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Concerto del Coro dell'Università di Pisa

Esibizione nella chiesa di Santa Caterina con la Tuscan Chamber Orchestra

data 13 Giugno 2014 21:15  |  luogo Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria Piazza Santa Caterina, 56127 Pisa PI, Italia
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Il Coro nel giugno 2013Il quindicesimo Concerto Annuale del Coro dell'Università di Pisa avrà luogo venerdì 13 giugno alle ore 21,15 nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria nell'ambito delle manifestazioni del Giugno Pisano.

Programma

Georg Friedrich Händel

Laudate pueri HWV 237
(per soprano, coro e orchestra)

Concerto in sol minore op.4 n.3 HWV 291
(per organo e orchestra)

Dixit Dominus HWV 232
(per soli, coro e orchestra)

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Coro dell'Università di Pisa - Tuscan Chamber Orchestra

Soprano: Paola Cigna - Contralto: Sara Bacchelli

Organista: Matteo Venturini

Direttore: Stefano Barandoni

L'ingresso è libero e non è prevista la prenotazione dei posti.

Introduzione

Händel compose il "Dixit Dominus", che faceva parte dei "Vespri Carmelitani", su commissione, nel 1707. È dello stesso anno anche il "Laudate, pueri, Dominum" che sembra quasi comprendere in sé una sorta di inventario delle forme musicali italiane dell'epoca. Il compositore era partito per il Grand Tour in Italia l'anno precedente, con l'intento di imparare sul campo il Bel Canto e la sua specifica tecnica, nonché di familiarizzare con i nuovi generi musicali che facevano del nostro paese un punto di riferimento per tutti i compositori europei e in particolare per quelli tedeschi. Dopo una prima permanenza a Firenze, dove era stato invitato dal figlio del granduca di Toscana, immaginando di trovare a Roma un ambiente musicale più stimolante vi si trasferì, anche se in quella città vigeva da alcuni anni un decreto papale che vietava le rappresentazioni teatrali e le esecuzioni di musica non sacra. A giudicare anche dalle due opere che verranno eseguite in questo concerto, però, tale divieto non sembra avesse impedito che anche nella musica sacra si potesse esprimere, in qualche modo, una profonda drammaticità emozionale.

L'entusiasmo, l'esaltazione, il brio drammatico che traspaiono dalle due composizioni sono forse da ricondurre all'esperienza, di sicuro esaltante per un giovane di appena ventidue anni, dell'essere entrato in contatto con una tradizione musicale assai diversa da quella per lui consueta e avere potuto sperimentare, così, un'ibridazione creativa tra due distanti stili compositivi e di esecuzione.

Nelle due composizioni, soprattutto nel "Dixit Dominus", il coro funge da struttura di base sulla quale si innestano le parti dei solisti e quelle dell'orchestra che ha il ruolo di accompagnare una comunicazione sempre diretta, cioè non mediata, con il pubblico. In queste composizioni e, in generale, negli oratori di Händel, il coro non è mai inteso come semplice sfondo o abbellimento, ma gioca un ruolo fondamentale e per questo tanto più impegnativo.

La capacità del compositore di rendere vitali schemi ormai consueti e ripetuti, attraverso sfumature o stacchi inaspettati e improvvise variazioni di intensità, determina il carattere piacevolmente coinvolgente delle due composizioni, che proprio per questo motivo risultano anche particolarmente complesse; non solo perché si articolano in 5 parti o sezioni di voci, ma soprattutto dal punto di vista espressivo. Entrambe, infatti, ma in particolare il Dixit Dominus, sono declinate nei continui e spesso repentini passaggi dalla gravità alla leggerezza, dalla pacatezza all'esaltazione, dalla solennità celebrativa al tono intimistico.

La loro preparazione ha richiesto a noi coristi una tensione particolare nell'imparare a modulare i passaggi tra le diverse intensità e i differenti stati emotivi espressi dalle note e dalle parole del salmo cui si ispirano, più volte selezionato da diversi altri e significativi compositori nel corso del tempo. Proprio l'essere stati messi a dura prova, però, ci rende doppiamente felici di poter condividere con altri il risultato della nostra fatica che rappresenta anche, nello stesso tempo, un motivo di gratificazione.

Del resto anche a questo serve la musica: a misurarsi con le differenze e i contrasti, ad accoglierli, a metterli in dialogo senza soffocarli e, quando si presentano, a raccogliere le sfide. La musica, infatti e soprattutto, educa in molti e differenti modi alla condivisione che rende possibile volare in alto, leggeri e insieme.

Maria Antonella Galanti
Coordinatore del Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dell'Università di Pisa e membro del coro

 

Info e Contatti:
s.barandoni@ital.unipi.it http://www.coro.unipi.it/

2014-06-13 21:15:00
2014-06-13 22:00:00

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