'approccio al fenomeno letterario sarà concepito come trasversale: al di là degli steccati di epoca, lingua, cultura e nazionalità; e all'insegna di un'idea ampia di letteratura, dai generi canonici fino ai limiti incerti del non letterario.

L'appello è rivolto soprattutto ai giovani, sia come uditori che come animatori di incontri concepiti anche quali occasioni, a loro riservate, di esporre pubblicamente i risultati di ricerche in corso. L'augurio è che le attività del Seminario, senza nulla sacrificare al necessario rigore metodologico e storico, si svolgano con spirito di problematicità e di divulgazione della conoscenza.

 

 

Info e Contatti:
Gianni Iotti iotti@rom.unipi.it

Allegati:

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