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yukaInvitata dal Centro Linguistico d'Ateneo, ha ripercorso la storia della sua città e ha raccontato come è nato il suo manga didattico, un fumetto che insegna cosa sia l'energia atomica e quali siano le conseguenze delle radiazioni. Yuka Nishioka, professoressa all'Università di Nagasaki e autrice di fumetti, ha presentato all'Università di Pisa il volume "I dragoni atomici di Fukushima", appena pubblicato in Italia con una traduzione a cura del Centro di documentazione «Semi sotto la neve» di Pisa, aprendo il ciclo di eventi che varie istituzioni pisane promuovono per ricordare il settantesimo anniversario dei bombardamenti atomici Hiroshima e Nagasaki che cadono nel prossimo agosto. Ad accoglierla c'erano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLi, e Yukari Saito, docente di lingua giapponese che tiene a Pisa un corso frequentato ogni anno da circa cento studenti.

Yuka Nishioka, nata a Nagasaki nel 1965 e cresciuta con i racconti degli hibakusha - coloro che sopravvissero al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki – ha spiegato come il mondo sia per lei cambiato l'11 marzo 2011, quando anche nella sua città è scattato l'allarme tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale. L'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi le ha fatto rivivere il terrore delle radiazioni, l'angoscia, l'indignazione, la disperazione. «Mi sembrava che il momento richiedesse un esame di coscienza a noi, nati e cresciuti nei luoghi colpiti dall'atomica – ha spiegato la fumettista – È stata poi l'esperienza con la "Peace Boat" a darmi l'idea di usare i manga come mezzo per informare le persone sul pericolo e sulle conseguenze delle radiazioni e da quel momento non ho mai smesso di scrivere libri su questo tema».

dragoni atomici 2L'autrice ha poi illustrato le sue tecniche di disegno, mostrando al pubblico numerosi bozzetti: «Normalmente parto dall'osservazione di una fotografia reale, trovandomi spesso a scoprire particolari mai notati prima – ha spiegato la Nishioka – Nello studio preparatorio dei miei manga, mi sono accorta ad esempio che nei paesaggi di Nagasaki bombardata le linee rette erano sparite, che non le avrei potute disegnare perché erano state annientate dalla potenza dell'esplosione».

Per gli studenti di giapponese del CLi e per tutti appassionati della cultura nipponica l'incontro con Yuka Nishioka è stata una occasione unica per poter dialogare e confrontarsi con un'autrice di manga. I corsi di lingua giapponese, attivi al CLi dal 2003-2004, hanno sempre ricevuto un'attenzione speciale da parte degli studenti di Pisa. Il numero degli iscritti è andato crescendo nel tempo attestandosi su una media di un centinaio ogni anno, per un totale di quasi 1000 nel decennio.

bertuccelli fukushima

Yukari Saito tiene corsi articolati su 8 livelli di difficoltà, al termine dei quali molti studenti sono invitati a sostenere a Roma l'esame per ottenere la certificazione internazionale di lingua giapponese JLPT (Japanese Language Proficiency Test), ottenendo in genere risultati eccellenti. Il CLi intende inoltre rafforzare la posizione di questa lingua mediante collaborazioni con l'ambasciata giapponese e con la Fondazione Italia-Giappone.

«Nonostante che a Pisa non sia attivo un corso di laurea in lingua giapponese, tra i nostri ex studenti ci sono diverse persone che attualmente abitano e lavorano in Giappone – ha commentato Yukari Saito - A mio parare una conoscenza basilare solida della lingua giapponese raggiungibile al CLi, accompagnata da una specializzazione in altre discipline (soprattutto scientifiche), possa offrire ai giovani uno sbocco lavorativo concreto in Giappone».

(Nelle foto: in alto Yuka Nishioka, al centro la copertina del libro, in basso Yuka Nishioka con Marcella Bertuccelli e Yukari Saito)

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